the reader - a voce alta regia di Stephen Daldry USA, Germania 2008
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the reader - a voce alta (2008)

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locandina del film THE READER - A VOCE ALTA

Titolo Originale: THE READER

RegiaStephen Daldry

InterpretiKate Winslet, Ralph Fiennes, Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara, David Kross, Karoline Herfurth, Linda Bassett, Hannah Herzsprung, Jeanette Hain, Susanne Lothar, Kirsten Block, Volker Bruch, Matthias Habich

Durata: h 2.02
NazionalitàUSA, Germania 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2009

•  Altri film di Stephen Daldry

Trama del film The reader - a voce alta

Il film è tratto da "A voce alta", un romanzo di Bernhard Schlink, in cui lo scrittore tedesco racconta la storia di Michael Berg, che negli anni '50 attraversa i primi turbamenti adolescenziali. Un giorno, per strada, si sente male e viene soccorso da Hannah, una donna più grande di lui con la quale nei giorni seguenti nasce una relazione. Lui però intuisce che nel passato di Hannah c'è qualcosa di oscuro.

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Voto Visitatori:   6,98 / 10 (132 voti)6,98Grafico
Miglior attrice protagonista (Kate Winslet)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior attrice protagonista (Kate Winslet)
Miglior attrice non protagonista (Kate Winslet)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice non protagonista (Kate Winslet)
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Voti e commenti su The reader - a voce alta, 132 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

MonkeyIsland  @  17/07/2013 19:15:04
   4½ / 10
Consigliatomi da amici a suo tempo che me lo presentarono come capolavoro sono rimasto molto deluso.
Parte da un ragazzo che viene iniziato al sesso da parte del personaggio della Winslet (sempre bravissima) e poi finisce inspiegabilmente nel territorio dell'olocausto.
La protagonista è analfabeta ma parla benissimo, psicologicamente non esiste

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Ultima risposta 17/07/2013 20.23.08
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Mic Hey  @  03/01/2013 18:44:43
   7½ / 10
KateWinslet è certamente l' attrice più bon.. ehm brava del momento altro che Kidman o Thurman !
Dopo Titanic questa anonima fanciulla dalla rossa chioma si è trasformata in una vera sventola !
Sono di parte ? beh forse comunque il film in questione è interessante.

ps: qualcuno sa che numero di scarpe porta la Winslet ?

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Ultima risposta 11/02/2013 15.44.50
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inferiore  @  19/01/2010 19:28:03
   7 / 10
Abbastanza interdetto dopo la visione di questo ''The reader''.
Durante la prima parte mi è sembrato di star guardando un film di Von Trier, e ho detto tutto. Fortunatamente durante la seconda metà il film diventa più interessante e meno prolisso ed è riuscito a catturare maggiormente la mia attenzione.
Bravissima la Winslet, forse un po' sprecato Fiennes (che amerò a vita per il suo ruolo in ''In Bruges'')
Un bel film, forse un filo pretenzioso ma comunque largamente salvabile.

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Ultima risposta 19/01/2010 21.00.27
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  19/11/2009 14:29:19
   7½ / 10
"The reader" di S. Daldry, nella sua classicità, è un film molto riuscito. E' opera di grande qualità e di grande equilibrio. Un film di "verità" umana, che sa commuovere nel profondo. Quando al veracissimo e straziante ritratto della analfabeta povera che è stata (anche) aguzzina sotto il nazismo, si affianca nel finale il ritratto della gelida ebrea senza pietas che, nel suo appartamento upper-class di New York soloneggia sui campi di sterminio e sull'impossibilità di perdono, proviamo una fortissima vertigine: ci accorgiamo della necessità, di fronte agli esseri umani, di sospendere ogni giudizio - anche dove la Storia sembra consegnarci il diritto di indossare i panni del giudice. Gli esseri umani, vittime della Storia anche se finiti dalla "parte sbagliata", meritano solamente amore-carità-"pietas": e, questo film, questo soprattutto ci insegna. Con coraggio: perché è la prima volta – credo – che sul grande schermo vediamo in parte rovesciata la prospettiva in cui abitualmente viene osservato l'Olocausto.

