the last will and testament of rosalind leigh regia di Rodrigo Gudiño Canada 2012
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the last will and testament of rosalind leigh (2012)

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locandina del film THE LAST WILL AND TESTAMENT OF ROSALIND LEIGH

Titolo Originale: THE LAST WILL AND TESTAMENT OF ROSALIND LEIGH

RegiaRodrigo Gudiño

InterpretiAaron Poole, Vanessa Redgrave, Julian Richings

Durata: h 1.22
NazionalitàCanada 2012
Generehorror
Al cinema nel Giugno 2012

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Trama del film The last will and testament of rosalind leigh

Leon Leigh, un collezionista d'antiquariato, eredita la casa di proprietà della suicida madre, con cui da anni aveva perso ogni contatto. Presto scopre però che la residenza è in realtà un grande santuario che la madre aveva dedicato al culto degli angeli. Una strana serie di fenomeni porta Leon a credere che lo spirito della madre sia ancora tra quelle mura, in cerca di un contatto con lui.

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Voto Visitatori:   6,59 / 10 (17 voti)6,59Grafico
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Voti e commenti su The last will and testament of rosalind leigh, 17 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

neverhood  @  09/12/2014 01:25:58
   9 / 10
Uno dei più interessanti film sul tema "hounting".
Certo, non perfetto, ha qualche (pochissime) caduta di stile, ma secondo me è meraviglioso!

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/12/2014 01.27.43
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CyberDave  @  08/04/2014 16:32:56
   7 / 10
Un film molto particolare ma che, visto con il giusto pensiero, è davvero bello, commovente e molto toccante.
Non è un horror, non ci sono molti spaventi, ne scene particolari, quello che colpisce è il senso di solitudine raccontato dalla madre, in pratica voleva fare tornare la fede al figlio per farlo tornare a casa e non sentirsi abbandonata.
La parte finale a mio avviso è molto interpretabile.

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Alcune citazioni e letture davvero molto belle.
Consigliato a chi cerca un film diverso dal solito.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/04/2014 01.59.19
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Horrorfan1  @  08/02/2014 09:41:37
   6 / 10
L'ho visto in inglese, non capendo quindi tutto: il mio 6 è dato quindi più sulla fiducia che altro.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Buone le atmosfere, veramente sorprendente la quantità di cianfrusaglie che hanno messo insieme da vari mercatini per arredare la casa dei fantasmi, buoni gli effetti speciali (a parte l'Alien/gatto di turno...): ma non posso dire di aver apprezzato o forse neanche capito il film...

Quindi: un 6 per le idee, ma non di più perché non ci ho capito un granché!

4 risposte al commento
Ultima risposta 08/02/2014 14.46.40
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BlueBlaster  @  07/02/2014 03:20:31
   8 / 10
Questo film, in certi punti, mi ha letteralmente fatto gelare il sangue nelle vene!!!

Una pellicola sulla FEDE e sulla SOLITUDINE....
Un raffinato e poetico horror psicologico permeato di drammaticità ma che non fa mancare la componente PAURA, ma non quei salti dalla poltrona o senso di ribrezzo per via del sangue o di viscere...una inquietudine viscerale magistralmente instillata nello spettatore da una serie di accorgimenti eccellenti.
Una regia caparbia (sono stato allibito che fosse così bravo) quella di Rodrigo Gudiño che si muove elegantemente tra le stanze di questa casa barocca la quale è la vera protagonista della pellicola...uso sapiente degli spazi, grande cura nei dettagli, fotografia eccezionale, giochi di luci ed ombre, un sonoro da brivido e pure una colonna sonora che ti avvolge e ti fa entrare nel giusto spirito!
Il regista è al suo esordio nei lungometraggi ma è tutto tranne che un neofita dell'horror essendo il fondatore della rivista di settore "Rue Morgue"...allora io mi sarei aspettato che uno così se ne esca fuori con uno splatterone o con un clone di qualche opera famosa ed invece no!!
Questo signore pensa bene di girare un film atipico che miscela svariati generi (drammatico, casa maledetta, psicologico...) sapendo come far presa, come creare tensione, senza cadere in troppi cliché, giocandosela con ciò che ha a disposizione che visto il budget non era molto.
Un film che dura davvero poco, con un solo protagonista ed una sola location...l'unica cosa costosa/famosa del film è la voce narrante (più cameo) di Vanessa Redgrave.
Il ritmo è blando e in costante bilico tra la tensione data dalle scene reali in cui il protagonista affronta questa "presenza" ed altre più melodrammatiche ed oniriche che danno un pò di tregua...non per questo il film è noioso e neppure stucchevole ma anzi è intrigante e bilanciato; finisce in un modo triste e che sopratutto ti fa pensare su quello che hai realmente visto.

