berlinguer ti voglio bene regia di Giuseppe Bertolucci Italia 1977
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berlinguer ti voglio bene (1977)

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locandina del film BERLINGUER TI VOGLIO BENE

Titolo Originale: BERLINGUER TI VOGLIO BENE

RegiaGiuseppe Bertolucci

InterpretiRoberto Benigni, Alida Valli, Carlo Monni, Mario Pachi

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 1977
Generecommedia
Al cinema nel Novembre 1977

•  Altri film di Giuseppe Bertolucci

Trama del film Berlinguer ti voglio bene

Mario Cioni non riesce a staccarsi dalla figura della madre che lo opprime ed è schiavo di una società dalla quale subisce modelli di comportamento. Le sue ribellioni sono esclusivamente verbali e non lo allontanano dalle sue inibizioni e frustrazioni. Anche il sesso sempre presente nel suo linguaggio e nelle sue fantasie è una sorta di inutile rivalsa. Mario è vittima anche dei compagni di balera che gli fanno uno scherzo di cattivo gusto. L'unico modo di liberarsi da una realtà che gli va stretta è sperare in una rivoluzione guidata da Enrico Berlinguer.

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Voto Visitatori:   6,79 / 10 (33 voti)6,79Grafico
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Voti e commenti su Berlinguer ti voglio bene, 33 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

VincVega  @  02/02/2023 16:24:47
   6½ / 10
Penso che questa opera prima dell'altro Bertolucci abbia rappresentato bene una parte della provincia toscana, quella sboccata e legata al sesso. Sarà esagerato, sarà ostico in alcuni frangenti, non sempre riuscito e forse un po' legato a quel periodo, ma con diversi momenti di cattiveria e irriverenza (cosa rara nel nostro cinema). Vale la pena guardarlo solo per l'altro esordio, quello attoriale in questo caso, di Roberto Benigni in un'interpretazione magari talvolta acerba ma sentita e con sprazzi di grande comicità.

marcogiannelli  @  14/05/2017 14:27:59
   7 / 10
Film allucinante con un Benigni sopra le righe perfetto. Un film comico agrodolce surreale, esagerato, volgare, folle e soprattutto cattivissimo, con un critica dello stato sociale.

Matteoxr6  @  19/12/2013 03:01:06
   5 / 10
Se si scava oltre la montagna di volgarità gratuita, ma voluta e funzionale al messaggio lanciato, si capisce l'intento del film: descrivere il contrasto tra il popolo, la sua parte più grezza, semplice, con l'avanzare dell'industrializzazione, di nuove libertà, che vengono percepite in maniera distorta ed errata. Bisogna contestualizzarlo.
Poi, detto questo, a me ha un po' annoiato. Si paga l'inesperienza del regista, specialmente. La trama in sé è oltremodo sconnessa.

topsecret  @  14/09/2013 13:05:40
   5½ / 10
Confrontando gli esordi sul grande schermo di grandi comici dello stesso periodo, penso a Troisi o Verdone per citarne due, mi meraviglio come Benigni abbia potuto continuare a fare cinema in seguito.
Dall'incontro tra Giuseppe Bertolucci e l'attore toscano nasce questo film che segna l'inizio per entrambi nel mondo della celluloide. E giustamente, secondo i miei gusti, fu un insuccesso clamoroso.
Una commedia senza capo nè coda, altamente sboccata ed animata da continui sproloqui che i protagonisti sciorinano senza grande verve, anche se decisamente coraggiosa per l'epoca.
La matrice comica di Benigni s'intravede già ma sembra poco propensa a divertire lo spettatore, per fortuna sua e di tutti noi, l'attore-regista toscano si perfezionerà in seguito sfornando dei veri capolavori ella commedia italiana.
Non mi ha convinto nè divertito in maniera sufficiente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  18/01/2013 13:41:27
   6 / 10
Senza dubbio interessante vedere un Benigni giovane e scurrile però il film in sé non mi ha detto granché. Una pellicola dove tutti i personaggi parlano a vanvera e una trama veramente poco logica. Il finale non l'ho capito proprio.
Qualche scena interessante come quella molto pop-art che vede Mario Cioni e la zoppa, o la carrellata del Mario scurrile che attraversa il campo. Per il resto poco altro. Un 6 perché sono buono.

Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  03/11/2012 02:43:21
   7 / 10
Dissacrante e non-sense

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  10/09/2012 23:37:49
   7½ / 10
Credo che raramente sia uscito un film italiano così difficile da guardare.
Due grandi personalità della nostra cultura e del nostro cinema, Benigni e Valli, coadiuvati dall'occhio profondo di Bertolucci, in un'opera indimenticabile e indigesta.
Un film molto famoso, ma assolutamente ostico quando si tenta di comprenderne la struggente e grottesca umanità.
Tra i tanti strepitosi monologhi di uno strepitoso Benigni quello che rimane più impresso è quello sul comunismo. Credo che qui il geniale attore toscano abbia firmato la sua interpretazione più grande.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  16/04/2012 16:00:27
   7½ / 10
Wow


Credo sia un film talmente estremo (in tutti i sensi), volgare e forte nel linguaggio da potere oggi scioccare i fan di Benigni che certo si aspetterebbero il folletto danzante che cita poesie e battute argute... ma non il diavolo sottoproletario che sciorina insulti diretti verso nessuno e tutti al limite della coprolalia.
Volgarissimo, certamente, e con una comicità surreale crudele e ancestrale come i contadini e giovani alla deriva che Bertolucci (il fratello di Bernardo) ci mostra: ragazzi che perdono la giornata a masturbarsi, o al cinema porno, che perdono il tempo...
Eccezionale e coraggiosa Alida Valli nel ruolo della madre.
Ma è tutto il film ad essere molto forte, e se lo è anche a 35 anni di distanza dalla sua uscita un motivo c'è. Non ci si stupisce che fu un flop, né che della carriera di Benigni venga raramente citato.
Ma il suo Cioni Mario rimane un personaggio per molti versi unico nel panorama cinematografico italiano, al di là di Johnny Stecchino o Il Mostro... una delle sue interpretazioni migliori perché rappresenta la sua anima infernale, in parte autobiografica e in parte no, ancora rozza, alla deriva, immatura. Ci vuole anche questo.

Clamorosamente inquietante il finale.

Fifì  @  12/03/2012 10:38:36
   8 / 10
Un film con una volgarità e una satira politica alle stelle, pur avendo ben altre idee politiche sono riuscito ad apprezzare questo film in tutti i suoi aspetti, un Benigni esilarante e dove ogni personaggio è ben studiato e riesce quasi sempre a farti sorridere o riflettere.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  26/09/2011 18:37:28
   7 / 10
Certamente un film molto legato al periodo in cui è uscito. Chi lo guarda oggi, se non ha vissuto quegli anni, fa molta fatica a comprendere.
E' uno spaccato tragicomico di un pezzetto di società italiana anni '70, quella della campagna pratese. Il film documenta benissimo le contraddizioni di quel periodo, il contrasto fra una modernizzazione rampante (l'autostrada, la città in continua espanzione, una piscina a forma di palla, altri strani edifici ...) e una mentalità ancora tipicamente campagnola e popolana (la madre di Mario vestita alla contadina, i discorsi del padre della zoppa, i balli su una terrazza improvvisata, la tombola, ecc.).
In questo modo di pensare ancora "arretrato" e un po' primitivo, piomba in maniera scardinante la modernità, sopratutto nella forma della libertà della libertà sessuale e dell'emancipazione delle donne e degli omosessuali.
Il film in qualche maniera vuol far capire che il "popolo" non è in grado di recepire appieno le spirito di queste nuove libertà, le distorce, le adatta ai suoi vizi e ai suoi pensieri fissi. Se il "popolo" aveva dei difetti o delle caratteristiche particolari, la modernità non le corregge, piuttosto le esalta. Quello che si faceva in privato e di nascosto, ora lo si dice apertamente e alla luce del sole. E' così la libertà sessuale è diventata l'occasione per il boom dei film porno (questo film non è molto tenero con quei film che poi sarebbero diventati dei cult). Il materialismo del sesso la fa da padrone, in qualunque momento, in qualunque discorso, in qualunque persona. Questo è il popolo, senza infingimenti, senza ipocrisie, nudo e crudo, con i suoi pregi (la vivacità, l'arguzia) e i suoi difetti (la cattiveria, l'opportunismo): questo sembra vogliano dirci Benigni e Bertolucci.
Questo film ovviamente esagera: è grottesco, è satirico. Questo aspetto va tenuto ben presente. In ogni caso lo spirito ritratto è veritiero.
Altra cosa che allontana il film dal gusto di oggi è la tecnica estraniante, basata su una riflessione distaccata e riflessa di quello che si vede, non diretta. Non bisogna vivere le situazioni, ma rifletterci sopra. Dal punto di vista tecnico ci sono soluzioni molto interessanti e originali e infatti questo è un pregio del film.
La cosa che però supererà tutte le epoche e farà restare questo film negli annali del buon cinema è il ritratto divertito e dolente che Benigni fa di Mario Cioni. Alla fine viene percepito più come una figura tragica, più che una figura comica. In mezzo a tutto il suo turpiloquio, le sue incertezze, le sue debolezze, c'è l'espressione di un animo candido, a volte ingenuo, senz'altro molto poetico e vero. Benigni, già con Mario Cioni, dimostra il suo talento nel mescolare il tragico con il comico.

