videodrome regia di David Cronenberg Canada, USA 1983
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videodrome (1983)

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locandina del film VIDEODROME

Titolo Originale: VIDEODROME

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiJames Woods, Sonja Smits, Debbie Harry

Durata: h 1.29
NazionalitàCanada, USA 1983
Generefantascienza
Al cinema nel Settembre 1983

•  Altri film di David Cronenberg

Trama del film Videodrome

Max, proprietario di una tv porno via cavo, scopre videodrome un canale pirata incentrato su assassinii e torture in diretta. Alla lunga si accorge che videodrome nasconde ben altro.…

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Voto Visitatori:   7,72 / 10 (168 voti)7,72Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Videodrome, 168 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

topsecret  @  18/01/2017 18:53:31
   5½ / 10
Il mio rapporto con Cronenberg continua ad essere un concentrato di amore e odio e se con gli ultimi film visti in ordine cronologico, "l'amore" prevaleva, oggi, con questo VIDEODROME ecco rispuntare "l'odio" per una storia forse troppo elaborata per i miei gusti, densa di critica sociale e messaggi subliminali (ma mica poi tanto subliminali) che non mi appassionano e non mi trasmettono le giuste sensazioni. Pazienza...ce ne faremo una ragione!
Un film che ha una certa originalità alla base, che precorreva i tempi, allucinata e tesa quanto basta, con un buon protagonista ed effetti speciali abbastanza ficcanti, ma con un ritmo altalenante e momenti di poca presa, almeno per quanto mi riguarda, che non mi hanno trasmesso granchè e che hanno stentato a coinvolgermi.

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Ultima risposta 20/01/2017 14.51.26
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sweetyy  @  01/12/2012 04:19:11
   6 / 10
Personalmente trovo Videodrome un film altamente sopravvalutato, considerato uno dei suoi migliori film, per me ha fatto di meglio... (La Mosca, La Zona Morta per es.)

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Ultima risposta 22/10/2013 01.38.58
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR HollywoodUndead  @  15/02/2012 10:28:35
   8 / 10
Un horror fantascientifico carico di tensione e pieno di suspance.
In questo film, Cronenberg da il meglio di sè per riuscire a catturare l'attenzione dello spettatore non solo sulla pellicola in sè, ma anche sul messaggio di fondo che il film vuole lanciare. Un' opera che riesce a mescolare horror, fantascienza e thriller in un unico frullato che riesce a trasmettere la giusta tensione elettrizzante.
Ottimi, in questo contesto, gli effetti visivi di Rick Baker (uno che ha vinto 7 Oscar, mica cioccolatini) che danno alla pellicola quel tocco splatter che per gli amanti dell'horror non guasta mai. La regia di Cronenberg è abbastanza lineare e riesce a catturare tutti gli aspetti della trama, non lasciando "buchi" di alcun genere. Io, personalmente, lo considero uno dei migliori registi del suo settore e oltre a Videodrome, mi piace citare anche quello che per me risulta un vero capolavoro, "Il demone sotto la pelle". Cito questa pellicola per mettere in risalto un altro aspetto che, nei primi film di Cronenberg, risulta essere un vero marchio di fabbrica del regista canadese, il tocco erotico. Infatti le scene di nudo a carattere erotico sono abbastanza generose, ma non volgari. L'erotismo è un elemento essenziale nel primo Cronenberg.
Protagonista assoluto della storia è il mitico James Woods (Casinò) che interpreta un produttore televisivo che si trova coinvolto in un programma snuff di torture chiamato (appunto) Videodrome.
Pellicola interessante e affascinante che ci fa capire quanto Cronenberg sia bravo nel creare questo tipo di storie morbose sull'ossessione e sul sadismo. Non mancano, però, qualche momentuccio noiosetto, questo a farci capire che la pellicola non è perfetta. Comunque, rimane un prodotto interessante che regala grandi brividi. Un vero cult dell'horror fantascientifico.

