central do brasil regia di Walter Salles Brasile 1997
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central do brasil (1997)

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locandina del film CENTRAL DO BRASIL

Titolo Originale: CENTRAL DO BRASIL

RegiaWalter Salles

InterpretiFernanda Montenegro, Vinicius de Oliveira, Marilia Pêra

Durata: h 1.50
NazionalitàBrasile 1997
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1997

•  Altri film di Walter Salles

Trama del film Central do brasil

Al tavolino della stazione di Rio l'ex insegnante Dora arrotonda la pensione scrivendo lettere per gli altri. Tra i suoi clienti ci sono Ana e suo figlio Josué, che ha nove anni e che ha un grande desiderio: conoscere il padre. Il giorno seguente Ana è vittima di un incidente e così Josué chiede a Dora di accompagnarlo alla ricerca del genitore.

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Voto Visitatori:   7,83 / 10 (21 voti)7,83Grafico
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film straniero
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Voti e commenti su Central do brasil, 21 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  07/07/2020 10:41:32
   7 / 10
Buon film, anche se a tratti un po' troppo mieloso e malinconico, gioca un po' sul tasto struggente, ma comunque è girato bene e mostra anche tante problematiche della società brasiliana, senza tanti fronzoli. Affascinante soprattutto nella parte on the road.

kafka62  @  06/04/2018 19:27:23
   6½ / 10
Una curiosa coincidenza lega tra loro i protagonisti bambini di due dei film più importanti della fine del XX secolo, "La vita è bella" e "Central do Brasil": il loro nome. Entrambi infatti si chiamano Giosuè (o Josuè nella versione carioca). Entrambi i film poi, guarda caso, sono imperniati su storie a sfondo tragico con una morale edificante e pedagogica, ed entrambi, infine, sono stati candidati al premio Oscar come miglior film non in lingua inglese. Le coincidenze, per fortuna, finiscono qui, ché altrimenti potrei rinviare senza alcuno sforzo alla recensione del film di Benigni. In realtà le due pellicole sono molto diverse sul piano artistico. Quella di Walter Salles è stata accostata sia all'estetica neo-neorealistica di Gianni Amelio, sia a quella, di segno contrario, di una "telenovela dei poveri", ma de "Il ladro di bambini" conserva solo il tema del viaggio on the road e non certo lo stile sobrio, austero e anti-effettistico (Salles è affascinato dalle "belle" inquadrature, ad esempio un volto ripreso dal basso che si staglia contro un cielo carico di azzurro e di nuvole bianche), mentre della telenovela non ha proprio niente (a meno che non si voglia usare come discriminante il gusto per il melodramma, perché in questo caso si potrebbe far rientrare nel genere anche "Il monello" di Chaplin). Per affinità di spirito e di soggetto, invece, "Central do Brasil" potrebbe essere avvicinato al cassavetiano "Gloria", al bessoniano "Leon" e – perché no? – al wendersiano "Alice nelle città".
Questo per dire che il film di Salles si nutre di innumerevoli parentele cinematografiche (la musica, ad esempio, sembra uno sfacciato omaggio al Nyman di "Lezioni di piano"), ed inoltre è molto furbo nello strizzare l'occhio ai gusti occidentali. Ciononostante, "Central do Brasil" non è un'opera irritante: l'enfasi assegnata al messaggio morale non riesce a far apparire meno autentica quella figura di donna che, nel corso del film, passa da uno stato di cinica ed egoistica indifferenza nei confronti del prossimo a quello di responsabile condivisione del dolore degli altri, e infine all'amore disinteressato, in un'evoluzione costellata dai classici e un po' scontati momenti topici, ma segnata anche da dubbi, riflessioni e spaesamenti (bellissima la scena in cui Dora sviene all'interno della cappella, mentre intorno si celebra con candele e fuochi d'artificio una festa religiosa). "Central do Brasil" è forse un film consolatorio nella sua conclusione e un po' troppo semplicistico nella contrapposizione tra la capitale e le regioni dell'interno, ma le suggestive carrellate tra la folla della caotica stazione di Rio de Janeiro ci restituiscono un'immagine del Brasile assai poco politically correct, così come lo sguardo disincantato gettato su alcune espressioni della religiosità del popolo (a metà strada tra devozione, paganesimo e superstizione) tengono il film al di qua del confine che lo separa dal semplice apologo spirituale.

