Un dramma epico che racconta l'incredibile storia dell'atleta olimpionico ed eroe di guerra, Louis "Louie" Zamperini, che insieme ad altri due membri dell'equipaggio, è riuscito a sopravvivere su una zattera per 47 giorni, in seguito ad un disastroso incidente aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere catturato dalla Marina giapponese e spedito in un campo di prigionia.
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Il voto non va alla storia del povero Luigi Zamperini, che avrebbe meritato un film di ben altro livello. La Jolie, già attrice sopravvalutata, continua sulla falsariga anche come regista. Il film si divide in 3 parti dalla durata simile: la 1° racconta in modo molto sommario l'infanzia e l'adolescenza del protagonista, la 2° il naufragio e la 3° la detenzione. La 2° e la 3° risultano molto noiose non tanto per la situazione tragica, quanto per il vuoto pauroso della sceneggiatura. Non ci sono dialoghi, non c'è caratterizzazione di nessun personaggio e l'azione è ripetitiva fino alla nausea. La Jolie, "paladina" dei diritti umani, ha capito che basta mostrare la sofferenza per vincere premi su premi. CONCLUSIONE: Il film è tecnicamente fatto benissimo: fotografia da sogno, musiche coinvolgenti, effetti speciali credibili, costumi fedeli, cast tanto sconosciuto quanto capace. Purtroppo la vita interessantissima di Luigi viene sintetizzata troppo: l'infanzia e l'adolescenza sono riassunte in qualche flashback, mentre il post-guerra nelle didascalie finali. Gran parte del film è piatta e ripetitiva, oltre che pesante.