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Ultima risposta 18/03/2012 21.26.17
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Invia una mail all'autore del commento eddy93  @  19/07/2011 11:20:39
   9 / 10
Non so che dire,mi sono pentito di averlo visto scaricato,perchè una pellicola come questa penso che debba essere vista obbligatoriamente originale!
Mi ha lasciato molto confuso il finale,era questo lo scopo del film?

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Ultima risposta 20/07/2011 18.29.12
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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  27/12/2010 17:43:15
   7½ / 10
Amo Cronenberg ma credo abbia fatto di meglio. E'in film leggendario che in parte resiste al tempo e mantiene il suo status. Però secondo me è pasticciato e lo stesso Woods a me non ha convinto granché. Bene ha fatto a tagliare la parte dello "spiegone" dove si tentava di dare una spiegazione al funzionamento di Videodrome. Di certo l'idea del film e degli elementi che contiene erano tutti provenienti dal vissuto di Cronenberg ed assai attuali (le tv pirata al giorno d'oggi non esistono più e i timori di cosa la televisione poteva fare all'uomo ormai sono arrivati oltre. )

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Ultima risposta 31/07/2012 19.25.29
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  24/09/2010 11:15:43
   8½ / 10
Videodrome è diviso nettamente in due parti. La prima parte, oltre ad essere una lenta preparazione alla seconda, è anche l'occasione per una riflessione su temi importantissimi e cruciali, quali il rapporto esistente fra istinti di natura "estrema", insiti naturalmente nell'animo umano, e il tipo di rappresentazione/evocazione che ne fa la televisione e il cinema.
La scena chiave è quella della breve e profonda intervista/discussione su questo argomento. L'intervistatrice chiede se l'esposizione massiccia del pubblico a scene di sesso estremo e di violenza possa causare assuefazione se non imitazione. Max, uno che del sesso e della violenza (a dosi "legali") ne ha fatto un mezzo di lucro e di integrazione economico/sociale, asserisce che questa esposizione è un'utilissima valvola di sfogo per gli istinti repressi, che si sublimano nella finzione invece di realizzarsi nella realtà.
Nikki, una giornalista radiofonica che "soccorre" chi soffre (in realtà una masochista), risponde in maniera vaga e superficiale, come se per lei il problema non esistesse. La testimonianza più lucida e scioccante è però quella del dottor O'Blivion: dice chiaro e tondo che ormai la finzione, cioè la televisione, ha sostituito completamente la realtà. Addirittura la televisione è la nuova realtà e la gente ormai la percepisce come tale.
E' un'affermazione di un'importanza immensa, dalle conseguenze imprevedibili, eppure Max e Nikki chiacchierano fra di loro dando più valore ad un avvenimento piacevole che riguarda solo loro due, piuttosto che ad un cambiamento umano epocale. Sarà proprio questa tendenza a sottovalutare, l'eccessiva fiducia, la curiosità morbosa, l'ossessiva ricerca del piacere più "forte" senza limiti che porterà i due all'autodistruzione; destino finale, secondo Cronenberg, di questa corsa pazza e imprudente allo sdoganamento di tutti gli istinti umani.
Nella prima parte si certifica anche un'importante evoluzione estetica che inizia proprio negli anni Ottanta. Max critica un provino erotico giapponese perché "troppo elegante" e un altro di stampo europeo perché troppo "leggero": "il pubblico vuole roba forte, che spacca", afferma. E' la nascita dell'estetica attuale che privilegia l'effetto più della forma o del contenuto e che è culminata nel pulp e nello splatter.
La seconda parte cambia totalmente registro e si avventura in territori "irrazionali". Entrano in scena il misticismo, la fantasia creatrice, l'utopia, il gusto estetico della simbologia fantastica/inquietante. Spariscono coordinate di verosimiglianza, tempo, luogo. Entrano in scena forze ed entità misteriose di cui non viene spiegata la provenienza e il fine. Tutto si trasforma nel piacere della rappresentazione simbolica, in scene di una pregnanza davvero sconvolgente.
Non aiuta però nel godimento di queste scene l'indeterminatezza della forze in gioco (in "Il demone sotto la pelle" invece ogni cosa era "razionalmente" spiegata). Quello che ne esce fuori è la mistica della "nuova carne", cioè la fusione fra tecnologico e fisico, fra razionalità scientifica e primordiale istinto umano. E' la sintesi visuale della nuova cultura che si è imposta dagli anni '80 in poi: i prodotti tecnologici animati dagli istinti più estremi quali sesso e violenza, con meta finale probabile l'(auto)distruzione. La scena finale del film è chiarissima in proposito.
L'atteggiamento di Cronenberg è abbastanza ambiguo: evoca con partecipazione ed espressione, ma sembra che lo voglia fare per mettere in guardia nei confronti di questa evoluzione autodistruttrice. Tutto è rappresentato nel carattere di Max. Non è animato da cattive intenzioni, solo che è troppo curioso, fiducioso e imprudente. Determinante sarà l'apporto di una figura femminile (Cronenberg può tranquillamente passare per misogino) morbosa, superficiale e pansessuale che letteralmente "trascina" il protagonista dentro il gorgo degli istinti primordiali, annullando tutte le sue autodifese culturali. Così la persona convinta che tutto fosse uno sfogo fittizio, alla prima OCCASIONE di vivere il fittizio come reale (nel senso indicato da O'Blivion) si lascia andare, scoprendo che non è una finzione, uno sfogo ma un desiderio concreto. La televisione/finzione si propone addirittura come sostituita della religione come oppio dei popoli. Il gusto attuale per i reality, l'uso politico centrale che ha il mezzo televisivo ci fa capire che O'Blivion non aveva tutti i torti.
Ad analizzarlo bene questo film, al di là del gusto per l'immagine, ci propone delle riflessioni importantissime e tutto sommato, secondo me, ci vuole mettere in guardia a non essere troppo superficiali, imprudenti e fiduciosi.