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Ultima risposta 07/07/2011 19.54.58
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rob.k  @  03/04/2009 08:29:46
   4½ / 10
Molto noioso e poco spazio dato alla vera storia, si divaga sempre e non si arriva mai al punto....

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Ultima risposta 08/04/2009 15.35.35
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piratabrixia  @  31/03/2009 18:13:44
   7 / 10
buon film molto particolare e profondo (meriterebbe forse un analisi piu attenta)..unica nota "non comprensibile" il fatto che alla Kate Winslet sia andato l'oscar per the reader e non per revolutionary road,seppur nel primo film abbia recitato molto bene.

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Ultima risposta 07/04/2009 20.22.47
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TIGER FRANK  @  30/03/2009 10:05:04
   6 / 10
Mah....
C'era tanta carne (nuda) al fuoco... ma ho l'impressione che il regista abbia mancato tutti i bersagli.
Vurrei esse un film sconcio ma nun posso, vurrei esse un film sull'olocausto ma così così, vurrei esse un polpettone de sentimento e passioooooone che ve lo ricorderete pe tutta la vita... maddechè...
niente di tutto ciò!

La Winslet è truccata malissimo, da vecchia pare nà trentenne... altro che Benjamin Button!
Sto film sciapetto è costruito su tante occasioni mancate, tutte nello stesso film... la Winslet è brava, come sempre del resto, ma l'interpretazione per quest'oscar nn me pare così fenomenale.


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...Ecco mancava giusto la fantascienza dentro a sto pout pourrì de scempiaggini... della serie nn famose mancà proprio niente!
Unica lancia a favore: tuttosommato il film ha un buon ritmo e si arriva fino alla fine "abbastanza" incuriositi.
per il resto vedete un po' voi.



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Ultima risposta 08/04/2009 14.20.46
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Raff  @  22/03/2009 12:25:24
   8 / 10
The Reader è un film che, uscendo dalla sala, mi ha tenuto in religioso silenzio come si conviene ad una pellicola che ti fa riflettere.
Kate Winslet ha regalato agli spettatori una interpretazione in cui poche attualmente sono le attrici in grado di cimentarsi.
L'oscar come miglior attrice protagonista è stato pienamente meritato, l'ha spuntata su Angelina Jolie semplicemente perchè ha saputo regalare nell'arco della stessa stagione un'altra perla di recitazione in Revolutionary Road.
Da vedere entrambi.
Raf

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Ultima risposta 07/04/2009 20.38.26
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  16/03/2009 20:50:17
   6 / 10
La questione tedesca, "il passato che non passa", torna a essere spunto narrativo per un film (tratto da un romanzo) che tuttavia preferisce mantenere un registro melodrammatico e sentimentale piuttosto che eminentemente storico-politico. The reader, diciamolo subito, non è un gran film, ma la ragione della sua parziale riuscita non è da addebitare al registro stilistico del film, quanto piuttosto alla modesta forza delle sue intenzioni.
La questione della colpa, relativa all'Olocausto e alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale e che ricade completamente sulla coscienza della Germania, in The reader viene affrontata più come uno sfondo doveroso, ma lontano e insignificante rispetto alle intenzioni degli autori. Il sentimento della colpa (di un'intera nazione, ma che coinvolge ogni singolo soggetto) avrebbe dovuto essere alla base dell'intreccio stesso del film, sì da rendere forte il senso di dissidio interiore dei due protagonisti. Invece Daldry limita tale dissidio alla sola parte centrale del film, quella del processo e della scoperta del segreto inconfessato (e inconfessabile).
Sposta quindi sul sentimento della vergogna il fulcro dei meccanismi emotivi e psicologici della trama, rincorrendo una storia d'amore che sa più di rotocalco che di tragedia incastrata nei gangli della Storia. Questo "spostamento" morale potrebbe far pensare anche a un revisionismo strisciante, se non fosse che, per ricomporre il quadretto in senso storicamente ed eticamente democratico, Daldry mostra il lavaggio e la catarsi della coscienza con l'incursione solitaria e dolorosa ad Auschwitz: un passaggio che, lungi dal sembrare doveroso, lascia vieppiù la sensazione del politically correct un po' inutile e un po' ipocrita.
In questa trama fin troppo intimista i personaggi vivono pressoché senza contesto storico-sociale e geografico, restando la Germania (e 50 anni di Storia) su uno sfondo sfocato e appena abbozzato nelle didascalie con le indicazioni spazio-temporali.

