euphoria - stagione 1 (2019)

Ipnotico. Non c'è altro da dire, né si possono trovare spiegazioni convincenti.

Sì perché se si va ad analizzare questo Euphoria nei dettagli ci si accorge che la storia in fin dei conti è semplicissima e niente di mai visto prima. E probabilmente non è poi così veritiera e realistica come ci viene fatto credere. Eppure è letteralmente diventata la serie tv manifesto di un'intera generazione, la gen Z tanto per capirci. (Personalmente preferisco il suo corrispettivo comico, American Vandals, che secondo me racconta benissimo la vita dei liceali oggi).

Questo successo stratosferico però è decisamente meritato, perché le storie corali di Euphoria, seppur semplici, sono raccontate con delle sceneggiature piene di grazia e delicatezza (bellissime le intro dedicate alle storie dei vari personaggi... che sì, sono finalmente PERSONAGGI e non le solite macchiette adolescenziali), una regia stratosferica piena di virtuosismi da capogiro (forse troppi? chi se ne frega, sono un piacere per gli occhi) e una recitazione magistrale da parte di attori tutti pressoché esordienti.
A tal proposito punte di diamante della serie sono sicuramente Zendaya (gigioneggiante al punto giusto, divertente e ironica o in pesante stato di down psicofisico) e Jacob Elordi (col suo Nate Jacobs che è praticamente l'Anticristo, la quintessenza della mascolinità tossica, repressa e violenta).
Bellissimi anche i personaggi di Kat, la mistress cicciottella e Cassie, fragilissima e sempre sull'orlo del mental breakdown (ricorda tanto la sua omonima nelle prime due stagioni di Skills, serie di cui Euphoria, seppur diversissima, è la logica prosecuzione)