Matteoxr6  @  18/09/2013 22:32:38
   6 / 10
Buono, dai. Molto realistico il personaggio di Dora.

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/09/2013 05.23.29
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gemellino86  @  16/06/2012 13:47:17
   10 / 10
Ritratto poetico e pieno di sentimenti di un Brasile povero con forti messaggi inclusi. Ci invita a comprendere l'ingenuità di un bambino in un mondo sofferto e il desiderio di conoscere il padre che non ha mai visto. La protagonista è solo una cornice elegante di un quadro bellissimo ma pieno di dolore e nostalgia. I diversi momenti di riflessione portano i personaggi a una strada da seguire. Ci fa capire anche che nella vita si deve sempre scegliere un percorso pure se questo è difficile da percorrere. Il film è un grande capolavoro a mio parere che si deve assolutamente vedere almeno una volta. Emozionante e significativo.

castoro79  @  11/08/2010 09:38:09
   8 / 10
Asciutto e privo di retorica. un viaggio all'interno delle emozioni di due personaggi dissestati ma veri, sullo sfondo e dentro il cuore del sud America. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  08/03/2010 15:45:08
   7 / 10
Bel film drammatico che ha vinto qualche premio al Festival di Berlino… buona trama e buon finale.

Invia una mail all'autore del commento bustegoal  @  25/09/2009 09:02:27
   9 / 10
Bellissimo, emozionante, coinvolgente.

mikeP92  @  10/07/2009 22:56:20
   8 / 10
Ho visto questo film tanto tempo fa, ma ricordo le emozioni che mi ha lasciato. Un capolavoro di drammaticità, e uno squallidissimo ritratto di un Brasile povero e devastato.

Grande cinema

topsecret  @  05/05/2009 18:25:38
   8 / 10
Un lungo viaggio di speranza, alla ricerca di sentimenti soffocati e smarriti. In una terra dura e arida una donna e un bambino riscoprono la fiducia nell'altro e riassaporano i sentimenti incondizionati a lungo celati.
Struggente il finale, condito da un velo di triste nostalgia.
Un film sincero ed appassionante. Un plauso al regista ed ai protagonisti.
Lo consiglio.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  13/04/2009 23:27:20
   7½ / 10
Il film vincitore del Festival di Berlino del 1998.
Un racconto viscerale, drammatico e reale, immerso nei meandri di un Brasile dalle mille sfaccettature, in cui si incrociano credenze religiose (la festa dei ceri), cinismo, ma anche amicizia e solidarietà ..l’incontro di due opposte solitudini pronte a crescere insieme, dopo iniziali diffidenze, per trovare una strada comune che li ricongiunga con se stessi ed il proprio destino ..un viaggio, anche metaforico, in cui si incontrano personaggi diversi, ognuno espressione delle tante facce di una società in evoluzione ed alla ricerca delle proprie radici.
Toccante l’accompagnamento musicale, così come da apprezzare restano i lunghissimi primi piani sui volti segnati dal tempo, gli spazi sterminati di una terra che ha in se deserto e cemento, emblematica rappresentazione delle contraddizioni di quel grande Paese ..peccato per un’assenza di fluidità nel racconto (migliore nella sua seconda parte) che a volte risente di marcature piuttosto prevedibili e tecnicamente non perfette, pur se assolutamente genuine.
Di alto livello l’interpretazione di Fernanda Montenegro, ma anche quella del piccolo Vinicius De Oliveira ..direzione non sempre sicura dietro la macchina da presa per il regista Walter Salles ..pellicola che, per l’intensità con cui viene narrata la storia, merita di essere vista!

paride_86  @  13/02/2009 03:12:33
   8 / 10
Quando la cinica pensionata Dora decide di aiutare il piccolo Josuè si incontrano due diverse solitudini; l'innocenza del bambino e la dura scorza pessimista della donna finiranno per confondersi,
"Central do Brasil" racconta una storia intensa e - cosa molto importante e non banale - fa un affascinante e disperato ritratto del Brasile, mescolando cinismo, analfabetismo, misticismo e speranza.
Tecnicamente non è perfetto, ma ha delle belle musiche e fa commuovere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  21/11/2007 21:14:31
   7 / 10
Un buon drammatico; recitato bene, storia interessante (secondo me non noiosa) e fa riflettere molto sulla povertà e sull’amore familiare. Regia così così.