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Ultima risposta 08/04/2009 11.03.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  16/03/2009 16:37:06
   5 / 10
pessimo film, sono stato ad un passo da uscire dalla sala.
un mattone incredibile e appesantito il piu possibile, e secondo me la storia manco meritava un film

inspiegabile l'oscar a Kate Winslet

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Ultima risposta 16/12/2009 23.34.23
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Invia una mail all'autore del commento Daniel91  @  15/03/2009 23:26:17
   9 / 10
Ben fatto.

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Ultima risposta 13/04/2009 00.56.52
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asprakina  @  05/03/2009 14:20:56
   8 / 10
Mi è piaciuto molto che non si tratti un'unica tematica ma ce ne siano diverse.
Mi è piaciuto il fatto che la protagonista sia una personalità complessa.
E' un film che fa pensare, che fa discutere usciti dal cinema.
E' bello che ognuno possa cogliere sfumature diverse.
A me ad esempio fa arrabbiare l'egoismo della protagonista che non si rende conto realmente di quanto ha influito sulla vita di lui.

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Ultima risposta 06/03/2009 21.27.53
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Dreamtolife  @  04/03/2009 19:04:23
   3 / 10
Nulla a che dire sulla fantastica e coerente interpretazione delle Winslet che credo si sia meritata pienamente l'osca per questo suo ruolo di Hanna Shmitz, personaggione dello scenario nazista della II guerra mondiale......ma non si può non far notare l'assoluta crudità del film nei confronti dell'emotività del ragazzo protagonista che si trova assolutamente rovinato psicologicamente a vita per il rapporto vissuto con la protagonista, rapporto mostrato tralaltro in maniera molto cruda e provocatoria come una relazione solo sessuale,tanto è vero che le scene di sesso occupano quasi tutta la prima parte del film rubando attenzione all'interiorità dei personaggi le cui personalità sarebbero state molto più interessanti da mostrare piuttosto che le loro parti intime...
un film moto triste che lascia comunque una buona dose di amaro in bocca
accontentatevi di sapere che ha vinto l'oscar, ma non aspirate ad altro...

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Ultima risposta 09/04/2009 03.22.21
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Parsifal  @  02/03/2009 23:41:29
   8½ / 10
Finalmente un film che parla della coscienza dei carnefici.
Scopriamo che sono anche persone comuni non necessariamente cattive ma semplicemente prive degli strumenti necessari per distinguere la moralita' del giusto ,dallo sbagliato....si riducono a obliteratori della legge in vigore (infatti la protagonista verra' riciclata dall'azienda dei tram).
Ossia la cultura aiuta anche a sviluppare una sensibilita' umana che la protagonista anche nel finale fatica a provare.
La Winslet forse non deve neanche troppo faticare per recitare questo ruolo che le calza a pennello anche per la sua mimica.....
David Cross forse e' anche superiore a lei....la sceneggiatura funziona manca ogni tanto di ritmo e forse le scene iniziali soft-core non aggungono molto al film e sono un po' ripetitive soprattutto nulla che racconti della Germania divisa degli anni 50-60 che avrebbe contestualizzato meglio gli anni dell' occultamento delle responsabilita'.
Speriamo ne vengano girati altri relativi alla presa di coscienza da parte tedesca.Comunque consigliatissimo.

