carnevale di anime (1962)

E' brutto dover vedere un film cogliendo la soluzione già dal primo minuto (chiaro tutto da contestualizzare, ma anche allora non so quanto fosse difficile arrivarci, considerando il titolo stesso del film e la protagonista che inspiegabilmente riemerge dalle acque mentre le due amiche no); detto questo il film è più che encomiabile in regia e fotografia, certe sequenze prese a se stanti fanno venire letteralmente i brividi, ma in generale è talmente lento, contorto e confuso che rimanerne anche solo minimamente coinvolti risulta un'impresa a dir poco impossibile. Viaggia troppo sull'onirico senza dare nulla in cambio, se non appunto qualche frammentaria sequenza suggestiva, troppo poco per un'ora e venti in cui non si entra nella vicenda e non si capisce cosa e perché succede. Voglio sentirmi estraniato perché mi ci fa sentire il film, e non perché lo esige. Se ci aggiungiamo una colonna sonora con un organo onnipresente e martellante poi…
Troppo osannato per i miei gusti, un film come "Repulsion" di Polanski se lo mangia a colazione.

Bistrattato all'uscita e riscoperto solamente dagli anni 90 in poi , Carnival of souls è un b-movie horror molto innovativo per l'epoca che ha indubbiamente ispirato parecchi cineasti successivi.
La pellicola presenta una trama sperimentale che punta tutto sulla tensione e sulla psicologia , senza versare una goccia di sangue e senza un solo scoppio di violenza. La storia è ammantata da un'atmosfera a tratti onirica e spettrale e le location desolate utilizzate fanno da perfetta cornice.
La tensione che il titolo trasmette deriva non solo dalle apparizioni dei non morti/fantasmi/entità (alla lunga la cosa viene un po abusata) ma per lo stato angoscioso in cui la protagonista vive , in bilico fra mondo dei vivi e mondo dei morti;ovviamente queste esperienze influiranno sulla salute mentale della brava Hilligoss ,vittima di traumi psicologici che sfoceranno in sequenze molto morbose come quella famosa dell'organo.
Tecnicamente malgrado i mezzi scadenti regista e troupe fanno un buon lavoro e il titolo si difende bene tuttora. Ottimo il ritmo , si arriva al finale prevedibile ma per il periodo originale senza patire la noia.
Carnival of souls è un 'opera ormai cult da recuperare , probabilmente non per tutti i gusti ma da vedere per chi ama pellicole particolari e di nicchia,

B-movie dalle atmosfere particolari, realizzato in modo indipendente e si vede: è una caratteristica che lo avvicina anche alla Notte dei morti viventi di romeriana memoria.
Il film di Herk Harvey è in ogni caso molto particolare: nessuna scena d'effetto o sangue, trama bizzarra, visioni inquietanti e apparentemente inspiegabili...
Se il tempo è galantuomo, oggi possiamo apprezzare ancora di più l'aria retrò di Carnival of souls.
Per il resto, nonostante l'effetto di alcune soluzioni non è un horror indimenticabile.

Buon film diretto da Herk Harvey nel 1962.
La trama è buona,sviluppata in modo anche piuttosto inquietante,ottima la regia,magnifica la fotografia e convincente la recitazione.
Purtroppo il film è poco coinvolgente ma riesce lo stesso a farsi seguire senza troppi problemi grazie alla breve durata.
Un cult degli anni sessanta,molto particolare, merita una visione.

Vittima di un incidente stradale Mary (Candace Hilligoss) decide di trasferirsi nello Utah dove suonerà l'organo per la chiesa locale. Giunta a destinazione la ragazza comincia a soffrire di allucinazioni; un uomo dall'aspetto spettrale sembra infatti spiarla e seguirla ovunque vada.
Nel frattempo resta inspiegabilmente attratta da un parco di divertimenti abbandonato da anni, ed è proprio in quel luogo sinistro che l'incubo troverà una sconvolgente catarsi.
Senza spargere una sola goccia di sangue Herk Harvey produce tormenti esistenziali di rara angoscia, con un isolamento della protagonista crescente mentre attorno le si fa terra bruciata, con personaggi che sembrano dal primo all'ultimo possedere un lato oscuro incarnato soprattutto dal viscido vicino di casa.
Mary appare sperduta e terrorizzata, soprattutto nei momenti in cui si distacca dalla realtà scomparendo dalla vista altrui e calando nel più irreale dei silenzi.
A sua volta è enigmatica, incapace di instaurare rapporti ma le motivazioni resteranno misteriose. "Carnival of souls" è spiegato solo in parte, lascia molto all'interpretazione dello spettatore puntando più su atmosfere torbide sospese in un limbo fluttuante tra la presunta follia della protagonista e sfumature oniriche. Film estremamente intrigante e anticipatore dei tempi, con a spiccare la notevole ambientazione del luna park dismesso.
Herk Harvey, noto per documentari didattici, mostra ottime doti registiche e si ritaglia (non accreditato) il ruolo dell'inquietante persecutore.
Lo spiazzante epilogo oggi potrebbe non costituire più una sorpresa; molti registi hanno infatti attinto da questa pellicola che da misconosciuta è assurta (giustamente) a film di culto in maniera tardiva.

