Tashi, una giocatrice di tennis diventata allenatrice, ha trasformato suo marito Art da un mediocre giocatore a un campione del grand slam. Per risollevargli il morale dopo una scia di partite perse, lo porta a giocare a un evento “Challenger” – uno dei tornei di livelli piů bassi nel tour pro – dove si ritrova ad affrontare quello che una volta era un giocatore promettente e ora č totalmente esaurito: Patrick, suo ex migliore amico ed ex fidanzato di Tashi.
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Una vera sorpresa! difficile da raccontare; non è l'ennesimo film stucchevole che parla di triangoli amorosi, non è una storia di intrecci erotici alla Bertolucci (anche se qualche scena di sesso si intravede) ne tantomeno una storia sul tennis, anche se questo sport è fondamentale nello sviluppo della trama. E' una storia che mette in campo tanti sentimenti come : amicizia, fragilità, ambizione, agonismo, amore e passione...una passione travolgente che lega in maniera dissolubile tutti e tre i protagonisti. Trama che si svolge su tre piani temporali e che come una palla da tennis va avanti e indietro raccontandoci come i protagonisti arrivano dove sono all'inizio del film. Protagonista assoluta Zendaya, sensuale e sexy, bravi anche gli altri due protagonisti che insieme dimostrano una chimica perfetta. Regia e montaggio ottimi con tanti virtuosismi e che tiene incollati fino alla fine in un crescendo di emozioni. Memorabile gli ultimi istanti del film che ti lascia in un finale aperto e col fiato sospeso. Unica cosa che non ho apprezzato è questa musica tecno pompatissima che accompagna buona parte delle scene e che a mio avviso non c'entra niente con quello che si vede e che un pò ti butta fuori dalla storia...sarebbe stata più azzeccata una colonna sonora più maestosa e coinvolgente. Comunque un ottimo film !
Può essere un'esperienza noiosa per chi non capisce niente di Tennis e non lo ama (infatti del tennis non me ne frega un *****) ma come al solito Guadagnino gira splendidamente e gira una storia dove il Tennis ha lo stwsso rigore morale del Jazz di "Whiplash", che cone termine di paragone mi sembra più consono di un Truffaut. Diciamo che la cifra stilistica del film - stupendi gli esterni girati in macchina tra Patrick e Tashi - è tale che potrebbe diventare il film di Guadagnino più amato anche da chi non lo ama particolarmente. Diciamo anche che sulla carta è un film calcolato - fin troppo - proprio come le regole del Tennis ma non disdegna momenti molto belli e soprattutto un Eros che, per quanto possa sembrare patinato, ci mancava eccome nel cinema contemporaneo d'autore. Epilogo che vorrebbe consegnarsi alla storia e non ci riesce, tuttavia commovente nella sua logica sulle potenzialità umane, attori bravi e ben diretti. Preferisco il Guadagnino che va oltre le aspettative e rischia di più ma "Challengers" resta un "prodotto" assolutamente rispettabile