11 risposte al commento
Ultima risposta 05/03/2009 18.04.33
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mabrux  @  02/03/2009 22:45:46
   7½ / 10
il film ha sicuramente dei difetti. Ma la precisione, lo sviluppo di ogni tema con coerenza e un finale sorprendente non sono sempre elementi che fanno valutare un lavoro come buono. Probabilmente queste cose insieme mancano al film , tuttavia la cosa pregevole resta l'umanizzazione del carnefice. Trovo più banale la netta divisione tra bene e male che la naturale sovrapposizione di essi. Daldry fa bene il suo lavoro, fedele alla sceneggiatura originale ci fa riflettere sul fatto che non si sceglie mai tra tutte le possibilità che si hanno, ma solo tra quelle che ci sono state portate a conoscenza. Che l'ignoranza non sempre è una colpa, ma spesso la mancanza di un'opportunità. La Winslet sviscera bene le contraddizioni del personaggio facendo capire che il male non è l'espressione dell'aggressività o della cattiveria, ma spesso della mancanza di strumenti. Probabilmente esiste nel film qualche banalizzazione "cinematograficamente necessaria" alla sintesi, o tesa ad aumentare l'impatto emotivo, tuttavia il film riesce nel suo intento di scrutare nel possibile intimo di un aguzzino, non emettendo un giudizio netto sul personaggio, anzi, mettendone spesso in luce, soprattutto all’inizio, il lato più umano e delicato.

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Ultima risposta 05/03/2009 14.05.15
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romeop  @  02/03/2009 16:48:51
   7 / 10
Buon film fuori dai soliti schemi, i commenti precedenti hanno sviscerato molto bene i punti e non voglio ripetere cose già dette.... il film è bello, a volte accelera a volte rallenta ma il tutto è godibile..... molto brava la Winslet, non ho visto RR e non posso paragonarlo....
Non do un voto superiore a 7 per una incongruenza storica.....

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Ultima risposta 02/03/2009 18.11.31
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  02/03/2009 12:46:52
   7 / 10
Mi trovo più in linea con i primi commenti che con gli ultimi: sicuramente non un film memorabile ma tutto sommato gradevole (non da candidatura all'Oscar come miglior film).
Ho apprezzato soprattutto il fatto che il nazismo faccia da sottofondo ad una diversa serie di tematiche e non è il solito motore -strappalacrime- trainante della pellicola (a parte la camminata del protagonista nel campo di concentramento, francamente fuori luogo).

Più che dalla Winslet, bravissima ma inferiore a quella ammirata in "revolutionary road", mi è piaciuta l'interpretazione del giovane David Cross.

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Ultima risposta 02/03/2009 17.05.57
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  02/03/2009 10:50:19
   5 / 10
Assolutamente brutto, dolciastro e anche un pochino ipocrita. Si salvano solo gli attori (la Winslet poi è truccata malissimo), ma tutto, oltremodo noioso, sa di già visto oltre che a essere noioso. Buona la prima parte, ma poi l'ipocrisia di fondo prende il sopravvento fino allo scontato finale. Sconsigliato.

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Ultima risposta 04/03/2009 14.19.48
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  02/03/2009 10:16:48
   5½ / 10
Sconclusionato polpettone, che vede Daldry arrancare affannosamente per tutto il film tra la miriade di temi a sua disposizione, senza mai trovare il bandolo della matassa: scoperta della sessualità, concupiscenza, ambiguità pedofile, olocausto, sensi di colpa, gradi di responsabilità, giustizia on demand, università e coscienza...Peccato che rimangano tutti dei graziosissimi wannabe appiccicati gli uni agli altri con della colla scadente.
Bravissima la Winslet, a proprio agio pur recitando praticamente sempre nuda; purtroppo non basta per arrivare alla sufficienza.

