border: creature di confine (2018)

Molto sorprendente, un film sull'emarginazione e la diversità in cui i due personaggi che si vengono a incontrare hanno poi una visione diversa su come reagire alle cattiverie subite nel passate. Molto belle e emozionanti le scene nel lago, molto animalesche altre. Fotografia molto solida. Tutto gestito perfettamente.

Film sulla diversità sui generis: una troll apparentemente ormai inserita nel mondo degli umani scopre dopo l'incontro con un suo simile verità sulla propria identità che erano state occultate. Il film è quindi una sorta di racconto di formazione e di scoperta del mondo che sceglie però di non virare sul tono drammatico per aprirsi a contaminazioni di genere (dal poliziesco al thriller) e raccontarci una tormentata storia di crescita, (ri)appropriazione del proprio io, scoperta individuale e sguardi diversi sul mondo. L'opera dell'iraniano Abbasi colpisce nel segno ma da un lato la scelta della camera a mano e dall'altra una sceneggiatura che ad un certo punto si "ingolfa" tenendo aperte molte sottotrame finisce per depotenziare un soggetto che forse poteva avere più forza cinematografica.

Splendido film, ricco di peculiarità che lo distinguono dal cinema di genere.
Peccato sia passato completamente in sordina.

Interessante commistione tra cronaca nera e icone fantasy.
Film particolare, diretto bene e interpretato discretamente, tratteggiato con una certa cura che affascina e inquieta allo stesso tempo, proponendo personaggi interessanti che incarnano bene questa contraddizione in termini, tra "umanità" e spirito di vendetta.
Discreto, difetta forse nel ritmo in alcuni momenti.

Film diverso dal solito,merita una visione per la sua particolarità.

C'è un pathos particolare che percorre tutta la durata del film, aiutato anche dai volti particolari dei protagonisti. E' semplicemente una bella opera, con tematiche originali

film particolare, coraggioso e intimista , sempre in bilico tra il dramma e la commedia nera un pò come la protagonista in bilico tra accettare il nuovo o restare relegata alla sua quotidianità di semi emarginata .

Tutta l'esistenza della protagonista è costellata da linee di confine. Un impiego alla dogana, linea di confine per eccellenza, una casa ai confini di un bosco, una fisionomisa fisica animalesca, quasi neanderthaliana. L'incontro con Vore apre uno lo spiraglio sulla sua vera natura, sulla sua particolarità non umana in mezzo agli umani. Varcando quella linea di confine tra ciò che è e ciò che appare, il film offre una rilettura molto particolare del genere fantasy, alla stessa stregua del Lasciami entrare di Afredson faceva del vampirismo. Proprio l'origine comune, lo stesso scrittore come base per entrambi i film, unita ad una sensibilità molto particolare nel racconto rende questo Border un film di tutto rispetto e tuttaltro che banale.

E' un film notevolissimo, forse il migliore della stagione, e sarebbe stato ancora meglio se non prevalesse una certa aria autoriale da Sundance Festival made in Europe... Ritmi un poco lenti, una forza delle immagini che prevarica sul bisogno di coinvolgere lo spettatore più di quanto sia disposto a fare. Innanzitutto è tratto da un'ottimo romanzo e gli attori sono superlativi. Il climax sembra quello di Frozen River adattato in uno scenario degno di Micheal Haneke. E come tutti i film diversi e spiazzanti che possono sollecitare lo spettatore pigro a svegliarsi dal suo letargo mentale, puo' anche infastidire. Non concede certo belle immagini anzi è volutamente disgustoso come la sequenza erotica meno erotica e più repellente che si sia mai vista. E' mostruosa invero l'aderenza fisica mentale morale dei protagonisti, il divario poco rassicurante tra bene e male, tra malattia e normalità, tra istinto animale e umano. Un Fantasy cattivo come non si vedeva da anni, fa pensare vagamente a The Lobster. Un film di individui brutti sporchi e cattivi, con una loro tenerezza interiore che sovrasta ogni nostra repulsione

Erano anni che non vedevo un film così brutto, certo l'incapacità del regista che aveva già fatto un pasticcio con Shelley non prometteva niente di buono, ma critica e premi dicevano il contrario.
Purtroppo mai fidarsi troppo di critica e premi. Border infatti è un film girato male, con i contenuti banali, che cerca di spiazzare continuamente ma finisce per annoiare

Ottimo, di gran lunga meglio di Shelley. L'elettricità che passa tra i due protagonisti è qualcosa dell'altro mondo, a dire il vero tutto all'interno del film sa di altro mondo, trucco compreso ed effetti pure. Raramente folk horror e thriller trovarono connubio più felice in una confezione così squisitamente festivaliera (nel senso buono) ed europea, oserei dire altamente professionale e di classe. E per una volta, la sceneggiatura non toppa mai.