47 metri - great white (2020)

Sono uno spettatore dall'animo ingenuo che ancora si stupisce quando vede certe cacchiate e che si domanda, manco fosse il primo film che vede, come si possono partorire str0nzate simili e metterle su pellicola.
47 METRI, in origine, era partito con le migliori intenzioni e tutto sommato non dispiaceva, raggiungendo una sufficienza abbastanza meritata. Man mano che si procede con questi sequel, i 47 metri del titolo cominciano a diminuire e se nel secondo film l'ambientazione era formata da grotte sommerse, si arriva ai metri 0 (o al massimo 2 o 3) di questo terzo, e inutile, capitolo che in comune con gli altri ha il titolo, un pescecane (anche 2) e la solita accozzaglia di effetti grafici mediocri. Altri punti di contatto sono i protagonisti idioti e una prevedibilità di base che, di per sè, non infastidisce ma neanche agevola.
Tensione bassissima, grandi cacchiate in bella mostra e una banalità sconcertante che avvolge tutto: personaggi, regia e scene comprese.
Direi che per quanto riguarda gli squali ne abbiamo abbastanza, perciò invito i signori registi a guardarsi un po' intorno, visto che il mare è pieno di pesci.