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Ultima risposta 24/07/2013 22.57.05
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Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  30/08/2010 12:34:49
   8 / 10
Per adesso il mio preferito di Cronemberg(apparte questo ho visto"la mosca"e"scanners"), un regista che dimostra di essere davvero avanti rispetto ai tempi, 27 anni fa aveva già capito il potere dei mass-media, capaci di trasmettere allo spettatore ciò che vogliono,chi guarda tende a ripetere gli atteggiamenti visionati ed in un certo modo viene"strumentalizzato", cosa che viene svelata grazie al finale

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Gli effetti splatter son davvero ben fatti, quello della cassetta infilata nella pancia è tremendamente realistico, quasi disturbante per certi versi.
Woods incredibilmente nella parte, anche io come dice un utente quà sotto, fatico a trovare un altro attore che sarebbe così entrato nella parte come ha fatto lui.
Un film nel quale il confine tra realtà e fantasia è palpabile, e le allucinazioni si uniscono alla prima.
Un ottimo prodotto, visionario e piuttosto"incisivo", che aiutato dalla breve durata ma anche da un vortice di"magnetismo" che non riesce a staccare lo spettatore dallo schermo riesce a farti visionare il film fino alla fine rimanendo più che soddisfatti.
Consigliato a pieni voti!

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Ultima risposta 31/08/2010 10.03.40
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  22/04/2010 10:34:06
   8½ / 10
Ormai sappiamo come nel cinema di Cronenberg il tecnologico si sia unito alla carne, alla mente, dando origine ad un’unità piatta come il metallo ma che presenta gonfiori. L’interazione tra individuo e schermo è infine internamento. L’uomo cronenbergiano non cerca più la verità, ma un orgasmo che passa anche e soprattutto dal proprio dolore, come ultimo rimedio per sentirsi vivo, incastrato dove si trova nel piano del non più vivo - e restituire spessore al pensiero individuale appiattito e controllato, rilievo al video, nodulo tumorale di un organismo in avaria.

