Joe Buck approda a New York, dal Texas, convinto di poter fare quattrini a palate grazie alla sua esuberante virilità da mettere a disposizione di donne sole. La realtà del "mestiere" si rivelerà molto diversa e molto più amara. Nella giungla metropolitana, Joe trova un vero amico nel tisico Rico.
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Nonostante si facciano sentire gli anni passati dalla sua uscita, "Un uomo da marciapiede" è sicuramente uno dei film più importanti ed incisivi sulla denuncia della società consumistica e materialistica, un film pioniere di questo filone. La pellicola affronta le tematiche personali di soggetti inghiottiti in un mondo che illude e disillude in un batter d'occhio, senza pietà e senza pazienza, che porta alla solitudine e dove per sopravvivere bisogna arrangiarsi. La coppia Voight-Hoffmann è una delle migliori assortite, due personaggi tanto differenti quanto complementari, due grandi attori in un duetto senza tempo, dove il secondo spicca per un'interpretazione memorabile. Da sottolineare l'ottima sceneggiatura e la regia sempre in bilico tra stile classico e virtuosismi pirotecnici, piuttosto avanti per l'epoca - i flashback di Joe e la scena della festa sono d'antologia. Per gli amanti del cinema, "Un uomo da marciapiede" è una tappa necessaria da effettuare.