2012 (2009)

Parliamoci chiaro. Il regista si chiama Roland Emmerich e il titolo è 2012: tu spettatore che ti rechi al cinema di sabato sera con la ragazza per passare una serata in tranquillità, cosa puoi aspettarti?
E' evidente che cinema dei disaster movies che fiorirono negli anni '90 sta vivendo una seconda vita (basta guardare The Day After Tomorrow dello stesso Emmerich, nel 2004, per certi aspetti La guerra dei Mondi, e Segnali dal futuro di Proyas - anche se con qualche variante sul genere - l'anno scorso) e con il nuovo gran parlare che si è fatto su tutta la leggenda del calendario Maya e sulla fine del Mondo era impossibile che la predilezione per il catastrofismo di Emmerich non venisse di nuovo alla luce con un nuovo film.
Lo scopo di chi ha prodotto come di chi va a guardare è lo stesso: intrattenimento puro e semplice. Da perseguire attraverso una storia che sembra fatta con lo stampo per coinvolgere, condita con l'immancabile piccola dose di umorismo/demenzialità, attraverso cliché onnipresenti (sono sempre gli stessi: padre separato e scapestrato, moglie che sta col pezzo grosso e via discorrendo), attraverso un happy ending telefonato, e soprattutto attraverso la magnificenza visiva data dagli effetti speciali e dalla CGI sempre più realistica.
Se si tiene conto di tutti questi fattori é inutile come controproducente avere troppe pretese. Senza contare che il catastrofismo intrattiene sempre, il film resta visivamente imponente e spettacolare, gli effetti speciali sono davvero di una realisticità impressionante e il parossismo e l'assurdità delle scene d'azione diverte che è un piacere. Non vedo cosa si possa pretendere di più da un film che non si cura certo del fatto che sia impossibile che un chirurgo che ha preso un paio di lezioni di volo con un aereo a motore singolo possa co-pilotare un Antonov da 600 tonnellate...