Il sangue e lo sperma si caricano di Ampere. Le vene si fanno cavi, gli occhi monitor percossi da immagini violente; un traffico di neurotrasmettitori e segnali va incanalandosi – verso false ricezioni, cortocircuiti, impasse, esaurimenti, esplosioni nervose.

E’ questo il grande cinema visionario di Cronenberg, ed è questa la sua terrificante televisione: un interminabile corridoio psichiatrico senza infermieri, un buio dedalo saturo di sinistre alcove che sanguinano.

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Ultima risposta 24/04/2010 01.21.56
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carriebess  @  22/01/2010 14:18:39
   8 / 10
Un'ottima anticipazione del rapporto uomo-televisione, di come si sarebbe evoluto, della connessione tra i due, con tutte le temetiche riguardanti la fusione e la nuova carne caratteristiche del gran regista.

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Ultima risposta 24/01/2010 15.11.09
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Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  11/08/2009 17:05:04
   5½ / 10
Fantastico e spassoso sino a che non sopraggiungono i minuti finali.

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Ultima risposta 29/08/2009 13.04.30
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John Carpenter  @  29/05/2009 19:41:48
   9½ / 10
Videodrome è uno dei massimi capolavori del regista David Cronenberg, i fans lo mettono al pari con "La Mosca" tra i suoi film più belli. Io devo dire che questo film è sempre stato uno dei miei preferiti in generale, per me supera di gran lunga "the fly", che ritengo anch'esso un capolavoro, ma con questo film ci si sconforta veramente, una pellicola dura, spietata, cruda nel vero senso della parola, disturbante, ipnotizzante, che ti costringe ad entrare fin da subito nel pieno della storia senza mai staccare gli occhi dallo schermo, oserei dire nel pieno di allucinazioni, paranoie, visioni, ossessioni, illusioni con il classico tema della "nuova carne" che il regista riprenderà (e chiarirà ancora di più) 15 anni dopo nel semi-remake "eXistenZ" (un altro mio cult personale, a differenza di questo più leggero e commericiale, ma ai tempi dell'uscita nelle sale non è stato accolto bene, perchè uscito nello stesso anno di Matrix). Un film decisamente troppo avanti nei tempi, nella sua breve durata mette in scena un delirio pazzesco, deliri visionari, ma anche sociali, dettati da un'aspra critica nel quale il regista però giustamente non si schiera, e nemmeno io perchè non vorrei rovinare la visione a chi legge >rischio spoiler< condito con effetti speciali grezzi ma molto efficaci, con splatter al di sopra della media e un vero e proprio caos nella mente del protagonista, interpretato da un magistrale James Woods che culmina in un finale risolutorio, ma alquanto drammatico,
Da (ri)vedere!

John.

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Ultima risposta 31/05/2009 21.34.13
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  15/04/2008 15:08:22
   8 / 10
Allora oggi (ma solo per oggi), dubito di questi famigerati film-profezia, o di queste allegorie che per forza noi tutti dobbiamo vederci in qualsiasi sorta di pellicola. Sarei proprio curioso di chiedere al Sig. Cronenberg se all'epoca del 1982 stava pensando per davvero di fare un film sulla tv soggiogatrice, potente e distruttiva come un tumore, o soltanto un bel film, stuzzicante con dei bellissimi e stomachevoli effetti speciali.
Non ha fatto altro che soddisfare ciò che viene detto nelle prime battute, "viviamo in un mondo sovraeccitato in costante ricerca di sensazioni forti" (cit. non proprio testuale), e questo film è ciò che la gente secondo C. voleva negli anni '80, ma è ciò che vuole adesso, e che vorrà in futuro, il regista non ha profetizzato un bel niente (ma magari solo per oggi).
Ottima prova di Woods, un strasex-appeal lei.