quaker  @  17/11/2007 23:55:55
   10 / 10
Davvero molto bello. E' un film di grandissima qualità, sotto ogni punto di vista. Fernanda Montenegro, in un ruolo difficilissimo, rende il suo complesso personaggio in maniera esemplare.
Il viaggio per il Brasile interno, povero e lontano; le facce della gente, gli incontri casuali. Infine la storia privata di Dora, e quella del rapporto fra lei e Giosuè, il bambino alla ricerca di suo padre. Tutti i tre grandi temi del film (il Paese sterminato, il viaggio alla ricerca del padre; la donna sola divisa fra meschinità e generosità) sono intrecciati in modo davvero straordinario.
Non mi è parso un film triste, piuttosto profondamente religioso; speriamo contro la speranza... mi pare lo abbai detto Machado.
in questo senso il film è anche molto brasiliano e lusitano. Lo associo a "una storia vera".

Bourne  @  15/11/2007 13:11:35
   4½ / 10
Bè iniziamo subito con il forte... dove muore la mamma la scena è veramente penosa.. e il film segue. non mi piace come è girato, altrimenti parlerebbe di temi importanti.

Dick  @  25/09/2007 19:20:16
   8 / 10
Film devo dire la verità coinvolgente alla riscoperta dei sentimenti e che sà descrivere un Brasile popolare, ma non miserevole.
Mi pare di ricordare che concorse all' Oscar come miglior film straniero assieme a "La Vita è Bella". O sbaglio? Orso d' Oro a Berlino comunque.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Calvin  @  10/07/2007 18:37:59
   7½ / 10
Ricord di averlo visto anni fa e mi ha impressionato positivamente, è un po lento ma è un buon film..

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/09/2007 19.30.05
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suzuki71  @  22/05/2007 13:24:10
   8 / 10
Diversi i temi trattati cojn delicatezza e poesia da questo film: l'importanza e la struggenza della comunicazione tra le persone con una lettera (o una email), la sempre possibile redenzione, la saggezza della rinuncia, il desiderio. Bella fotografia e un buon commento musicale per un film tipicamente "berlinese", più importante di questi troppo pochi commenti.

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/09/2007 19.25.09
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lukanoir  @  13/03/2007 21:34:12
   9½ / 10
Realistico senza finire nel patetico bel finale, un film che è luce in uno sterminato spazio oscuro di film che non lasciano niente. Non è solo l'amaro che lascia in bocca questo film, lascia anche una speranza è un sacco di umanità, carne viva che pulsa sotto le miserie di un mondo ineguale.
Un capolavoro di emozioni, lo vorrei solo più lungo, con meno tagli con più particolari. Un film per tutti. Meraviglioso

sweetyy  @  28/10/2006 14:55:54
   7½ / 10
Davvero un bel film,mi stupisco che abbia solo due commenti.
Triste,profondo ed emozionante.
Mi sento di consigliarlo...

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/09/2007 19.24.14
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TAINKA  @  19/05/2006 13:18:01
   7½ / 10
UN FILM CHE TI LASCIA L AMARO IN BOCCA TANTO è TRISTE IL TEMA TRATTATO...SONO MOLTEPLICI GLI ASPETTI NEGATIVI DI QUESTA SOCIETà IL REGISTA HA VOLUTO SPIATTELLARCELI DAVANTI AGLI OCCHI PER INDIRIZZARCI VERSO UNA CONCEZIONE PESSIMISTICA DELLA REALTà FILTRANDOLA DAL SUO PUNTO DI VISTA.MOLTO BELLO E TRISTE.

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/09/2007 19.22.09
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giax-tommy  @  14/05/2006 01:14:45
   10 / 10
tra pianto e sorrisi,cerca spazio uno dei film più tristi che abbia mai visto.protagonista principale la paura di provare qualsiasi sentimento.tristezza,profonda tristezza.una dona ed un bambino,entrambi soli,divenuti amici per caso,si ritrovano in un mondo pieno di pigrizia sentimentale.completamente assenti i romanticismi,tutto reale,con un unico sogno:trovare qualcuno da amare e da cui essere amati.peccato che nel 1997 in lizza per miglior film straniero all'oscar era candidato anche "la vita è bella"

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Ultima risposta 25/09/2007 19.23.57
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