war witch (2012)

Rebelle...è questo il titolo originale del meravigioso film di Kim Nguyen, giovane regista canadese semi-scononosciuto.
Ribelle...perché solo questo puoi diventare quando a 12 anni inizi ad assaporare l'inferno in terra, venendo rapita, strappata dal tuo villaggio e dai tuoi genitori che, come se non bastasse, sono costretti a morire per mano della loro creatura.
E quando a 13 anni possiedi già un anno di "esperienza" coi kalashnikov e hai visto la Morte in tutte le sue forme...
E quando a 14 anni ti trovi a dover partorire da sola in una barchetta, su un fiume, in mezzo alla giungla, un bambino nato non dall' amore, ma frutto di uno stupro...ecco, a questo punto l'inferno terreno l' hai già mandato giù, ingurgitato ferocemente, involontariamente.
Kim Nguyen questo ci racconta nel suo War Witch (titolo internazionle), il dramma tuttora attuale dei bambini-soldato e vedendo il film quasi si ringrazia che le immagini mostrate racchiudono un numero minimo di bambini(se si possono chiamre così) e una sola protagonista, Komona, perché nella realtà,di Komona ce ne sono tante, troppe!
E Komona neanche si ribella, in fondo ne è impossibilitata.
Ma forse quel "rebelle" è un titolo meno "astratto" di quel che sembra, forse indica schiettamente "i ribelli"; forse è più "dolce" il titolo internazionale "War Witch" riferendosi direttamente a Komona.
Il film dona tante emozioni e non delude nel lato prettamente estetico infatti, la regia di Nguyen funziona benissimo, talvolta donandoci, con l'aiuto della fotografia, sequenze "uomo-natura" degne del miglior Malick.
Un plauso particolare va, obbligatoriamente, alla giovane Rachel Mwanza la quale offre un' interpretazione completa e densamente tragica (giustamente insignita dell'orso d'argento a Berlino).
Concludo invitando tutti a recuperare questo grandissimo film, che fa pensare, commuovere, arrabbiare...
Non una visione qualunque.