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Ultima risposta 21/11/2008 12.16.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  28/03/2008 11:26:54
   8 / 10
Film geniale e molto ben realizzato,attraverso cui Cronenberg si mostrò in grado di anticipare in maniera clamorosa i tempi realizzando un prodotto che denunciasse il potere raggiunto dal mezzo televisivo,capace di veicolare le menti dello spettatore a proprio piacimento.
L’utilizzo di immagini violente e raccapriccianti per diffondere il virus “Videodrome” è incredibilmente profetico,simbolo di una preferenza da parte dello spettatore medio ormai standardizzatasi sulla visione di programmi osceni e ricchi di volgarità di ogni genere, eppure inspiegabilmente soggiogato da essi, veri dominatori dei palinsesti tv.
Cronenberg affronta come consuetudine le sue ossessioni,la fusione tra carne e metallo,l’interazione tra mente e tecnologia,le mutazioni fisiche,le perversioni sessuali…sino a raggiungere l’obiettivo prefissatosi,quello della denuncia nei confronti della manipolazione delle menti effettuata attraverso l’apparecchio domestico più diffuso ed utilizzato.
La narrazione svaria tra finzione e realtà,destabilizzato lo spettatore tanto quanto il protagonista della pellicola,ovvero il bravo James Woods.Buonissima la regia di un Cronenberg che si allontana dalle tematiche in precedenza esplorate, abbandonando l’horror più puro senza comunque tralasciare l’utilizzo di immagini forti e sanguinose.
Film molto profondo,pregno di significati e metafore non sempre di semplice comprensione,che affronta con efficacia gli argomenti trattati rivelandosi inquietantemente attuale.

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Ultima risposta 17/04/2008 19.56.19
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mister_snifff  @  13/12/2007 23:31:26
   9 / 10
eh eh che firm! e Accattatevillo!

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Ultima risposta 18/12/2007 22.32.21
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  08/10/2007 20:42:08
   8½ / 10
Indubbiamente uno dei film determinanti degli anni Ottanta, uno dei più influenti e attuali anche a distanza di 25 anni.
"Lo schermo televisivo è il vero, unico occhio dell'uomo" suggerisce Cronenberg creando una metafora allucinata sul potere coercitivo della comunicazione, filtrata attraverso Videodrome e canale 83, vs. la moda dilagante degli snuff movies e dell'influenza nefasta della violenza visiva sul nostro inconscio radicale.
Determinante sul tema della realtà e della percezione ("Che cos'è la realtà se non la percezione della realtà?"), sia virtuale sia prevalentemente "realista".
Il personaggio di Max Renn sembra a tutti gli effetti la versione medianica ed edonista dell'Alex di "Arancia meccanica" e il Videodrome una sorta di gemello bastardo del famigerato "Trattamento Ludwig".
Diverse sequenze sono entrate nella memoria collettiva del cyberpunk e dell'antologia degli hackers, a cominciare dall'immagine di Max che frusta lo schermo, la scuola di alfabeto morse o gli homeless messi davanti al piccolo schermo, come nelle prime sequenze del They live di Carpenter.
Ha il solo difetto di essere un pò monolitico e radicale nella sua invettiva, ma resta un film da ricordare a lungo, e una lezione che fa meditare anche e soprattutto in questi strani anni

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Ultima risposta 09/10/2007 00.05.23
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  08/10/2007 08:30:15
   8½ / 10
"La televisione è la realtà e la realtà è meno della televisione" frase più che inquietante, pronunciata dal dottor O'Blivion e concetto che sta alla base di questo spiazzante film di Cronenberg.
Un film pessimista ma che ancora lascia speranza in quanto il punto di accesso tra reale e virtuale è pur sempre l'uomo. Un'opera molto critica e di grande impatto visivo.
Straordinario James Woods.
Imperdibile per i fan di questo regista.

