Una giornalista di cronaca mondana, Kimberly Wells, viene incaricata di un servizio sulla centrale termonucleare di Ventana, insieme a Richard, il suo abituale operatore. Mentre sono nella centrale avviene un incidente che la troupe filma ma che il direttore rifiuta di mandare in onda per paura di una denuncia. Indagando da sola Kimberly incontra Jack, il tecnico che ha diretto le operazioni...
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Bel film, non so se vuole essere una critica al nucleare ma sicuramente è una critica ai poteri forti che interpongono il profitto alla tutela dei cittadini e della comunità. A tratti un po' lento e macchinoso ma lo stesso piacevole e con l'ottima di coppia Douglas-Fonda a trainare il tutto.
Un pò impegnativo da seguire, strutturalmente classicissimo e sin troppo lineare da una parte, intenso, ben recitato e coraggioso (come denuncia, ma anche come scelte stilistiche, si veda l'assenza di musiche) dall'altra.
Ha resistito abbastanza bene alla prova del tempo e ricorda un pò il cinema di inchiesta alla Pakula; bravi e credibili tutti e 3 gli attori: un barbuto e capellone Douglas, una sempre bella Fonda e un Lemmon qui in un ruolo serio.
Pellicola di denuncia giornalistica - questa volta sul pericolo nucleare - come se ne vedevano tante nel cinema americano degli anni settanta. Il regista esaspera i toni, sottace le ingerenze dei media ed eccede con la propaganda ma riesce a tenere sul chi vive lo spettatore per tutte le due ore di durata del film, complice il gran lavoro del terzetto protagonista Fonda - Lemmon - Douglas.
Prima del disastro di Chernobyl (e della serie tv di grande successo di cui ha trattato l'argomento quest'anno), era uscita nel lontano 1979 questa pellicola interessantissima, che porta alla luce una tematica non proprio conosciuta ai più, dandole una grande importanza soprattutto nel periodo in cui è uscita, oltre al successo commerciale che ha avuto nelle sale. Una pellicola che parte piano e nel secondo tempo esplode in tensione, fino ad un finale decisamente riuscito e coraggioso. Bravi gli attori, soprattutto Jack Lemmon.
Nei primi minuti parte in quarta, le scene della visita e dell'incidente mi hanno preso molto; poi il ritmo cala vistosamente per almeno un'ora intera, fino al finale abbastanza scoppiettante.
Affronta un tema delicato, forse in maniera anche troppo superficiale per alcuni aspetti e troppi tecnicismi sotto altri aspetti, ma difficilmente si poteva fare diversamente. Un trio di protagonisti in gran forma, e nonostante sia un grande estimatore di Jane Fonda devo dire che in questo caso viene oscurata da Jack Lemmon e soprattutto Michael Douglas che mi è piaciuto moltissimo (ma senza nulla togliere alla Fonda che nell'ultima scena è sensazionale).
Un buon film che mantiene pure una certa attualità.
E' stato in parte una delusione, soprattutto se tengo conto del fatto che l'ho direttamente acquistato in dvd basandomi solo sulla trama intrigante ed il cast altisonante. La prima parte, verbosa, e' noiosa e parecchio lenta; la scena dell'incidente, seppur ben costruita per trasmettere suspense, fallisce comunque nell'intento in quanto difficile da capire (troppi termini tecnici) mentre cio' che ne segue, almeno per la prima ora, non riesce a coinvolgere come da aspettative (ero pure li li per spegnere). Ma sono contento di non averlo fatto, in quanto dal momento in cui Lemmon (bravissimo) comincia ad indagare sull'accaduto per poi allearsi con i reporter (piu' precisamente da quando sta analizzando le radiografie degli impianti), il film decolla sempre piu' cacciato fino ad un finale decisamente ad effetto.
E' il primo lungometraggio, almeno che io sappia, a trattare il tema del nucleare e della sicurezza nelle centrali; ad ogni modo penso che le opere venute dopo ("Silkwood" per esempio) siano riuscite ad affrontare la questione con risultati un po' piu' memorabili. Pure la Dunaway, che ritengo una delle migliori attrici mai esistite, qui non mi ha convinto. Buono invece Douglas, che tra le altre cose e' anche produttore.
Buon thriller, almeno se si riesce a superare la prima ora.
Ottimo film di denuncia,teso e con una grandissima interpretazione di Lemmon. Appassionante, peccato che il regista sia solo "corretto" e di non troppa personalità.
Gli anni si vedono ma caspita se non è un film con i fiocchi..si sono impegnati a fondo sia per essere realistici sia per dare il giusto peso alle critiche verso il nucleare e verso i media...gli attori sono da elogiare e il film tiene incollati!
