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Nel 1981 Michael Mann impegnato nel suo primo lavoro cinematografico lasciava intravedere, a sprazzi, la sua tenacia, la sua completezza e concretezza nell'ambito del Cinema, nelle vesti di regista. E' "Strade violente" a segnare l'esordio per Mann, il film è un drammatico che barcolla nelle stazioni del gangster strizzando anche l'occhio al sentimentalismo, ovviamente in settoriali e giustificati limiti. A colpire James Caan nei panni del protagonista rozzo ed irriducibile dalla prima scena fino all'epilogo, nel complesso da segnalare anche una buona fotografia ed un lavoro musicale niente male.
"Strade violente" nasce da una trama valida ma con troppi punti morti, alle volte l'azione è sostituita da prolisse chiacchierate che appesantiscono senza dubbi il film rendendolo a tratti noioso. Dietro il tutto però si nasconde una grande regia, attenta e pignola che studia affondo le varie psicologie dei protagonisti portando sulla scena veri poliziotti e veraci ladri. "Strade violente" merita visione ed apprezzamenti, Mann comunque partendo da questa pellicola ha prodotto vere e proprie gemme di questo genere, regista da seguire.