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Ultima risposta 02/03/2009 15.08.42
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  01/03/2009 19:40:39
   4½ / 10
La bruttezza di questo film è davvero singolare, nonostante la buona prova della Winslet: mi dicono che neanche il romanzo da cui è tratto fosse granchè... davvero sconcertante il registro stilistico del regista capace di passare dal soft-porno (con un voyeurismo del corpo maschile persino morboso) della prima parte allo zucchero filato (stile l.Hallstrom) della seconda, soprattutto nell'inesorabile, infinito, convenzionale e mortalmente noioso epilogo finale.
A volte sembra di assistere a un fumettone televisivo, pieno com'è di tempi morti e trapassi "telefonati", sostenuto oltretutto da un'incomprensibile freddezza anche quando sarebbe stato auspicabile un maggior coinvolgimento emotivo (cfr. la visita di Micheal ai campi di sterminio nazista).
Insomma, è davvero indifendibile e stupisce che una storia così didascalica e lugubremente compiaciuta, così gratuitamente ricattatoria possa piacere agli spettatori.
Peccato, però, perchè la descrizione dell'ambiente universitario (efficace il cameo di Bruno Ganz nei panni del professore) e certi smarrimenti "di coscienza" di Micheal "ragazzo" (un attore da tenere d'occhio) avrebbero meritato un'opera più incisiva e meno prolissa

18 risposte al commento
Ultima risposta 03/01/2010 18.07.28
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Rand  @  27/02/2009 15:22:15
   6½ / 10
Mi aspettavo che fosse peggio,devo ricredermi. Questa non è un assoluzione, badate bene, la prima parte risulta essere equilibrata, l'incontro con i protagonisti, Kate Winslet è un attrice che mi piace molto,un outsider, non si è buttata in colossal e altra roba troppo commerciale, ha scelto un altra strada.
Ha un magnetismo particolare, risulta molto affascinante, non essendo una iper bomba sexi. Comunque la storia si dipana lentamente, poi si scopre la vera identità della protagonista, si segue la sua vicenda. Il ragazzo è combattuto, e a mio avviso la vicenda rallenta troppo. Nel secondo tempo Daldry allunga la minestra abusando della pazienza dello spettatore. Non si capisce dove vuole andare a parare, se voleva che la gente riflettesse sicuramente ci è riuscito, ma su cosa? Sul fatto che lei è colpevole e lui si era innamorato di lei, sulla banalità del male,insito in tutti quelli che sapevano dell'Olocausto,hanno partecipato, o se non lo hanno fatto, hanno taciuto. Negando anche la loro responsabilità?
Il libro è sicuramente più complesso e articolato del film, oltretutto c'è una cosa che io reputo una leggerezza non da poco, i libri letti sono in inglese, ma la vicenda è ambientata in Germania! Filologicamente è un errore di non poco conto, spero che sia voluto, anche se non ci credo. Poi il finale è telefonato, lascia tutto nell'incertezza, senza risposte.
In concluisone la Winslet meritava l'oscar anche se io avrei preferito Merily Streep per il Dubbio. Per il resto il film non mi rimarrà dentro a lungo, la sceneggiatura non è stata abbastanza analitica secondo me, ha privilegiato degli aspetti della vicenda a scapito di altri. Poteva anche andare se non si fosse dilungata troppo. In definitiva il film per me rimarrà anonimo, come qualcosa di incompiuto, senza una vera forza.

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Ultima risposta 03/03/2009 13.05.35
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edo88  @  26/02/2009 16:43:04
   7 / 10
Mi è difficile commentare questo film, perché da un lato c'è il mio sconfinato apprezzamento per Kate Winslet, dall'altro molti dubbi, di vario tipo e generati per motivi molto diversi tra loro.

Voglio iniziare a parlare di The Reader cercando di analizzarne (brevemente) e commentarne la sceneggiatura: è indubbiamente un film sull'olocausto, ma in primo piano c'è la storia d'amore tra un quindicenne e una donna adulta. Nella seconda metà del film vengono introdotte tematiche di carattere morale ed etico (come già detto da altre persone prima di me), a mio parere però poco approfondite. Nel finale vi è "un colpo di scena", per alcuni prevedibile per altri no, ma in ogni caso che poteva essere chiarito di più e che lascia alcune domande.

