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Simpatico corto di Keaton basato sul malinteso, o incomprensione, che inizia col protagonista rifiutato dall'amata perché non ha successo negli affari e continua con una serie di disguidi che causeranno inevitabilmente la svolta slapstick-comica, a partire dalle gag col capo della polizia a cui il protagonista restituisce il portafoglio, volendo fare un bel gesto, ma che verrà frainteso, alla scena cardine del film in cui in maniera molto surreale, utilizza la miccia della bomba lanciata dall'artificiere per accendersi una sigaretta, da qui si entra nel cuore del film con tutto l'inseguimento, tra l'altro scena di massa molto ben orchestrata che prende i tipici connotati del cinema pirotecnico di Keaton che mostra tutta la sua mobilità e regala belle trovate comiche, dal suo travestimento da poliziotto col papillon e la cravatta che simulano i baffi, alla scena della recinzione in cui è in equilibrio sopra l'asta nel bel mezzo dell'orda di poliziotti che cerca di prenderlo da entrambi i lati, fino ad un iconico e beffardo finale.
Molto interessante nel mostrare i continui equivoci, col protagonista in balia di eventi causati da errori di comunicazione non voluti e un mondo che sembra continuamente essergli ostile, ma Keaton è bravo a sdrammatizzare ed accrescerne la verve comica.
Gran bel corto, breve e divertente con un ritmo continuo senza pause. Keaton ripetutamente viene scambiato per qualcuno che non è. Questo può anche andargli bene come quando scambiato per l'uomo del trasloco si porta via tutto il mobilio di una famiglia ma può andargli anche tremendamente male come quando viene scambiato per un bombarolo. Keaton è sempre nell'equivoco ed è questo il tema centrale di questo corto. Insolito il finale. Da vedere assolutamente per gli amanti del genere.
Bel cortometraggio dalla struttura compatta in cui ogni situazione in cui viene coinvolto il protagonista viene costantemente equivocata dalle controparti. Ogni momentaneo colpo di fortuna viene accompagnato da una puntuale sconfitta finale. E' un opera profondamente pessimista, nonostante il tono leggero, dove il personaggio principale viene continuamente perseguitato da circostanze a lui avverse a cui non riesce, malgrado la determinazione, a provi rimedio.
Straordinario cortometraggio di Buster Keaton: pochi essenziali minuti in cui si mette in scena, quasi pirandellianamente, lo stravolgimento dell'identità e l'inadeguatezza dell'uomo al reale. Qualsiasi proponimento si prefigga il nostro protagonista verrà travisato dalla gente, ai cui occhi egli apparirà di volta in volta diverso da quello che in realtà è; qualsiasi azione ponga in essere sortisce degli effetti diversi da quelli voluti, perchè la volontà non può far niente in una realtà in cui l'interazione con gli altri porta inevitabilmente al travisamento. In questo sta la bravura di Keaton: nel rappresentare con estrema semplicità e naturalezza l'incomunicabilità con il mondo esterno, attraverso le "gesta" di un soggetto incapace di farsi comprendere e muoversi senza determinare equivoci e scontri, ma sempre connotato da un'espressione di impassibile rassegnazione sintomo dell'impotenza di fronte all'incontrollabile svolgersi e susseguirsi frenetico degli eventi. Memorabile il finale in cui Keaton, dopo aver fallito la sua missione con l'amata, viene fagocitato vestito da poliziotto dalla massa di poliziotti, cioè in una realtà che non gli appartiene.
in cosi poco tempo non si poteva certo sviluppare una grande trama ma comunque non mancano alcune simpatiche gag e in particolare risulta riuscito l'inseguimento di massa della polizia e il finale che è davvero particolare... carino