coraline e la porta magica (2009)

Premesso che non è esattamente una favola per bambini (cabalistici e lunatici forse sì) - sia per lo script che per le sue velleità metaforiche - "Coraline" è il film più Lynchiano degli ultimi anni: il fatto che sia animazione in stop-motion è puramente relativo.
Una favola dark che unisce l'ovvia reminescenza di Nightmare before christmas a "Rabbits", un tocco del "Mago di Oz" filtrato da un'immaginario psichedelico degno di Michel Gondry.
E' anche un magnifico film, che ci riporta alle paure ancestrali della nostra infanzia che per molti versi sono pure quelle di noi "bambini" adulti.
Ma attenzione: sotto la metafora e la rappresentazione di una storia in cui si muovono personaggi insoliti anomali e volutamente deforma(n)ti, si cela l'esilio più classico della favola tradizionale antica o moderna.
Sì, perchè a ben pensarci anche nelle favole più illustri in ciò che appare meraviglioso e seduttivo (v. il paese dei balocchi v. la casa di zucchero tanto per citare due esempi) si nasconde l'inganno, il pericolo, l'insidia, in tal caso filtrato dagli occhi innocenti di una ragazzina che si sente trascurata dai suoi genitori.
La bellezza del film, anche nella versione 3-d, ci insegna a conoscere e apprezzare la vita terrena, a comprendere che il bene e il male hanno spesso lo stesso volto (tranne gli occhi?).
Il resto è una maschera, davanti a cui la chiave d'accesso può nascondere diversi stati d'animo, non tutti rassicuranti.
Spero di non essere stato troppo cerebrale a spiegare tutto ciò.
Magnifica la sequenza di Coraline che, separata dai veri genitori, dorme con due simbiotici guanciali accanto...