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La storia d'amore in sè poteva essere gestita meglio: all'inizio del film il rapporto tra i due desta diverse perplessità (vedi i comportamenti di lei), e se nel corso della pellicola si "normalizza un po' " (nel senso che, nella sua particolarità, acquista un po' più di senso), alla fine si ha comunque l'impressione di qualcosa di incompleto. Come se alcune scene siano state tagliate dal montaggio finale. Vedi scena

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Insomma qualcosa manca, anche se il rapporto amore-letteratura è bello e interessante. Ma poco coinvolgente, ahimè.
Quando si arriva alla fine del film, il salto temporale regge, ma ancora una volta non viene gestito come si deve e lascia dei buchi.

I personaggi: anche qui, il senso è quello di incompletezza, perché io del giovane Michael avrei voluto sapere di più. Hannah invece è dall'inizio un personaggio misterioso e ci sta che di lei non ci venga mai detto molto. Se il suo passato è un enorme punto di domanda è perché è proprio quello su cui si fonda il film. Ma ancora una volta, nel finale, mi è sembrato che mancasse qualche tassello per farmi capire alcuni suoi comportamenti. Il rapporto tra i due però regge discretamente, complici ovviamente gli attori.
I problemi nei personaggi arrivano con Ralph Phiennes (cioè Michael da grande) e Lena Olin (ebrea ora adulta), guarda caso entrambi centrali (anche se lei è protagonista di una sola scena) nella parte finale del film. Non chiedetemi perché, so solo che ho dei dubbi riguardo alle loro "azioni". Il loro dialogo sembra inutile.

Tutta l'incompletezza di cui ho parlato fin'ora è sicuramente data da due fattori: la sceneggiatura e la regia. Se la sceneggiatura ho fin'ora appurato avere dei buchi, della regia mi è più difficile parlare (anche perché per me rimarrà sempre qualcosa di estremamente difficile da analizzare). Stephen Daldry dirige il film in maniera lineare e diciamo classica. E' uno di quei registi che sarebbero perfetti per film come "Orgoglio e Pregiudizio", pellicole che non hanno bisogno di qualcuno che dia dei tocchi particolari/moderni al film. Devo dire che mi è piaciuto, ma che sia a causa sua che i personaggi e soprattutto il rapporto tra di essi risulta poco approfondito/mozzato? E ormai potrei disegnare Kate Winslet nuda con precisione artistica, dal gran che la vediamo su pellicola senza vestiti addosso.

E già che parlo di Kate Winslet, veniamo agli attori e alla recitazione.
Lei è l'attrice più brava della sua generazione, la mia attrice preferita e (mi auguro) la futura Meryl Streep. Per ora non ha sbagliato neanche mezzo colpo. Ma c'è un ma. Quel "ma" è relativo ma è da dire. Sta nel fatto che la sua interpretazione in The Reader, seppur ottima (ripeto: ottima, gli do un 8/9 :D), non è nulla di strabiliante, e ho l'amaro in bocca che abbia vinto l'agognato Oscar con questo film. In primis, era la sua migliore interpretazione di sempre e una delle migliori che abbia mai visto (sì...) a meritarsi l'Oscar. E sto parlando di quella in Revolutionary Road. Performance migliore del 2008, una delle migliori del XXI secolo (alé). Inoltre, la sua prova in The Reader non solo non è stata la sua migliore, ma che ce ne sono state diverse migliori, sia di se stessa (Little Children, Eternal Sunshine...), sia di altre attrici (Meryl Streep ne Il Dubbio, quest'anno, era da Oscar, il terzo). Il "problema" è che nonostante tutto ciò, l'Oscar se l'è meritato. Ma averlo preso per The Reader è proprio l'amaro in bocca che mi rimane. Se l'è meritato per le 5 candidature a vuoto fin'ora, e per la prova in RR. Insomma, come al solito, l'Academy finisce per premiare di più la carriera piuttosto che una singola performance. Dopotutto hanno "solo" sbagliato il film per cui nominarla.
David Kross se la cava, è una buona scoperta e regge più che bene il suo ruolo. Speriamo di vederlo in altri film.
Phiennes è spaesato; discreto ma allo stesso tempo poco convincente. Direte: cacchio vuol dire? Ma io ve l'ho detto che questo film mi ha lasciato dubbi.

