un poliziotto scomodo (1978)

Ennesimo poliziottesco della oramai rodata coppia Massi-Merli.
Non aggiunge niente di nuovo al genere ma ha un buon ritmo,una sceneggiatura leggermente più ricercata ( anche nel tratteggiare in modo più umano il commissario di turno) ed una confezione gradevole ( in particolare la fotografia).
Fuori tempo massimo ma tutto sommato godibile.

Incredibilmente mi ero fatto sfuggire un poliziottesco di casa nostra e per altro con Maurizio Merli protagonista…grave mancanza a cui ho dovuto rimediare subito e così dovreste fare anche voi.
È chiaro che i capolavori del genere sono piuttosto lontani, ma onestamente mi sento di giudicare questo film in maniera positiva, visti comunque i suoi pregi tangibili. Partiamo con il protagonista assoluto, il baffo M.M., che già dalla sua "arrogante" entrata in segna si carica subito il film sulle spalle e se lo porta dignitosamente fino alla fine, praticamente tutto da solo, senza godere dell'aiuto di una vicenda piuttosto interessante, ma raccontata in maniera un po' troppo approssimativa. Particolare che si nota subito è la sua "parlata" diversa dal solito, ma in questo caso ho letto che si tratta proprio della sua voce, in quanto il doppiatore abituale qui non è stato utilizzato (probabilmente Merli si sarà stufato di lui e lo avrà suonato come un tamburo).
Il ritmo è godibile, complice anche la durata non eccessiva, non ci sono momenti di fiacca e le musiche di accompagnamento di Stelvio Cipriani ben si addicono alla situazione.
Il finale, seppur un po' troppo sbrigativo, ci sta dibbrutto.
Da aggiungere alla collezione.

praticamente 2 film in uno, non ci sono grosse scene d'azione, nulla di speciale anche per il finale un po affrettato.

Altra ghiotta occasione per vedere in azione il mio idolo, Maurizio, l'atletico Commissario, qui "Olmi", alle prese con i furbastri e gli infami.
Ritroviamo il simpaticissimo maresciallo veneto, altre situazioni simpatiche, una pellicola con colori naturali, quasi amatoriali, ma in un film girato benissimo, con ottime scene di azione ben fatte. Molto gustoso in quanto differente, è certamente da vedere!
Molto bella l'intervista al bravo sceneggiatore Gino Capone, che peraltro parla
pure del nostro Maurizio.
Un film che ci permette di vedere una vicenda diversa, molto ricca perchè divisa in due parti.
Il BaFFo alla massima espressione si esalta, applaude e gioisce!
Naturalmente il mio DVD con intervista est quello per la vendita!
Ostreghèta.
Pargoli su...alla visiòn!
Premiato dal BaFFo!

Un tipico poliziottesco che non aggiunge nulla ad un genere che mostrava la corda in quanto a storie, reggendosi sul carisma degli attori. Innanzitutto sembra di vedere due film in uno, due parti e due storie differenti e non solo per il contesto. Spunti interessanti avrebbe potuto anche offrirne, specialmente nell'episodio dell'uccisione acciedentale del passante, ma incredibilmente lasciata andare via con una leggerezza che fa emergere perlomeno una grossa lacuna di sceneggiatura ed alla credibilità stessa della storia.

Massi dirige Merli in questo poliziesco, forse non tra i più famosi col biondone, e certamente non tra i migliori, ha una sua dignità certo, ma ho preferito altro.
L'azione si svolge prima a Roma, e poi nelle Marche, dove il protagonista si renderà conto della diversità tra le due città in fatto di criminali, incappando comunque in essi.
In alcuni punti subentra un po' di noia ed è forse troppo lento.
Per gli amanti del poliziottesco una pellicola di più che discreto interesse, non eccezionale ma ha il suo fascino.

Quando alla regia figura il nome di Stelvio Massi e fra il cast compare sgargiante il nome di Maurizio Merli il gioco è fatto! Lo spettatore è di fronte ad un poliziesco veemente fatto di azione, inseguimenti nel nome della giustizia.

E' in effetti sempre Maurizio Merli a dare grande enfasi ai film del genere, nella fattispecie "Un poliziotto scomodo" l'attore non si smentisce affatto regalando un'altra prova degna del suo nome.
Ne "Un poliziotto scomodo" il ritmo è buono e lo spettatore potrà, a fine visione, ritenersi più che soddisfatto; la prima parte di film comunque risulta essere superiore alla seconda.
Piccole pecche riguardano solo la sceneggiatura che nell'ultima parte diventa troppo frettolosa, approssimativa. Ma d'altro canto è proprio questa "velocità" di narrazione e di episodi che non comporta la noia, "Un poliziotto scomodo" offre vari spunti interessanti, il commissario Olmi sempre "aggressivo" e intransigente colpisce a suon di pugni e di acclamazione cattivi e spettatori!