Adesso io non so come la vedano le altre persone ma a me le statue di santi, angeli e madonn.e hanno sempre messo un senso di angoscia...sarà la misticità o sarà la paranoia che prendano vita :) però un film zeppo di queste sinistre immagini su di me fa un certo effetto ed io in quella casa non sarei resistito un minuto!
Ad ogni angolo affiora qualche oggetto particolare e tu sempre li sul chi va là a scrutare...a dirla tutta forse lo scenografo ha pure calcato la mano nel posizionare tutte queste icone e manufatti tanto da rendere gli spazi saturi ma si vede che c'era una svendita al mercatino dell'antiquariato :)

Di scene di terrore non ce ne sono tantissime, saranno due o tre, ma in linea generale è tutta l'atmosfera a mettere a disagio complice questo sonoro da brivido che ho già citato e questa cupezza generale.
L'attore protagonista non è certo un mostro sacro e visto che recitava praticamente solo lui avrebbero potuto cercare anche qualcuno relativamente più capace ma a conti fatti non va ad inficiare poi molto sulla riuscita complessiva del film.
Siccome siamo dinnanzi ad un quasi capolavoro tolgo mezzo voto dal 10 per ogni cosa che reputo non del tutto riuscita...
- La sceneggiatura, per quanto abbastanza originale e mai banale, è per certi aspetti troppo semplicistica e per altri leggermente criptica...lascia qualche dubbio e non è certo trascendentale nonostante il tema trattato avesse potuto fornire moltissimi spunti.
- L'errore più grande è stato quello di mostrare quel "mostro" in CGI la quale tra l'altro è pura scarsina come qualità.
- Questo altro "errore" è del tutto personale e riguarda la narrazione fuori campo che in linea di massima non mi piace mai nei film e qui è usata moltissimo.
- Nonostante i buoni momenti visto che c'era il regista avrebbe potuto buttarci dentro un paio di scene da vero horror puro tipo "l'animazione di una statua" che io una volta visi nel film "Catacombs-La prigione del diavolo" e che mi lasciò senza fiato....anche il "gioco delle candele" potevano farlo uscire fuori spettacolare volendo.

Io non so che film abbiano visto i primi due utenti che l'hanno votato, però ognuno ha i suoi gusti, ma credo che almeno il 6 non lo dovrebbe togliere nessuno ad una pellicola così a prescindere (e la media deve assolutamente salire)...il mio consiglio è di guardarlo ben predisposti e al massimo dargli un'occasione di rivalutazione perché di filmetti così buoni nel loro piccolo non se ne vedono tanti oggigiorno!

4 risposte al commento
Ultima risposta 09/12/2014 12.31.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  21/01/2014 01:40:34
   7½ / 10
spoiler decisivi e letture molto personali, sarebbe meglio legger dopo, molto meglio