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Ultima risposta 12/10/2007 18.36.31
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Dick  @  07/10/2007 14:40:07
   8½ / 10
Coinvolgente, inquietante e rutilante pellicola che in effetti vede la TV come espansione del corpo e mezzo per controllare le menti.

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Ultima risposta 07/10/2007 14.44.48
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  23/09/2007 02:52:41
   9 / 10
CON QUESTO FILM CRONENBERG DIMOSTRA DI ESSERE AVANTI DI 20 ANNI. IL REGISTA ANALIZZA CON ESTREMA GLI EFFETTI PRODOTTI DALLA TELEVISIONE SULL'UOMO, RIBALTANDO IL RAPPORTO TERMINI: LA TELEVISIONE NON SI PONE COME ELEMENTO PASSIVO DA GUARDARE, BENSI' COME QUALCOSA DI VIVO CHE INGLOBA IN SE' LE VITE STESSE DELLE PERSONE, ANNULLANDONE LE CAPACITA' RAZIOCINANTI. IN OGNI CASO SI TRATTA DI UN FILM ESTREMAMENTE COMPLESSO, CHE OFFRE SVARIATE CHIAVI DI LETTURA. QUI CRONENBERG HA DIMOSTRATO DI ESSERE UN GENIO.

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Ultima risposta 07/10/2007 14.49.33
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rapture  @  04/09/2007 16:36:20
   10 / 10
Ennesimo capolavoro di Cronenberg. Sequenze indimenticabili, attori divini, mai banale e scontato. Da vedere e rivedere.

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Ultima risposta 20/09/2007 23.32.32
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/07/2007 14:51:52
   10 / 10
Videodrome è il film centrale di tutta la filmografia di David Cronenberg. Una riflessione sui mass media ed il nostro rapporto con essi molto attuale, se pensiamo che è un film di venticinque anni fa. Cronenberg non offre alcun tipo di certezza allo spettatore ed il crescendo allucinatorio e disorientante fanno di questo film un'esperienza unica ed un capolavoro assoluto del cinema.

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Ultima risposta 21/07/2007 16.00.59
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DeepRed81  @  26/03/2007 20:23:29
   7 / 10
Dopo un inizio piuttosto lento e abbastanza noioso,questo film si rivela molto riflessivo,trattando problematiche tutt'oggi purtroppo attuali. La sceneggiatura è un pochetto confusa,ma in sostanza il film scorre tranquillamente. Non il migliore di Cronenberg,a mio parere,ma una visione la merita.

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Ultima risposta 07/10/2007 14.45.53
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  19/12/2006 14:55:27
   9 / 10
In questo film non mi ha colpito tanto il rapporto deformante dei media, nè il suo presunto preconizzare la manipolazione della realtà a opera del tubo catodico.
Ciò che trovo davvero notevole è la perfetta rappresentazione delle fosche ipotesi di Burroughs e una meravigliosa allucinazione alla Dick nel suo processo osmotico fra realtà e finzione.
Ma al di là del suo look da orrore pop di serie b, ben oltre la sua veste fetish, ciò che più resta è l'incubo meccanico, la transmutazione come unica alternativa, la paranoica necessità di una fede, di una religiosità della carne.

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Ultima risposta 19/12/2006 15.36.00
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mrkmaiden  @  18/03/2006 16:00:48
   1 / 10
il peggiore di cronenberg...che caxxata!!!!!!!

