Klute, ex poliziotto e ora detective, è ingaggiato da Cable, industriale, per indagare sulla morte di un suo collaboratore, Gruneman. Sulla traccia di alcune lettere, Klute arriva a Bree Daniels, prostituta dalla personalità complessa. Mentre tra Klute e Bree nasce una storia, l'indagine finisce per incastrare proprio Cable come omicida di Gruneman. Bree cambierà vita, ma il finale è malinconico.
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Un thriller indimenticabile, ha segnato un'epoca e ha fatto scuola. In un notturno newyorkese di grande atmosfera, Pakula inserisce una detective story dal taglio fortemente psicologico, basata più sulle relazioni e sui caratteri dei personaggi che non sul giallo vero e proprio. Ne viene fuori un'impressionante lezione di cinema di genere, un capolavoro di malessere mainstream che mette a nudo l'ipocrisia di una società disperatamente sola e senza una meta. Supeba sceneggiatura al servizio di un cast perfetto: Sutherland è il laconico ispettore Klute che si prende a cuore le sorti della solitaria prostituta Bree Daniels, nevrotica e complessata tanto da ricorrere all'analista, cui da volto, corpo e voce una Jane Fonda superlativa, uno dei ruoli più complessi e sfaccettati di tutta la sua carriera. Gran finale agrodolce che sugella un film unico.