Bizzarro e sperimentale.

Un incubo ad occhi aperti che fra tanti pregi (fotografia, ambientazione, atmosfere, recitazione), ha la pecca di non coinvolgere. Peccato perchè sarebbe potuto diventare un mio personale cult, in quanto esteticamente ineccepibile (per i miei gusti ovviamente).

Da segnalare, verso la fine, le riprese al luna park con i fotogrammi velocizzati. Davvero oniriche ed estranianti.

Nell'insieme un buon film.

Sinceramente mi aspettavo molto di piu' e non parlo certo a livello tecnico perchè musiche e fotografia sono l'unica cosa che si salva.
L'idea del fantasma che compare era geniale ed è anche discretamente inquietante nelle prime 2 apparizioni ma il problema è che tutta l'inquietudine della pellicola si ferma li !! Trama ai minimi storici e recitazione della protagonista non all altezza fanno il resto

Ottimo horror datato 1962. Un film che punta tutto sull'atmosfera. Una pellicola inquietante che incolla allo schermo, nonostante sia d'epoca, non annoia...anche perchè dura poco. da VDERE !!!

uno degli horror che hanno fatto epoca,girato senza mezzi ma con tante idee innovative,poi riprese da decine di registi a venire. inquietante,con un bianco e nero sporco e sgranato e con un finale meraviglioso. il dvd uscito da noi dura 10 minuti in meno.

Bello, elegante, inquietante.
La trama è abbastanza semplicistica ma gli aspetti importanti e pregevoli di questa pellicola sono la paranoia che attanaglia sempre di più la splendida e brava protagonista, le sue "visioni" e l'inesorabilità che avanza.
Tanti film hanno poi copiato da questi gioielli in bianco e nero, non dico che sia un male ma almeno mi piace ricordarlo.
Da vedere assolutamente.

Film culto, con una idea alla base ripresa poi da altri film, soprattutto orientali, film affascinante e geniale (vista anche l'epoca), enigmatico ed inquietante , con alcune scene ed ambientazioni memorabili ed una protagonista perfetta nella parte, da vedere.

Spulciando fra gli innumerevoli film horror lo spettatore dovrebbe aver la fortuna di trovarsi a visionare una volta "Carnival of Souls", pellicola prodotta con un budget economicamente limitato, ma che importa!
Infatti "Carnevale di anime", titolo devotamente tradotto in italiano, è un lavoro che sorprende, sorpresa che prende corpo solo in senso spiccatamente positivo.

Il film si avviluppa intorno ad un lavoro tecnico non indifferente, se durante la visione il pubblico proverà tensione e brividi lo si deve al grande lavoro della regia circa la creazione, la progettazione dei "morti" a tratti inquietanti. Lavoro di qualità, doveroso ricordare la data del prodotto di Herk Harvey che risale al 1962.
"Carnival of souls" potrebbe, in un primo momento, non piacere a livello di narrazione, a tratti effettivamente, alcuni passaggi risultano esser fin troppo semplici ed elementari. Ma nonostante questa premessa alla fine molte cose tornano, a livello logistico. Certamente la regia cerca di impressionare più sugli effetti visivi, a questo punto da celebrare le mitiche e criptiche atmosfere che attorniate da inquadrature e "personaggi" strani e macabri richiamano, seppur brevemente, i palchi scenici della regia di David Lynch.
In questo film del '62 da applaudire la prova degli attori, quasi tutti gli apprezzamenti collimano nel discorso tecnico, davvero all'altezza della situazione.
Il finale del film, in parte previsto, è la conferma di uno squisito lavoro cinematografico che, inquadrato nella sua fattispecie temporale, risulta essere se non geniale, perlomeno notevole.

Film molto evocativo ed inquietante, dove non conta il budget ma le idee, le suggestioni e l'amore per il Cinema.
La scena della protagonista che, invasata, suona l'organo mi rimarrà in testa per parecchio, così come il ballo nel luna-park
Onirico ed estremamente innovativo per i tempi in cui uscì.
Bravissima, a mio parere, l'attrice principale, stralunata ad hoc.
Ottimo il finale.