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baskettaro00  @  28/06/2011 11:51:12
   7 / 10
Al di là dei fiumi di torpiloqui e le maree di zozzerie che escono dalla bocca dei protagonisti, il film fa riflettere sulla condizione di vita che conducono molte persone,e quel linguaggio volutamente provocatorio esalta ancor di più la loro condizione di persone rozze ed ignoranti.
Si nota una sorta di divario tra il linguaggio usato e ciò che si vede nel film, infatti alle parolacce si contrappongono immagini tranquille, niente nudità o violenza.
Primo ruolo da protagonista per Roberto Benigni, anche il regista è alla prima prova dietro la macchina da presa, direi che entrambi han iniziato col piede giusto;)

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Adremingineb  @  31/01/2011 21:59:54
   3 / 10
Ma che roba è??
Apparte qualche spezzone divertente, il film è di una volgarità assoluta.
Il film è da zero, ma do 3 punti in più perchè il Monni è fantastico

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1 risposta al commento
Ultima risposta 28/06/2011 11.54.09
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guidox  @  05/11/2010 00:16:53
   8 / 10
comicità "pesante" con un Benigni formato gigante e con un Monni spettacolare, in un film che solo all'apparenza è semplice volgarità, ma che in realtà descrive spaccati della Toscana e di una cerchia dei suoi abitanti di quegli anni.
è anche un modo di fare cinema genuino e immediato, probabilmente non capito da chi ha conosciuto Benigni solo in un secondo momento e rimane sconvolto dal vederne gli esordi (le comparsate in tv che l'hanno reso celebre, sono acqua di rose in confronto a film come questo).

"pole la donna permettisi di pareggiare coll'omo?
NO!
Via al dibattito...

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  15/10/2010 13:48:49
   6½ / 10
Le intenzioni ci sono tutte e Benigni all'epoca era inarrestabile: il suo Cioni è notevolissimo, un concentrato di contraddizioni, complessi, pulsioni. Purtroppo però il film è abbastanza noioso e il risultato ne risente assai.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  25/03/2010 01:10:42
   5½ / 10
Credo di riuscire a cogliere abbastanza spesso il cinismo e la malinconica ironia in pellicole come questa. Ma questo film non mi ha convinto in pieno. Capisco la volgarità volutamente esasperata, capisco la caratterizzazione grottesca dei personaggi, capisco il disagio del protagonista (c'è molta psicanalisi tra l'altro nella diade madre-figlio). Ma sinceramente il tanto sbandierato tema politico-sociale del film latita troppo. Ne trovo molto di più in Ciprì e Maresco che adoro.

MidnightMikko  @  24/03/2010 17:58:43
   7 / 10
Celebre per la presenza del mitico Cioni/Benigni, questo film di Giuseppe Bertolucci è divertente ed irriverente, ma non un capolavoro. Il protagonista è simpaticissimo, ma verso la fine le solite volgarità diventano pesanti.
Da vedere, ma non è un capolavoro. Sicuramente un cult

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  13/02/2010 12:19:12
   7 / 10
"Il comunismo è la sega prima di farsi la prima sega. Si viene da sé spontaneo."
Esordio sia di Giuseppe Bertolucci che di Benigni. Il film è un qualcosa di atipico nel panorama italiano. Non stupisce che sia stato un flop.
Come dice il Morandini: "Casto nelle immagini e di torrentizia scurrilità genitale nei dialoghi; [...] enormità delle provocazioni verbali e tenerezza delicata a livello figurativo".
Un film particolare che merita di essere visto ma che a molti farà storcere il naso.

aLe B. Goode  @  05/01/2009 11:16:03
   7½ / 10
Indubbiamente non il miglior Benigni, però più vedo questo film più mi fa schiantare dalle risate...come non ridere di fronte alle situazioni in cui si trova Mario Cioni, e allo stesso tempo riflettere sulla triste realtà che lo circonda e accorgersi dell'amarezza che percorre tutta la pellicola..in fondo anche questo film ci ripete che per sfuggire alla realtà l'unico modo è rifugiarsi in un sogno, nella speranza di qualcosa che possa accadere per cambiare le cose..

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  29/10/2008 02:04:57
   7½ / 10
Particolarissimo, a tratti spassoso, in generale triste. molto triste. L'esasperazione grottesca dei personaggi non toglie nulla alla sottile critica della società, delle ideologie, delle frustrazioni e speranze umane. è come porre una lente d'ingrandimento sui nostri foruncoli per poterli osservare meglio e restarne disgustati, macabramente affascinati, malinconici.
in questo gioco degli eccessi lo scemo del villaggio è la figura più umana, più genuina, più innocente. è un po' il simbolo del buon vecchio populino, saltellante, volutamente ingenuo. e attorno a lui gli amici, i finti amici, il giogo della società, della chiesa e delle sue frustranti inibizioni, della politica e delle sue aspettative.

