where to invade next regia di Michael Moore USA 2015
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where to invade next (2015)

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locandina del film WHERE TO INVADE NEXT

Titolo Originale: WHERE TO INVADE NEXT

RegiaMichael Moore

InterpretiMichael Moore, Krista Kiuru, Tim Walker

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA 2015
Generedocumentario
Al cinema nel Maggio 2016

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Trama del film Where to invade next

Per protesta contro l'abitudine degli Stati Uniti a invadere i paesi stranieri, soprattutto medio-orientali dopo l'attacco dell'11 settembre 2001, il provocatorio regista Michael Moore sostiene che il Pentagono deve dimettersi e che egli inizierà l'invasione del mondo. “Invade” così diversi paesi Europei, tra cui Italia, Francia, Finlandia e Islanda, e in ogni luogo in cui si reca conficca la bandiera a stelle e strisce. Nel suo pellegrinaggio, Moore scopre che in Italia i lavoratori hanno un trattamento migliore rispetto ad altri paesi; in Francia le mense scolastiche servono quotidianamente piatti di alta cucina molto diversi da quelli americani; in Islanda il potere è in mano alle donne, le uniche che sembrano sapere come governare; in Finlandia il sistema scolastico è straordinario, uno dei più virtuosi al mondo.

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Voto Visitatori:   6,42 / 10 (6 voti)6,42Grafico
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Voti e commenti su Where to invade next, 6 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Goldust  @  12/09/2023 11:43:46
   6 / 10
La ricognizione di Moore nel vecchio continente più la puntatina in Nord Africa ha l'obiettivo di far aprire gli occhi al proprio Paese su temi sociali di vitale importanza ormai dimenticati da tempo, se non addirittura mai affrontati. Non mancano semplificazioni e luoghi comuni sui luoghi visitati ( all'Italia è riservata la solita "Volare" di sottofondo, ed è descritta come la patria di Don Vito Corleone.. ) anche se, a livello globale, la pellicola è interessante per scovare qualche legge curiosa o qualche abitudine efficace messa in pratica in giro per il Mondo. Si può vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  19/04/2020 17:11:50
   7½ / 10
Nessuno è più bravo di Moore nel distruggere il mito americano, nello sfatare luoghi comuni carichi di odio gratuito un tot al kg, nel contrastare tanti bei discorsi campati per aria da parte di chi usa il cervello per separare le orecchie, nel ridicolizzare stupide verità quando commentiamo su un social questa o quell'altra tragedia quotidiana; lavoro, istruzione, benessere, pena detentiva, riabilitazione, diritti e altre decine di spunti portati a galla attraverso testimonianze capaci di comporre un collage intitolato "Il Paese Civile". Da proiettare nelle scuole i 20 minuti dedicati alla Norvegia (che magari un domani ci ritroviamo con qualche Salvini in meno dai). Uno dei lavori più sinceri e meno schierati di Moore.

DarkRareMirko  @  10/10/2018 23:44:05
   7 / 10
Il sempre grandissimo Moore gira un pò per il mondo comparando paesi vari alla sua America; ne escono fuori differenza abissali, soprattutto riguardo alla mentalità.

Da prigioni che paion meglio di case ed hotel (vedere per credere), a ferie pagate, passando per università gratuite, gli USA han molto da imparare riguardo concetti che, comunque, sottolinea Moore, furon comunque creati dagli stessi Stati Uniti.

Non troppa ironia, 'stavolta, e, davvero, non so come prendere l'appellativo "gli italiani paion sempre che abbian appena fatto sesso". O__o

Di sicuro, si, siamo tipi bizzarri e anche il resto del mondo se n'è accorto.

Un buon documentario, sempre impegnato, che non annoia nei suoi 120 minuti, seppur qua e là ci sian banalità.

Lunga, lunga, lunghissima vita a Moore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/06/2016 21:01:40
   6 / 10
Una cosa che ho notato in questo documentario è il tono apertamente da commedia che utilizza, sia pure con retrogusto amaro. In questo suo viaggio quasi tutto europeo di Moore, ogni paese viene rappresentato con molti degli stereotipi che caratterizzano. Allo stesso tempo, senza curarsi delle magagne interne, ammette di prenderne il meglio su sistema scolastico, lavoro, istruzioni, sistema carcerario. Ovviamente è una lista di argomenti, ognuno dei quali meriterebbe di essere trattato a parte, ma a Moore non interessa più di tanto. Quello che vuole sottolineare é l'erosione di un welfare americano che ormai non esiste più, ma che avrebbe possibilità di risorgere senza l'enorme spesa di bilancio per la difesa. In poche parole ogni tappa rappresenta un pezzo di puzzle di quel welfare americano ormai perduto, un'utopia da raggiungere. Una questione di soldi e di cultura che gli Stati uniti non hanno mai avuto o hanno dimenticato con il tempo. Moore ha fatto di meglio, in fondo il documentario è più indirizzato a quel pubblico medio americano che magari prende in giro lo stereotipo di un paese europeo, però in fondo per certi aspetti è messo meglio.

TheLegend  @  04/06/2016 04:07:34
   6½ / 10
Risulta spesso superficiale e forzato ma almeno all'inizio ammette di prendere solo il meglio da ogni paese visitato.
Sicuramente meglio nelle intenzioni che nei fatti.

dagon  @  12/05/2016 19:50:23
   5½ / 10
Mah molto molto forzato e manipolativo per dimostrare una tesi che non discuto possa essere anche giusta.
Quello che dice una coppia qualsiasi (?), diventa rappresentativo dell'Italia (a proposito: basta con Modugno!!! Sono passati 60 anni da "nel blu dipinto di blu"!!!), ma si dicono cose ridicole in un modo che più semplicistico non si può. Una per tutte è come si presenta la tredicesima:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER .... cose così, che immagino siano sulla stessa falsariga quando si toccano altri paesi europei e non. Aprire un po' gli occhi ai suoi compatrioti, facendo capire loro che la presunzione che non ci sia niente di meglio del loro sistema è infondata, è intenzione pure lodevole, però il modo per farlo è un po' discutibile.

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