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Ultima risposta 25/06/2022 23.50.29
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  09/10/2005 14:37:50
   7 / 10
Andateci piano con i votoni, ma sopprattutto andateci piano nel definire Cronemberg un genio per aver semplicemente riproposto idee già all'epoca di dominuo pubblico. Il folle canadese non ha inventato nè profetizzato proprio una cippa di nulla; e il debito che ha nei confronti del suo beat-scrittore burroghs è ben noto, così come gli era certamente nota la teoria del villaggio globale di Mc Luhan. E il fatto che un'essere ridicolo come wahrol abbia additato videodrome come l'arancia meccanica degli anni '80 la dice lunga. Lunga quanto basta per esplodere il mio stomaco in una fragorosa vomitata. la riflessione sull'impatto del medium televisivo come sostituto effettivo dell'organo pensante e generatore di sensazioni ed emozioni certamente c'è; è il caso del professor O'blivion (dice più il nome...) che non solo confonde realtà con immagini filmiche, ma reputa che la realtà si ispiri alla televisione, e non il contrario. Esso è smarrito nel video, suo unico vettore comunicativo e per questo assolutamente vincolante. max, irradiato anch'egli dal segnale videodrome (segnale che preannuncia la venuta futura del ciarpame televisivo, della futilità assurta a principale motivo d'assuefazione) riesce forse in qualche modo ad uscirne, ma non è ben chiaro come. Sì, la soppressione della vecchia carne è evidente ma poi? Tutto questo è notorio, ma spiace che nessuno abbia notato come in reltà questo discorso sia solo un sottosistema culturale della veraossessione di Cronemberg; lo smarrimento del proprio corpo, la fusione di esso con innesti che rendano la realtà e le modalità di una nuova percezione che sia in grado di adeguarsi ai ritmi frenetici della società informatizzata; estensioni che aiutino l'uomo nel non smarrirsi del vortice della "new life", ma che al contempo indirizzino l'uomo alla follia, non essendo egli abituato a gestire queste fittizie manipolazioni genetiche naturali.
Il tema della perdita della propria identità lo accomuna ad un altro grande autore, Lovecraft, anch'egli ossessiano dall'idea di smarrimento della propria realtà materiale.. Quello della compenetrazione di corpi estranei è un discorso che Cronemberg porterà avanti nel tempo con film come il pasto nudo, la mosca, crash ed existence.
per finire all hail the new flash, ma in omaggio ad un altro folle (e ben più ingegnoso) canadese: Devin Townsend. pentitevi.

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Ultima risposta 10/09/2008 12.31.41
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Philanselmo  @  05/10/2005 04:24:03
   6 / 10
Appena finito di vedere...mi lascia perplesso.
La prima metà del film è da 8, ottima l'idea del protagonista direttore di un canale porno e intrigante la scoperta di trasmissioni sadomaso-snuff.
Ma pian piano mi si confondono le idee, non si capiscono bene alcuni passaggi dello sviluppo della trama e si arriva alla fine con una gran confusione...
Poi questa confusione su quale sia la realtà e i proclami "Morte a Videodrome" sono troppo simili a Existenz...infatti mi sto domandando se esista alcun tipo di collegamento tra i due film del regista canadese.....

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Ultima risposta 06/10/2005 02.01.13
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Krypto_06  @  28/05/2005 00:18:01
   10 / 10
irrealtà e realtà viaggiano sullo stesso livello.....questo film sta avanti un casino sia per come è stato girato, in stile splatter, sia per i messaggi che lancia dientro di sè, in quanto condanna la televisione perkè manipolatrice della realtà che percepiamo tutti i giorni; sembra un film attualissimo invece è stato girato più di 20 anni fa..........spettacolare...........p.s. videodrome è il padre naturale di matrix.................ola

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Ultima risposta 28/05/2005 11.42.11
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Aliena  @  24/03/2005 17:47:25
   9 / 10
La comunicazione dei massmedia,
La manipolazione dell'individuo,
L'irreale che diventa concreto,
la mente e le sue perversioni,
il mondo e i suoi lati oscuri...

il filmprincipio di tutte le varie cazzatine alla matrix...
niente male davvero
con quegli accenni splatter davvero interessanti...
La storia è strepitosa,
a partire dal protagonista: il direttore di un canale porno
si, si mi è proprio piaciuto...
forse non da 9, forse un 8, ma che differenza c'è tra:
Film Magnifico: non perderlo e
Film eccellente bisogna vederlo??




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Ultima risposta 10/10/2005 12.02.20
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