Mark Whitacre, biochimico ed ex-vice presidente della Archer Daniels Midland, decide di testimoniare contro la suddetta multinazionale e collaborare con l'agente FBI Brian Shepherd, per far emergere una scandalosa frode sul controllo dei prezzi.
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Soderbergh gioca ad imitare i fratelli Coen senza averne lo spessore.Perennemente in bilico tra cinema commerciale e d’autore il versatile filmaker sembra non avere ancora deciso che strada pigliare “da grande”,finendo con il proporre il solito lavoretto ben girato, ma spesso confuso a causa dei tanti argomenti accennati e poi lasciati in ballo. In questo caso ci prova con una black comedy costruita intorno ad un personaggio parecchio bizzarro,deciso a rovinare l’azienda di cui è vicepresidente, dedita a comportamenti illegali,in virtù di una presunta onestà professionale e civile.In realtà dietro il suo atteggiamento elogiabile si cela un’ambizione sfrenata,motivata dall’ossessivo raggiungimento del successo, nella convinzione di essere sempre dalla parte giusta pur essendosi macchiato a sua volta di parecchi reati che non tarderanno nel venire a galla. L’interesse per il personaggio interpretato dall’incasinatissimo nerd Matt Damon,finalmente bravo,è assicurato.Lo sdoppiamento della personalità cui è soggetto,le sue riflessioni apparentemente nonsense,l’insistito utilizzo della menzogna e la certezza di essere sempre migliore del prossimo sono peculiarità meritevoli di approfondimenti,purtroppo il più delle volte dribblati senza troppi problemi.I dialoghi mancano dell’adeguata vivacità e gli avvenimenti alla lunga diventano un poco ripetitivi,inglobati da una narrazione circolare che fatica a trovare sbocchi in grado di illuminare una pellicola ,che pur a tratti piacevole,conferma tutti i limiti di un regista preparato ma ancora prigioniero delle sue stesse ambizioni.