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xxxgabryxxx0840  @  20/08/2008 22:47:17
   7½ / 10
Film anomalo, grezzo, cattivo e dissacrante. Ci sono momenti di unicità assoluta (vedi la poesia di Bozzone) e momenti di bassezza troppo accentuati. Vale comunque la pena di vederlo

lampard8  @  30/03/2008 20:19:49
   8 / 10
Il Benigni più a suo agio e il Benigni più al naturale. La figura di Mario Cioni è riuscitissima e i dialoghi sono quanto di più dissacrante e grezzo abbia mai sentito. Un film genuino e riuscitissimo. Questo è il Benigni che a me personalmente piace da morire

the saint  @  25/03/2008 00:11:41
   5½ / 10
purtroppo il più brutto di benigni sicuramente!
anche se ci sono delle perle...., sopratutto nella parte iniziale, che da toscano quale sono non si può non adorare...
ma la più bella è sicuramente questa:
il personaggio che si rivolge a cioni mario (benigni ) e gli dice:

'' e sono stao a st. morritz, vedessi che f.i.che, tutta roba snob, sigarette al mentolo, champagne, quelle dell'albergo me le son trombate quasi tutte , c'era 2 attrici che mi guardavano, piacere sono un attrice, o leccami sta comparsa, l'ho sdraiata e l'ho trombata.........................''

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/03/2008 12:47:57
   9½ / 10
Il Benigni che più adoro, un fiume in piena chiamato Cioni Mario, una comicità surreale di livello sublime. Questo film è figlio di quello stupendo monologo teatrale "Cioni Mario di Gaspare fu Giulia". Eccessivo, strabordante e cattivo. Le fabbriche che rimpiazzano rapidamente un mondo contadino che sta scomparendo. La vita del piccolo paese e della casa del popolo. Un film fantastico.

La ricotta  @  25/01/2008 12:21:27
   9 / 10
Pellicola agrodolce, forse per l'elevata volgarità (necessaria, a mio avviso, per descrivere la provincia toscana di quegli anni), sottovalutata. Dialoghi indimenticabili. Il mondo visto attraverso gli occhi di quattro sottoproletari senza fic.a.

7HateHeaven  @  02/01/2008 15:06:45
   7 / 10
Un bamboccione fiorentino ingoiato dalla realtà...
Realismo puro che descrive una realtà ''ignorantotta'' e tragicomica di un piccola comunità....

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/09/2008 10.11.59
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El Piccio  @  28/12/2007 16:03:28
   6½ / 10
IL meglio è il Monni :)

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  27/08/2007 20:43:05
   8 / 10
Impagabile, strasbordante, eccessivo: il Cioni Mario di "Onda libera" che scandalizzava i bempensanti dell'etere in una Rai parruccona ma capace all'epoca di simili exploit è diventato un film assolutamente unico nel suo genere, demenziale e persino poetico in tutta la sua esaltante amarezza (c'è amarezza anche in questo). Benigni dipinge una figura per metà forzatamente ideologica per l'altra schiava dei propri complessi.
Irresistibile e (volutamente) inguardabile la Valli nel ruolo della madre opprimente

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/08/2007 21.08.02
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InSaNITy  @  24/07/2007 22:47:03
   9 / 10
E' un capolavoro. Da capire.

6 risposte al commento
Ultima risposta 26/08/2007 13.16.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  02/07/2007 15:17:04
   4 / 10
Il più brutto di Benigni in assoluto e non solo per un'inutile sequela di volgarità davvero pesanti, col il suo elogio alla **** e non una sola, singola battuta che faccia almeno sorridere.
Ah, una sola. Quella di Sozzone o Bozzone... Se la trovo, prima o poi, la posto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/08/2007 20.38.39
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baghiero  @  07/05/2007 20:03:11
   10 / 10
Voto 10 per un episodio che è capitato allo stesso modo anche a me nella realta'. Mi ha fatto davvero divertire questo film.Simpaticissimo!

86marco86  @  02/04/2007 14:53:20
   1 / 10
Personatemi, sarò lapidato per questo, ma a me ha fatto proprio c****e!!!!!!!!!!

4 risposte al commento
Ultima risposta 30/03/2008 21.06.07
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cheguevara  @  01/04/2007 23:18:05
   6 / 10
mah...così così..la trama è piuttosto insignificante e spesso, soprattutto all'inizio è lento e noiosetto poi migliora.. Benigni tira su decisamente il voto...Finale bruttino

Gruppo REDAZIONE maremare  @  18/02/2007 03:07:25
   7 / 10
Le dissacranti avventure di Mario Cioni.
Cult.

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