silenced regia di Hwang Dong-Hyuk Corea del Sud 2011
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silenced (2011)

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locandina del film SILENCED

Titolo Originale: DOGANI

RegiaHwang Dong-Hyuk

InterpretiGong Yoo, Jeong Yu-mi, Kim Hyun-soo, Jung In-seo, Baek Seung-Hwan, Kim Ji-Young

Durata: h 2.05
NazionalitàCorea del Sud 2011
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2011

•  Altri film di Hwang Dong-Hyuk

Trama del film Silenced

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Voto Visitatori:   8,71 / 10 (14 voti)8,71Grafico
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Voti e commenti su Silenced, 14 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  19/10/2012 22:30:31
   9½ / 10
Intenso, drammatico, atroce, terribile, tagliente, diretto, vero. SILENCED è tutto questo e altro. Un film che denuncia senza mezzi termini l'ingiustizia, la crudeltà e la perversione delle persone, un film che ha cambiato le leggi del proprio governo, un film i cui applausi al termine sono le lacrime che scendono dai nostri occhi.
Tratto da un episodio di cronaca nera successo nel 2005 e ispirato al romanzo on-line di Gong Ji-young, "The Crucible", del 2009, il film, prende vita regalandoci un dramma estremamente coinvolgente, che facciamo fatica a digerire.
Vincitore di diversi premi tra cui Miglior Film e Black Dragon al Far East Film Festival 14, sfonda in una marea d'applausi e porta il governo sudcoreano a riaprire la causa archiviata del fatto realmente accaduto e ad attuare una modifica alla legge riguardante gli abusi su minori e disabili aumentando le pene. Una pellicola che fa pensare, in cui non viene tralasciato nulla, a cui non si può rimanere indifferenti, si arriva nei momenti più crudi a non voler più assistere a queste brutture, brutture che ci feriscono così profondamente perché sappiamo bene quanto siano reali. Un film che dovrebbe essere d'esempio anche per i registi del grande schermo della nostra attuale cinematografia, che si divertono tanto a fare gli ipocriti nelle commedie "a sfondo di denuncia", dimenticandosi che a volte è meglio un dramma sociale che un "inciuccio" tra personaggi e una risata strafalciona.

La storia è quella di un insegnante che proviene "da fuori" e si ritrova in un istituto dove dei bambini subiscono abusi da parte del corpo docente. Non perde tempo e appena si accorge della brutta situazione farà di tutto per denunciare i fatti e riportare questi bambini ad una vita normale, per quanto possa essere tristemente anormale già di suo..
Il film inizia con un montaggio incrociato: da una parte un cervo viene ucciso, dall'altra il bimbo viene preso sotto da un treno. Il montaggio veloce e il suono del treno creano un'atmosfera di suspense, che racchiude un brivido di adrenalina e di paura, enfatizzato dalla fotografia scura. E' un inizio spiazzante che ci prepara alla storia che verrà presto raccontata, una storia il cui aspetto emotivo accresce grazie non solo alle scene esplicite di violenza ma anche alla cupa fotografia, agli ambienti freddi e all'amareggiante colonna sonora che sottolineano in modo impetuoso l'anima del film. Determinante è anche il cast, dove troviamo il divo Gong Yoo, sincero e travolgente in questa sua ultima e forse miglior prova, e il gruppo dei giovani attori che eccellono su tutti: quei loro volti, tra le lacrime che scendono sulle guance e quegli occhi spaventati, così veri da farci dimenticare che questa è una fiction, trasmettono sentimenti di pura tristezza e puro dolore. Le parole che non riescono a dire, i pensieri devastanti che li uccidono dentro, comunicano un senso di impossibilità, tanto da farli sopprimere nella loro fragilità e impotenza.

La pellicola si articola nella prima parte nel presentare i personaggi e la storia agli spettatori in modo delicato ma allo stesso tempo lacerante. Infatti veniamo a conoscenza delle cose man mano che il protagonista le scopre, come lui intuiamo che qualcosa non va: quei bambini non si comportano così solo perché sono sordomuti, c'è sotto qualcos'altro. Il regista Hwang Dong-hyuk, dopo essersi dimostrato già un calibratore di drammaticità che non lascia luce alla banalità e con una sceneggiatura di ferro in "My Father", non ci risparmia e ritorna con lo stesso stile dalle note più forti per farci vedere stupri, maltrattamenti, abusi, ingiustizie, tenendo il tutto come filo conduttore con la seconda parte del film che si concentra più sull'aspetto giudiziario avvenuto in seguito alla denuncia dell'insegnante suscitando emozioni come il nevoso e la speranza che corrono paralleli in contrasto verso il verdetto finale. La seconda parte è una schietta denuncia alla corruzione e al potere che possono esercitare istituzioni e organi, in questo caso il corpo docente, la polizia e le corti giudiziarie, a scopi personali. In un punto del film è presente un'inquadratura dove viene ripresa la scritta LIBERTA', UGUAGLIANZA, GIUSTIZIA fuori dal commissariato, in cui il protagonista entra e chiede aiuto..

poliziotta: "E' successo durante le ore di scuola?"
insegnante: "I bimbi dopo la scuola.."
poliziotta: "Dopo scuola..non è nostra competenza!"

Non è nostra competenza??dei bambini con problemi esistenti già dalla loro nascita vengono ulteriormente scossi dalle molestie e tutto quello che sa dire è "non è nostra competenza". La stupidità che emerge da certi gesti (vedi il poliziotto che continua ad urlare e minacciare le persone sordomute che non capiscono in quanto non sentono..) e da certi discorsi fomenta la rabbia che ha lo spettatore dentro di sè.
Mentre nella "città nella nebbia", dove tutto viene nascosto, il mondo innalza l'ingiustizia e la depravazione, l'unico, oltre all'attivista dei diritti umani, che sembra essere spinto dai veri valori è l'insegnante che viene da un'altra città, l'unico che lotta per la verità, l'unico che sta accanto a questi bambini. Lo spettatore che viene bombardato da scene come questa è in preda alla rabbia: non solo sono cose che non si vorrebbe che accadessero nel film, ma tragicamente sono cose che accadono anche nella realtà. Dong-hyuk in questi termini cerca di andare oltre alla storia in sè, si spinge fino ad una denuncia mondiale in quanto questi comportamenti di corruzione ci sono sempre stati e, anche se qui finisce tutto per il meglio, ci sono moltissimi casi che hanno avuto un "mournful end"..Ed è per questo motivo che il film dovrebbe raggiungere una distribuzione mondiale: è un vero peccato che rimanga una pellicola di nicchia, che faccia la fine di tanti altri film che trattano denunce di un peso simile e che poi sono destinati a essere ignorati o addirittura sabotati prematuramente. Come ha fatto battere forte la nostra anima al Far East dovrebbe essergli data la possibilità di scuotere l'animo di tutti, soprattutto quella sporca e rivoltante dei pedofili che pure in questo momento stanno commettendo un atto che non merita nessun tipo di perdono: l'innocenza tolta a esseri viventi che non sanno nemmeno cosa sia la sessualità solo per un frivolo desiderio carnale che potrebbe essere benissimo assopito con le bambole create apposta non potrà mai essere ridata, e tutti quei fiori che ancora devono sbocciare rimarranno deturpati in modo indelebile nel corpo e nella mente per sempre..

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