Degli aspetti più tecnici, ricordo solo la colonna sonora e la fotografia, molto belle. Il trucco molto classico, non è infatti la prima volta che si vede un personaggio invecchiato così bene. Per il resto niente da acclamare.

Insomma, ancora dubbi. Un film che mi è piaciuto, ma che ha diversi buchi (nella storia e nei personaggi) e che poteva essere e DARE molto di più.
Mi è più facile parlare dei difetti di un film e quindi leggendo questo commento verrebbe da pensare che porta ad un voto inferiore al 6, ma così non è.

Credo di averlo capito: quello che manca a questo film è PATHOS.

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9 risposte al commento
Ultima risposta 05/03/2009 02.07.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  25/02/2009 13:49:44
   8 / 10
Sicuramente il film più complesso candidato agli oscar di quest'anno. The Reader non è il classico film sull'olocausto. L'olocausto è solo un argomento "apparente" rispetto alla molteplicità degli altri temi trattati, infatti si parla anche di etica, morale, diritto, giustizia, rapporti interpersonali. Ad una prima parte narrativa segue una seconda più descrittiva che tenta di affrontare meglio il vissuto della protagonista, una Kate Winslet sempre perfetta. Si ha la sensazione che qualcosa al termine della visione rimanga incompiuto, che il tutto non sia stato trattato con completezza assoluta. Poco importa comunque, perchè il risultato finale è comunque ottimo.

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Ultima risposta 02/03/2009 09.56.05
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Maiors  @  25/02/2009 10:25:26
   8 / 10
Bello. Intrigante la prima parte con la storia di amore/sesso tra il giovane Michael, un po lenta la seconda ma forse più interessante. Film "emozionale" con una superlativa Winslet e un Finnies sempre ben calato nelle parti che interpreta (pur non essendo in assoluto il protagonista del film). Merita davvero.

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Ultima risposta 26/02/2009 15.33.40
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PaulTemplar  @  23/02/2009 17:04:04
   9 / 10
Si può dimenticare, può esistere il perdono per gli orrori dell'olocausto? E ancora: può esserci spazio per l'amore in una persona che, nel suo piccolo, ha contribuito alla più grande follia che abbia colpito l'uomo?
Sono solo alcuni dei temi trattati in un film straordinario, sia per resa qualitativa, sia per la superba prova di Kate Winslett, capace di dare un senso di profondità, di smarrimento, ad un personaggio, quello di Anna, che appare più come il fantasma di un dramma shakespiriano che una colpevole di inenarrabili orrori.
Alla fine un senso di pietà percorre lo spettatore; voluto o non voluto dal regista, non è importante. E' importante invece l'aver cercato di cogliere un barlume di umanità in una storia, quella dell'olocausto, che è avvenuta proprio per la mancanza di umanità.
Il film forse sposa una cuasa buonista, ma lo fa in assoluta buona fede, limitandosi a non dare giudizi morali, se non in un breve dialogo tra Michael, un suo amico e il professore, un ottimo e asciutto Ganz. Un dialogo fondamentale, che mostra come a distanza di 64 anni, sia ancora impossibile parlare lucidamente di quella follia che fu la Shoah.
Resta la fortuna di aver visto un grande film, finalmente, scevro da pregiudizi, non buonista ne accusatorio: solo una gran bella storia d'amore.