Ecco come un filmetto girato da un professore con attori senza esperienza diventa un piccolo cult del cinema horror...
Rimane pur sempre serie B con evidenti problemi di budget,recitazione approssimativa che viene amplificata se lo si vede in lingua originale!
Ma il finale che puo' risultare "oggi" prevedibile era sicuramente innovativo nel lontano '62 quando l'horror aveva un unico grande marchio...Hammer!

Atmosfera onirica da incubo pervasa da figure spettrali incredibilmente affascinanti. Un piccolo capolavoro indie purtroppo sconosciuto ai più.

attirato dalla scritta sul retro "ricorda le evanescenti atmosfere di David Lynch" mi sono fiondato all'acquisto,e mi sono sorpreso quando ho scoperto trattarsi di un cult,celebre in tutto il mondo,tranne che in italia...
Harvey crea un limbo dove vita e morte si confondono fino a fondersi,localizzandolo in un luna park, apparentemente abbandonato, quantomai adatto, tanto da rendere il dramma di Mary un giochino alquanto macabro, ma al tempo stesso leggero...
molto elegante e, considerato il budget, un prodotto curatissimo...L

Splendido horror anni '60.un piccolo gioiellino dove a volte l'atmosfera è da incubo,soprattutto verso la fine dove Harvey dà il meglio di se.

Dalle atmosfere vagamente pre-Lynchiane, questo Carnival of Souls è uno sconosciuto gioiello non perfetto ma sicuramente convincente…
Ottima messa in scena dal punto di vista visivo grazie ad una fotografia molto evocativa e ad un buon uso degli spazi e della macchina da presa, nel film non mancano alcune scene della grande forza visiva (citazione per il ballo nel Dark Carnivals) rovinate da un cast non all’altezza della situazione e ad una sceneggiatura (soprattutto per quanto riguarda alcuni dialoghi) che poteva essere più curata…

Qualche trovata potrà sembrare banale o telefonata se rapportata ai giorni nostri ma per il tempo nel complesso il film era indubbiamente avanguardistico e forse così va spiegato il grosso flop che ne accompagnò l’uscita…
Da recuperare!

Oddio, non credo che si meriti un votone, anche se si tratta di un discreto film. Non è ai livelli di altri film di questo genere, come “Repulsion” ad esempio, che ricorda un po’.
Il film mi è parso troppo corto e non ha sviluppato bene la trama, la pazzia della protagonista non è approfondita tanto, e le potenzialità non sono state sfruttate al massimo. E poi

SPOILER
Comunque di per sé il film è discreto, si vede benissimo che è indipendente però alcune scene attraggono e sono fatte bene.
Colonna sonora un po’ ripetitiva.

Un film particolarissimo che coniuga in sè tutte le caratteristiche tipiche del cinema classico espressionista del periodo muto con soluzioni d'avanguardia veramente notevoli. Se consideriamo inoltre che il budget non è certo alto, bisogna dare atto che siamo di fronte ad un piccolo gioiello, L'uso della colonna sonora e di tutto il sonoro in generale creano, insieme alla bella fotografia in bianco e nero, un'atmosfera sempre più straniante e una tensione molto elevata. Personalmente lo accosterei più a certi lavori televisivi dell'epoca come Twilight zone di Serling, che a pellicole cinematografiche di quel periodo.

Horror psicologico avanti di almeno vent'anni, ottimamente diretto e costruito, attraversato per tutta la sua durata da una tensione letale.
Il regista harvey, a causa degli sconfortanti risultati ottenuti al botteghino (colpa forse del pubblico da drive-in dell'epoca, che per un film dell'orrore voleva vedere un paio di mostri e limonare in macchina) si dedicherà poi esclusivamente ai documentari e finirà quasi per rinnegare, o comunque sminuire l'effettivo valore del suo primo e (purtroppo) unico lungometraggio. Peccato davvero.

capolavoro dell'horror indipendente. una pellicola spettrale, avvolta in un'atmosfera da incubo ovattato, in cui non c'è mai l'autentica esplosione di terrore e paura, ma tutto sembra essere terribilmente storto, sbagliato, quasi si sviluppasse in una dimensione in cui 'tutto quello che puo' andar male, ci andrà'.
resa scenica ben superiore al budget, ottime locations e una protagonista non particolarmente brava, ma dannatamente adatta ed efficace, contribuiscono a rendere carnival of souls un Cult imperdibile, ed uno dei film più lividi e deprimenti che mi sia capitato di vedere.