Non me l'aspettavo proprio.
Horror colto, elegante, raffinato, intelligente, una vera sorpresa.
Comincia come una ghost story quasi classica, prosegue aggiungendo un'aura di misticismo e di fede, finisce in un modo davvero sorprendente che sarebbe un delitto non riuscire a cogliere.
Film stratificato, una di quelle pellicole (cito sempre The Orphanage, scusate) che si travestono da film di genere per raccontare qualcosa di molto più grande ed umano.
La trama è ridotta davvero all'osso.
Un ragazzo riceve in eredità dalla madre appena morta la villa/castello nella quale viveva e nella quale lui stesso aveva vissuto prima di andar via. C'è solo lui e la casa, nient'altro. Un solo attore, una sola location.
L'inizio, come dicevo, lascia presagire al solito ghost movie sulla grande casa abbandonata. In questa prima fase è particolarissimo l'uso di lunghi piani sequenza che si aggirano per le varie stanze, un uso stranissimo, in soggettiva, soggettiva che però non è nè del protagoniste nè di qualche minacciosa creatura. E' come se la regia perlustrasse l'ambiente, come un ladro, se ne frega di seguire le vicende del ragazzo e vaga qua e là, più di una volta, per un buon quarto d'ora. Forse solo nel finale potremo capire questa scelta, questa importanza della casa, di ogni oggetto, questa presenza viva in ambiente morto.
Piano piano capiamo che questo è un film sulla Fede, sul credere o no.
La madre, fervente attivista cattolica (membro di una setta) lascia nella casa messaggi, simboli, tutto quello che può aiutare il figlio a ritrovare la fede persa o abiurata. Iniziano a capitare vari avvenimenti (tra l'altro i pochi spaventi sono inaspettati e ben centellinati, impara Wan) e lo spettatore non sa se quello che accade sia vero o metaforico. L'aria è pregna di misticismo, di trascendentale.
Gli angeli sono dapertutto, che cosa rappresentano? Leon, il ragazzo, li vede solo come simboli della Fede e cerca di "combatterli" come può.
Poi arriva la creatura, preannunciata da quel fantastico
"Se ti cade un coltello sul pavimento, un uomo verrà a trovarti.
Se invece è un cucchiaio, sarà una donna.
Se cade una forchetta, non sarà né un uomo, né una donna."
Lo spettatore comincia a credere che quella creatura sia in qualche modo metafora del Male, del rifiuto della Fede. E lì avviene una prima fantastica svolta, la telefonata con la ragazza. Anche lei, come prima la cassetta della setta, fa a Leon una specie di ipnosi per liberarlo dalla sue paure. In un modo raffinato come pochi il film racconta la battaglia Fede-Scienza (la ragazza è un dottore) e ci fa iniziare a subdorare che Leon in realtà abbia probabilmente dei forti problemi mentali che lo portano ad immaginare tutto.
E mentre assistiamo a più di una scena suggestiva (i due gemelli del passato, i passi che si avvicinano mentre lui dorme, la statua grande dell'Angelo) arriviamo al finale che è obbligatorio più che vedere saper ascoltare perchè dona al film una lettura completamente nuova e una sua profondità sorprendente.
Alla madre non interessava che il figlio ritrovasse la Fede, o meglio, non la Fede come la intendiamo normalmente.
La madre voleva solo che suo figlio la cercasse, la ricordasse, si ricongiungesse a lei almeno adesso che non c'era più. Tutto quello che era avvenuto erano solo simboli del fatto che lei fosse là, che la sua anima fosse andata avanti dopo la morte. Ecco cosa era quel "Believe". E quella bestia che in passato vide lei e ora ha visto lui non era nessun Demone ma semplicemente il mostro della Solitudine, una creatura che non è nè uomo nè donna, ma una delle più grandi paure dell'uomo. Da brividi. E tutto torna, quella chiave trovata per andare nella sua stanza, quegli angeli che tornano a guardar dritti anzichè voltare le spalle, tutto.
Cinque minuti magnifici da ascoltare e riascoltare.
Tutto assume una luce nuova, umana.
Anche questo è saper far cinema.

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Ultima risposta 17/03/2014 21.54.20
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pinhead88  @  10/10/2013 15:02:56
   9 / 10
A quanto pare sono l'unico ad aver colto il lato poetico del film.
Non può essere inquadrato solo come un banalissimo horror(anche se c'è il mostro) ma è più che altro un film sulla solitudine, introspettivo, soffuso, polanskiano, e non per ultimo originale.
Due scene in particolare mi hanno anche fatto rabbrividire, nonostante siano semplicissime.
Il lento e silenzioso fluttuare nella casa da parte del protagonista incuriosisce e crea un crescente senso di tensione e suspense, la presenza di tutte quelle statue angeliche poi è ancora più efficace nel trasmettere un'atmosfera tombale piena di misticismo e inquietudine.
Finale molto poetico e quasi commovente, mi è piaciuto moltissimo.
Ne facessero di più di film così!!!

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Ultima risposta 10/10/2013 17.41.55
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/09/2013 00:16:25
   6½ / 10
Una pellicola molto interessante, apparentemente fuori dai contesti attuali di un horror diretto, dallo spavento facile ed invece in questo caso tutto puntato sul'atmosfera di una casa (vera protagonista del film) tetra ed inquietante con tutte quelle suppellettili e statue sacre che nel chiaroscuro della notte danno un tocco veramente sinistro al contesto.
Intrigante la storia, un figlio che torna nella casa della madre dopo aver bruscamento rotto ogni rapporto a causa del suicidio del padre, il difficile rapporto verso una religiosità estrema, per non dire deviata vista dagli occhi del figlio, la speranza di una madre divorata lentamente dalla solitudine.
Un'unica location dove la regia si muove in maniera molto sicura e fluida nei meandri oscuri della casa, ma anche con scelte discutibili, penalizzate dal basso budget, nel mostrare ciò che con maestria era stato celato. Il finale rimane molto aperto, offre un certo tocco di ambiguità, ma una scelta tutto sommato condivisibile di fronte a tanti ridondanti spiegoni.
In effetti può non piacere.

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Ultima risposta 21/09/2013 00.59.43
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