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Ultima risposta 04/03/2009 18.10.34
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  23/02/2009 14:09:26
   8½ / 10
"Un santone orientale chiedeva alla sua divinità pregando di risparmiargli di vivere in un'epoca interessante." (cit.)

la cinematografia degli ultimi mesi propone due film molto interessanti e ben fatti apparentemente sull'Olocausto. Uno è questo, l'altro è "Il Bambino con il Pigiama a Righe".
Dico apparentemente perchè in tutt'e due i casi m'è sembrato di riscontrare delle lacune nella trattazione del tema; rispetto ai classici del genere lo sterminio ebraico non mi sembrava essere fondante del film. Ma rispetto alla bellezza e alla compattezza stilistica e contenutistica dei film questo importante elemento non poteva costituire un difetto. E non lo è davvero. La narrativa di questo genere, diciamocelo, è ormai satura di film come "Il Pianista", semplicemente perchè ormai ogni aspetto di quegli eventi è stato ampiamente scandagliato..I registi di oggi si chiedono se non assuma un connotato di pregnante valore umano, filosofico ed esistenziale la narrazione di storie comuni (da romanzo) in un'epoca così potentemente caratterizzata come è quella nazista. è questa "l'epoca interessante" di cui parla la citazione iniziale, è un'epoca così piena di eventi (in verità l'autore si riferisce alla "tragicità" di un'epoca) che qualsiasi storia assumerà un portato filosofico differente. Di caratura ben maggiore, aggiungerei.
Come già notato Daldry non sviluppa troppo l'aspetto pur interessante (ma dissonante con la poetica atmosfera del film) della dialettica machiavelliana etica/legge riassunta nel personaggio ambiguo dell'avvocato sia per ragioni stilistiche sia per quelle succitate. (1) L'atmosfera poetica e sognante (da dramma d'amore) della prima parte non può venir compromessa dalla logica razionale della seconda. (2) il nazismo non è il vero argomento del film.
Lo è una bellissima storia d'amore che assume l'aspetto notevole di un salto generazionale, di un tentativo d'analisi di una logica, quella genitori-figli, che comprende in sè valori storici, sociali e personali. E paradossalmente sarà il figlio a chiedere alla madre cos'abbia imparato

"Ho imparato a scrivere"

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Ultima risposta 07/03/2009 14.14.59
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*Eleonora*  @  22/02/2009 22:42:44
   8 / 10
Forse perchè le aspettative su questo film non erano altissime, o forse perchè non mi aspettavo di assistere alla grande prova recitativa degli attori. ma "The Reader" è riuscito a colpirmi.


Kate Winslet (finalmente) mi ha convinta, con un personaggio ricco di contraddizioni, misterioso e tenero, oscuro ma docile.
Inoltre, mi sembra giusto sottolineare le capacità del diciottenne David Kross, il quale, oltrettutto, possiede già una bellezza disarmante.
La storia può affascinare o annoiare, senza mezze misure, dipende dai punti di vista e dalla sensibilità del singolo individuo.
A me ha fatto un grande effetto, si racconta d'amore, di sesso (mai in modo volgare), di olocausto e di orrori nazionalsocialisti, ma in una chiave di lettura ben diversa, innovativa.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Finalmente esco dal cinema soddisfatta.
Mille volte migliore la Winslet di The Reader che quella vista in Revolutionary Road (a grande sorpresa!)

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Ultima risposta 28/02/2009 21.02.14
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  21/02/2009 12:58:25
   7½ / 10
Il dramma dell’olocausto visto da un’angolazione originale.
Dopo una prima parte compatta il film lascia troppo spazio al melodramma, non sviluppando a dovere la sua struttura portante: il rapporto tra il professore e gli studenti universitari.
E sì, perché qua si parla di etica e diritto, del ruolo fondamentale del legislatore nel preservare il giudizio da eccessi moralistici e/o coinvolgimenti affettivi: dalla necessità etica di separare la colpa dalla responsabilità.
Un film su di una nazione che oscilla tra rimozione e senso di colpa, una nazione abusata e stuprata dall’ignoranza e perciò connivente, nella sua identificazione con l’aggressore (estremamente interessante il parallelismo tra l’olocausto e la pedofilia, altro vero crimine di un singolo contro un altro singolo).
Una nazione che ha dolorosamente imparato a leggere, affinchè le colpe dei padri (e delle madri) non ricadano sui figli.

Un film da vedere.

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Ultima risposta 01/03/2009 19.42.50
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