Drammatico racconto dei devastanti effetti di un olocausto nucleare: i fatti sono introdotti da una serie di notiziari televisivi e radiofonici che, per tutta la durata del film, dipingono lo scenario bellico nel suo svolgersi. Successivamente vengono seguite più da vicino le vicende degli abitanti della città di Lawrence (Kansas) dove cadono tre dei trecento missili con testata nucleare lanciati dai Sovietici sugli USA.
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Interessante pellicola del filone “drammatico-catastrofico”. Film degli anni ’80, figlio del suo tempo (nel pieno della “guerra fredda”) palesa tutte le paure che ha accompagnato generazioni di americani, mostrandoci, in tutta la sua crudezza (alcune sequenze colpiscono davvero forte allo stomaco), gli effetti di un olocausto nucleare ..perfetta la scelta degli sceneggiatori di mostrarci il prima ed il dopo, la vita che, in senso lato, smette di esser tale dopo che il “grande fungo” si abbatte sulla città del Kansas (grande attenzione data al dramma psicologico) ..nulla può essere più come prima, ma allo stesso tempo non vengono sottaciute responsabilità e critiche al sistema politico americano, anche se il discorso si sposta spesso verso la più generale “stupidità dell’uomo”. Tecniche di ripresa senza particolari virtuosismi, così come gli effetti speciali ridotti al minimo (in anni in cui però il boom della tecnologia digitale era lontano), ma d’altronde il perno del racconto non ruota sulla spettacolarità delle immagini quanto sul loro contenuto (in questo senso anche i dialoghi risultano calzanti) ..non manca qualche stereotipo o cesellatura di troppo, ma la narrazione risulta coinvolgente, intensa e ricca di interessanti spunti di riflessione. Cast senza nomi di spicco che però elargisce un’interpretazione coralmente apprezzabile in cui ognuno svolge appieno il proprio ruolo ..un piccolo cult!