Bille August torna nelle sale con Treno di notte per Lisbona, ecco un video in cui vi parlo del film, del prossimo progetto di August e vi mostro un'interessante conferenza stampa.
Buona visione
L'11 aprile esce nelle sale Il volto di un'altra ecco un video per aiutarvi a decidere se andare a vederlo o meno. Troverete un po' della conferenza stampa in cui intervengono il regista, gli interpreti, i produttori e lo sceneggiatore.
Totò a fine anni Quaranta è stato impareggiabile interprete di "Totò cerca casa" film neorealista con inevitabile declinazione comica, in cui si affrontava la tematica della ricerca di un'abitazione da parte di un poveruomo rimasto senza un tetto dopo la fine della guerra per un bombardamento e costretto dapprima a vivere in un edificio scolastico requisito e poi a trovarsi altri rifugi fortunosi.
Negli anni Settanta Nino Manfredi è il capofamiglia di un numeroso nucleo di disadattati che vivono nelle baracche della periferia romana nel film di Scola, "Brutti, sporchi e cattivi", storia tragicomica in cui il tema dell'importanza di un'abitazione dignitosa ritorna prepotentemente in auge.
Dopo la sbornia del vacuo degli anni ottanta e novanta con storie improbabili di protagonisti ricchi e belli e le storie malinconiche del primo decennio del XXI secolo il nostro cinema (complice la crisi galoppante) vira nuovamente sulle tematiche neorealiste.Tornano gli operai, le case popolari e la casa che diventa un bene da inseguire.
Chiude il cerchio "Tutti contro tutti", riproponendo il dramma di un omino piccolo piccolo che si ritrova, nel 2013, a dover procurare un tetto alla sua famigliola.
Eh si, capita proprio a fagiolo l’uscita imminente nelle sale italiane del film comico-politico di Roberto Andò “Viva la libertà”.
Eh si, ci voleva proprio per alleggerire l’ammorbante atmosfera da campagna elettorale, che ci obbliga, nolenti, a sorbirci ancora ed ancora il parapiglia fra i vari onorevoli “ominicchi” (per dirla alla Sciascia) pronti ad emularsi a vicenda pur di mostrare il proprio carisma. Carisma?
Ed ecco l’idea dell’apologia politica di Andò. Ad una decina di giorni dal voto, il 14 febbraio, esce il suo film, tratto da un suo scritto “Il trono vuoto” (vincitore del premio Campiello 2012), prodotto da Angelo Barbagallo e scritto a quattro mani con Angelo Pasquini, già dissacratore della politica italiana con “Il portaborse”.
La storia è bizzarra e curiosa (forse rappresenterà il desiderio di tanti elettori di una parte politica, orfana di inventiva?).
I protagonisti di questa storia sono due gemelli: il primo è segretario di un importante partito di sinistra (Bersani? D’Alema?), da anni all’opposizione, segretario depresso per gli esiti negativi dell’ennesimo sondaggio, confermanti la propria impopolarità; il secondo è un geniale filosofo, allegro e creativo, ma affetto da disturbi mentali. Il primo fratello, non riuscendo più a comunicare con i propri elettori, scoraggiato, fugge in Francia da un’amica di gioventù; il secondo, strano ma carismatico, viene assunto dal portaborse del politico a sostituire il fratello per porre rimedio in un partito allo sconquasso.
In un gioco di specchi, come in ogni narrazione sulle duplici dinamiche gemellari, l’intellettuale non entra unicamente nel ruolo del politico, anche nella sua vita e nel rapporto con sua moglie in un continuo e snervante confronto. Mentre l’arido politico, in compagnia della vecchia amica, cerca di recuperare se stesso in un ruolo non dissimile da quello che ha sempre interpretato, cioè l’attore.
Protagonista di questo doppio ruolo è Toni Servillo, credo perfetto come sempre, poiché non è nuovo al ruolo del politico (già con Martone, Sorrentino e Bellocchio) e perché è un attore di teatro e, in quanto tale, come lui stesso ha dichiarato in un’intervista: “interpretare un doppio personaggio, secondo la migliore tradizione teatrale, è per un attore un’occasione ghiottissima. Mi sono sentito come un topo nel formaggio".
Bene, ci crediamo e già pregustiamo la sua performance.
Sarà interessante seguirlo in questo sdoppiamento di personalità: il gemello pazzo, carismatico perché emotivamente libero dagli obblighi, cui deve invece sottoporsi il politico, vuoto perché vittima delle stesse regole sociali e politiche autoimposte.
Ecco il motivo del titolo “Viva la libertà”, Servillo si augura che il film possa divertire la classe intellettuale e politica italiana, ma anche: ”suggerisse loro che l’idea di essere superiori occorre avere la forza di dimostrarla”.
Oltre a Servillo c’è un cast di tutto rispetto: Valerio Mastandrea, nel ruolo azzeccatissimo del portaborse, Michela Cescon, Valeria Bruni-Tedeschi, Anna Bonaiuto.
E’il regista stesso, tuttavia, il miglior promoter del film suddetto, poiché ne parla con un entusiasmo coinvolgente: emozionandosi all’anteprima nazionale alla Casa del Cinema di Roma, ha dichiarato che la sua pellicola non è una denuncia, bensì un atto di speranza, il desiderio di cambiamento, l’espressione di come dovrebbe essere l’anima della Sinistra.
Non sapendo quanto riscontro la pellicola abbia con la realtà, aspettiamone l’uscita con la concreta speranza di goderci un buon prodotto (gli ingredienti sono ottimi). Purtroppo l’uscita del 14 febbraio è prevista in (solo) 100 sale (e…siamo alle solite) e molti rimarranno a bocca asciutta.