the producers: una gaia commedia neonazista regia di Susan Stroman USA 2005
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the producers: una gaia commedia neonazista (2005)

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locandina del film THE PRODUCERS: UNA GAIA COMMEDIA NEONAZISTA

Titolo Originale: THE PRODUCERS

RegiaSusan Stroman

InterpretiNathan Lane, Matthew Broderick, Uma Thurman, Will Ferrell, Roger Bart, Gary Beach, Jon Lovitz, Andrea Martin

Durata: h 2.14
NazionalitàUSA 2005
Generemusical
Al cinema nel Marzo 2006

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•  Link al sito di THE PRODUCERS: UNA GAIA COMMEDIA NEONAZISTA

Trama del film The producers: una gaia commedia neonazista

Due "pasticcioni" produttori teatrali cercano di truffare i loro finanziatori, raccogliendo i soldi per allestire uno spettacolo, per poi, invece, scappare col bottino. Ma il loro piano non funzionerà alla perfezione...

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Voto Visitatori:   6,62 / 10 (38 voti)6,62Grafico
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Voti e commenti su The producers: una gaia commedia neonazista, 38 opinioni inserite

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piernelweb  @  03/10/2006 13:51:02
   6 / 10
La Stroman si imbarca in un "vero" musical, come non se ne vedevano da tempo, ma l'impresa gli riesce solo in parte. Se da un lato scenografie, costumi e creografie sono molto ben curate, alcuni balletti deliziosi, manca il necessario spessore dei protagonisti troppo confinati nei loro rispettivi ruoli musicali. L'umorismo è altalenante, talvolta effettivamente pungente e irriverente, in altre situazioni troppo banalmente demenziale. E se il cast dà una prova notevole (Broderick escluso) ballando, recitando e cantando in modo ammirevole, le due ore di pellicola si fanno sentire (più del 50% è cantato) soprattutto perchè molti degli intermezzi non musicali non danno il giusto apporto. In definitiva un apprezzabile omaggio al genere, ma la visione è consigliata a soli appassionati.

4 risposte al commento
Ultima risposta 04/10/2006 21.43.53
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baobabwired  @  25/08/2006 13:46:18
   10 / 10
Visto rivisto e rivisto. Tutti eccezionali. Grande Mel Brooks. Film da rivedere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/10/2006 17.52.36
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  20/03/2006 22:41:40
   3½ / 10
O sono nato sbagliato io, oppure qualcosa non va.
In diversi momenti di questa ehm gaya commediola mi sono realmente vergognato di essere andato in un cinema per vedere una simile nefandezza. Con un certo distacco, devo dire che è possibile (possibile?) anche divertirsi sempre se si è di larghe vedute.
Non entro ovviamente nei particolari dello scempio perpetrato ai danni del povero Mel Brooks e del suo ribadisco delizioso film del 1967 ("per favore, non toccate le vecchiette") ridotto a una specie di parodia omosessuale la cui checcaggine (oltremodo fastidiosa nei suoi eccessi) rievoca tutti gli stereotipi del genere, inscenando un recital al cui confronto il compianto (o discusso a seconda dei casi) Copi sembra un rude dongiovanni-
Per inciso: Zero Mostel (adorabile gigione) e Gene Wilder erano di gran lunga piu' divertenti e meno grossolani.
Assistere a questo sequel-farsa è stato come sorbirsi una giornata intera a vedere Maria de Filippi, dove fra l'altro i frocetti timidi abbondano a dismisura da un po' di tempo (almeno sapessero cantare eh).
Per carità nessun pregiudizio verso moine, sculettamenti, vocette stridule, etc. ma se penso che un capolavoro come "O fantasma" è stato tacciato come "opera che incentiva alla discriminazione omosessuale", direi onestamente che un film come questo fa piu' male alla causa del signor Rodriguez, che almeno ha avuto il coraggio di incarnare il desiderio dove nessuno aveva osato prima.

Ma poi, via, un musical: Broderick ci prova a riprendere nevrosi e tic del buon vecchio Wilder, ma incoraggia solo a un gesto di pietà (abbonda la parodia in questa kermesse da torte in faccia lazzi e cotillons).

Disgraziatamente qualcuno ha riscoperto il musical, e ne ha ripreso guardacaso il peggio, con tanto di sfotto' alla classe di Stanley Donen o al talento coreografico del mitico Bob Fosse: citazioni da Cabaret insostenibili perchè l'unica cosa che sembra interessare la regista dopo aver accuratamente visionato quel capolavoro è l'aspetto "gayo" della vicenda.
Forse il senso dell'umorismo non mi manca, e confesso che un paio di sequenze mi hanno fatto anche sorridere (il ballo delle vecchiette con le stampelle, la "prima" di "primavera di Hitler" con un'arredo coreografico kitsch degno della nostra Wanda Osiris).
Probabilmente con un certo senso della misura e meno artificiosità avremmo avuto un sequel non all'altezza dell'originale ma almeno dignitoso. Beh niente da fare: confesso di aver avuto una specie di impulso omicida nei confronti della regista, e di desiderare tanto un grand-guignol veramente ossigenante, o uno splatter definitivo. Se penso che film come Hostel o La casa dei 1000 corpi vengono sciaguratamente ignorati dal pubblico per ben altri motivi (continuo a chiedermi quali) non vedo perchè non si possa fare altrettanto con questo.
Colgo giusto il momento Fracchiano dell'ufficio degli impiegati "unhappy", unico davvero plausibile, e nient'altro. Forse non era la serata giusta. O forse diciamolo mi sono rotto le palle dei musical specialmente quando assurgono a prossimo cult del cinema piu' Camp. Già bastava Luhrmann a smontarmi, ma almeno la provocazione di Moulin Rouge ha un'aspetto tutto sommato divertente.
Ah dimenticavo: c'è molta piu' Europa che America in questo film. Cantano tutti con un fastidioso slang inglese da università di Cambridge. Quanto basta per odiarlo alla follia

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/03/2006 19.08.06
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MyName  @  19/03/2006 14:30:19
   8 / 10
Il film mi ha conquistato dopo 30 minuti. Soprattutto dopo l'arrivo della Thurman. Ironia inglese difficile al palato di quei coatti degli Italiani ma si può fare. Andate anche a vedere quel capolavoro di Angel-a.

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/03/2006 22.48.59
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regista  @  15/03/2006 16:44:03
   10 / 10
wow che capolavoro un musical e commedia davvero da oscar uma thueman davvero bellissima vedetelo vedetelo

6 risposte al commento
Ultima risposta 20/03/2006 22.45.02
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