Sindrome cinese è un buon thriller di denuncia che prendendo spunto da un'ipotetico pericolo di fusione del nocciolo di una centrale nucleare, vuole essere in realtà qualcosa di diverso. Un denuncia verso un sistema che antepone il profitto alla sicurezza dei cittadini, una denuncia ancor maggiore ai mass media anestetizzati e anestetizzanti che perdendo la loro funzione di informare, si rendono in qualche modo complici di tale sistema: servizi giornalistici superficiali, pubblicità, tutto ciò per allontanare lo spettatore/cittadino dall'importanza della divulgazione di un'informazione. Se la stampa e i media in genre perdono la loro funzione principale c'è il rischio del collasso. E' questo secondo me il vero monito del film.
Film di denuncia nucleare con discrete interpretazioni del terzetto Jack Lemmon- Jane Fonda-Michael Douglas. La produzione tra l'altro è proprio di Douglas. Non male, forse avrei dimuito la lunghezza del film di una decina di minuti. Godibile, lascia diversi dubbi sul tema trattato. Piu che sufficiente.
Buon film decisamente improntato sulla denuncia sulle centrali e l'energia nucleare. Certamente ci sono alcuni aspetti scientifici improbabili (la sindrome cinese, nome del film, è di fatto impossibile perchè comunque un'eventuale fusione del nocciolo porterebbe il materiale radioattivo a fermarsi nella vasca di contenimento sottostante e comunque non potrebbe mai perforare la crosta terrestre in quanto alla prima falda acquifera trovata reagirebbe esplodendo). In realtà comunque questo aspetto non costituisce affatto la questione principale del film che mira soprattutto a porre dubbi ed interrogativi sull'energia nucleare nonchè sulla sicurezza delle centrali. A livello di interpretazioni ottimo Lemmon ma se la casa anche la Fonda. Il film mantiene sempre un buon livello di interesse con qualche piccolo momento di stasi del tutto fisiologico. Tutto sommato merita di essere visto..soprattutto nel periodo contemporaneo che stiamo vivendo che ha molto a che fare col tema scottante del nucleare.
bellissimo film sui rischi della sindrome cinese (fusione del nocciolo). Proprio 12 giorni dopo l'uscita del film negli Usa ci fu il famoso incidente di Three Mille Island, il più grave degli Stati Uniti. La recitazione degli attori è ottima, non ci sono cali di tensione e il film scorre liscio liscio fino all'epilogo. Mentre scrivo il film è in trasmissione a Rai 3 e mi auguro che possa far ulteriormente riflettere sui rischi del nucleare, specie in un Paese come il nostro in cui non si riesce a gestire neanche lo smaltimento di rifiuti urbani..figuriamoci dei reattori atomici!!
film molto bello e sorprendente. Ottimo Jack ma anche il resto degli attori è ottimo! trama interessante, nulla da dire. Merita sicuramente una visione. Premio meritato.
Magistrale cinema d'accusa pieno di tensione e con momenti di alta drammaticità. Grandissime interpretazioni della Fonda ma soprattutto di Lemmon, regia corretta, ottima sceneggiatura. Senza dubbio da riscoprire!
Discreto film sui pericoli corsi nell'era del primo nucleare Jack Lemmon sempre bravissimo Douglas e la Fonda hanno completato l'ottimo cast. Non riesce a tenere la giusta tensione.
Molto bello. Lemmon bravissimo. Film profetico che ha anticipato di qualche giorno l'indicente di Three Mile Island e di qualche anno il disastro di Chernobyl, quando la realtà supera la finzione...
Film di denuncia che si regge tutto sulle spalle del mitico Lemmon,che per questo ruolo vinse la sua prima Palma d'oro a Cannes.Brava Jane Fonda,che negli anni settanta passo al cinema impegnato dopo i film "leggeri" degli esordi.La pellicola,prodotta dallo stesso Douglas,e' comunque molto coinvolgente e all'epoca fu un grande successo.
Buon film di denuncia oggi comunque notevolmente datato... il tipo di script idoneo alla pasionaria Jane Fonda, sacerdotessa dei diritti umanitari e per la difesa dell'ambiente ("no nukes" per es. - documentario e concerto) e al tempo stesso molto a suo agio nei palazzi faraonici di Beverly Hills. Sincero, ma sulla stessa linea preferisco ancora "Norma Rae" di Ritt e "Erin brockovich" di Siodelbergh
Film riuscito e credibilissimo con uno splendido jack lemmon e un michael douglas ragazzino. Un film comunque poco americano, ma riuscitissimo. Vola via che è un piacere, nonostante l'età, è ancora attualissimo.