Cesare e il suo popolo di scimmie sono costretti a battersi contro un esercito di esseri umani guidati dal crudele Colonnello. Le scimmie subiscono grosse perdite e Cesare comincia a meditare vendetta!
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Soddisfacente chiusura della trilogia col trascinatore Cesare in dubbio tra la necessità di salvare la propria tribù o affrontare nuovamente gli esseri umani, colpevoli di un atto deplorevole che rischia di tramutare il saggio ma risoluto condottiero in una sorta di Koba ben più pericoloso. Questa dicotomia è la trave portante del film, non esattamente esempio di cinema bellico tout court, più una specie di esodo dove il desiderio di pace e tranquillità viene messo a repentaglio da un folle colonnello, probabile parente stretto del Kurtz di "Apocalypse Now", una delle tante citazioni - non sempre azzeccate - cui Matt Reeves ricorre con una certa insistenza. La guerra sta prima nella mente dei personaggi che sullo schermo, è questo conflitto interno a prendersi il proscenio, a sfavore, e per fortuna, della solitamente spettacolare ma sterile trafila di esplosioni e sparatorie. Gli effetti speciali si confermano sbalorditivi con Andy Serkis sovrano indiscusso della recitazione in motion capture. La storia del virus mi ha convinto poco, mentre da promuoversi è l'idea del gulag/campo di concentramento. "The War" è nel complesso un film riuscito, epilogo dotato del giusto pathos e sicuramente di un ritmo invidiabile. Semmai paga tematiche già intavolate in precedenza che in questo caso anzichè essere esaurite o almeno meglio sviscerate, si limitano ad essere semplici motivazioni non aggiungendo nulla a livello di contenuti. Tuttavia l'intrattenimento non manca e la figura di Cesare è ancora una volta caratterizzata in maniera esemplare.