the queen - la regina (2006)

Superiore alle aspettative, coinvolgente, lontano dalle banalità delle biografie televisive.
Nel film troviamo la regina costretta a confrontarsi con l’isterismo collettivo seguito alla morte di Diana, con la folla che vedeva nella monarchia il capro espiatorio per la morte della loro “eroina”, fomentata dal populismo della stampa britannica. E “The Queen”, oltre che un ritratto di un personaggio, è anche un commento sull’influenza e sullo strapotere dei media nella società contemporanea, e infatti nel film i personaggi in continuazione leggono i titoli dei giornali e soprattutto guardano la tv (con una mirabile fusione tra materiale di archivio e di finzione). Il vero potere è in mano dei mezzi di “informazione”, e il primo ministro e la regina stessa sono costretti ad adeguarsi. Il popolo, manipolato da stampa e tv, avido di “glamour e lacrime”, vuole in fondo l’ipocrisia, e quella alla fine ottiene. Nel contrasto tra il contegno della regina (che sia dignità, indifferenza o rispetto del protocollo) e la ridicolaggine delle folle piangenti, è la regina che ci fa la figura migliore. Nel complesso, si può dire che la regina ne esce molto bene, e lo stesso si può dire di Blair; chi invece ne esce peggio è il principe Filippo, e anche Carlo e la moglie di Blair non fanno una bellissima figura. Ma il personaggio che cattura le maggiori simpatie, come anche nella realtà, è sicuramente la regina madre.
Momento commovente con la figura del cervo: simbolo del passato distrutto dalla volgarità del presente, doppio della tragica fine di Diana ma anche specchio della regina stessa.