crimes of the future (2022) regia di David Cronenberg Canada 2022
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crimes of the future (2022)

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locandina del film CRIMES OF THE FUTURE (2022)

Titolo Originale: CRIMES OF THE FUTURE

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiViggo Mortensen, Léa Seydoux, Kristen Stewart, Scott Speedman, Welket Bungué, Don McKellar, Tanaya Beatty, Denise Capezza, Lihi Kornowski, Nadia Litz, Yorgos Pirpassopoulos, Yorgos Karamihos, Jason Bitter, Ephie Kantza, Sozos Sotiris, Penelope Tsilika, Tassos Karahalios

Durata: h 1.47
NazionalitàCanada 2022
Generefantascienza
Al cinema nell'Agosto 2022

•  Altri film di David Cronenberg

Trama del film Crimes of the future (2022)

In un futuro non troppo distante, l'umanità sta imparando ad adattarsi ad ambienti sintetici. L'evoluzione porta gli umani oltre il loro stato naturale e produce una metamorfosi, alterando il loro corredo biologico. Mentre alcuni accolgono le illimitate possibilità del "transumanesimo", altri tentano di fermarlo. Ma la "sindrome da evoluzione accelerata" si diffonde rapidamente.

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Voto Visitatori:   6,76 / 10 (36 voti)6,76Grafico
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Voti e commenti su Crimes of the future (2022), 36 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Cinder  @  31/03/2024 15:58:01
   10 / 10
Il gran ritorno di Cronenberg.

markos  @  15/01/2024 13:22:44
   6 / 10
Molto particolare. D'altronde Cronenberg è così.
Per quanto mi riguarda gli dò un 6.

pak7  @  18/11/2023 09:20:00
   4 / 10
Incredibili le potenzialità di questo film e di come siano state buttate alle ortiche.
Spiace perché l'idea non era affatto male, ma sembra di vedere un accozzaglia di scene buttate a caso, dove un uomo e una donna si fanno aprire in due come una mela e non sentono dolore. si fanno operare da svegli, un padre davanti al figlio morto (soffocato dalla madre) non piange ma è pronto a regalare il suo corpo per altri esperimenti.
No, grazie, caro Cronenberg, potevi rimanere ancora un po' nell'oblio.

Noodles71  @  02/09/2023 19:27:43
   6½ / 10
Dopo otto anni di assenza David Cronenberg ritorna con un film che ripercorre le tematiche ed atmosfere tipiche del suo cinema che lo ha reso unico nel genere, riconosciuto come il pioniere del "body horror" caratterizzato da sofferenze ed angoscie rappresentate tramite deformazioni e mutilazioni del corpo. "Crimes Of The Future" ambientato in un futuro imprecisato, vede l'umanità che ha subito una serie di cambiamenti biologici che hanno principalmente causato la scomparsa del dolore fisico e delle malattie infettive permettendo tramite sofisticati macchinari e biotecnologia di praticare interventi chirurgichi su persone coscienti. I protagonisti "Saul Tenser" e la sua partner "Caprice" sono due artisti famosi a livello mondiale che effettuano spettacoli dal vivo asportando chirurgicamente nuovi organi tumorali dal corpo dello stesso Tenser. Affascinanti i macchinari colazionisti e l'apparecchiatura "Sarc" nata originariamente per effettuare le autopsie dove i due artisti effettuano le loro performance. Viggo Mortensen è credibile nella parte di Saul, Lea Seydoux e Kristen Stewart affascinanti. Evidente la mano di Cronenberg in un film che può piacere esclusivamente agli amanti del genere risultanto lento in molte fasi con dialoghi abbastanza soporiferi ma "la chirurgia è il nuovo sesso".

tooglife  @  25/08/2023 00:42:07
   4½ / 10
Idea intrigante e concetti profondi, ma il resto tutto molto mediocre, lento e sgradevolmente narrato.
Di pro c'è stata l'iscrizione al concorso di bellezza interiore per organo inedito migliorato che mi ha fatto più ridere di qualunque film comico dalla scoperta dei fratelli Lumière ad oggi. Ho sbavato dalle risate, e dietro di me titta la sala in lacrime.

alessio.b  @  10/07/2023 14:16:00
   9 / 10
Capolavoro. A quasi 50 anni dal suo primo "Shivers", Cronenberg è ancora lì con la stessa forza e la stessa potenza. Ma più saggio e più maturo. Il film è difficile, non si segue tutto ciò che viene detto, ma poco importa. É un film da vedere e rivedere. É un film "fuori moda", perchè è fuori dalle mode. Un film che sarà contemporaneo per sempre. Il regista mette in scena la nostra realtà che però ci rifiutiamo di vedere. Senza semplificazioni, senza morali o lezioni.

Oskarsson88  @  15/05/2023 20:49:23
   6 / 10
Molto ambizioso nella sua cupa e distopica società nel futuro, non riesce però a prendere con il suo lento e ritmo ed un contesto non sempre immediato da decifrare.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  03/05/2023 15:58:07
   9½ / 10
Perplesso all'inizio ma poi quando entri nel contesto.... e nella mente del regista del quale hai visto tutto.... ti arrendi.. e a fine visione percepisci una sorta di capolavoro, forse il tassello definitivo della sua poetica filmica......

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  28/04/2023 18:55:54
   7 / 10
Cronenberg torna prepotentemente alle sue tematiche più care, e riesce a essere ancora tremendamente attuale. La vicenda messa scena, così abbozzata da risultare poco chiara, non è che un pretesto per esplorare le nuove frontiere del piacere attraverso il corpo, fino a dire che: "La chirurgia è il nuovo sesso". Potente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  02/04/2023 00:15:18
   7½ / 10
Dopo un silenzio di 8 anni torna Cronenberg che cita Cronenberg.
Il realta' il suo è un ritorno alle tematiche del passato con quuesta fantascenza carnale dove un intervento chirurgico è eccitante come avere un incidente stradale (Crash).

Io ho gustato con piacere questo film, seduto su una sedia piu' comoda di quella della colazione ma agitato come il protagonista che ci si siede sopra.
Certo non tutti gli elementi sono chiarissimi ma di certo le sorprese non mancano.

Tecnicamente poi non ne parliamo, scenografia da urlo, regia perfetta.
Un piacevole ritorno al passato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  26/02/2023 19:04:05
   7½ / 10
Regista straordinario in continua evoluzione rimanendo coerente con la propria poetica. Molta carne al fuoco, gestita in maniera buona. Ottima fotografia. Perfetto Viggo Mortensen fastidiosa la Stewart. Film da vedere più di una volta.

Thorondir  @  26/02/2023 00:39:59
   8 / 10
È in una Grecia post apocalittica che Cronenberg produce, dirige e ambienta il suo comeback dopo l'accusa a Hollywood di "Maps to the Stars". E tornano anche i temi classici del suo cinema, in particolare quello dei '70 e '80 (e sarebbe superfluo elencarli nuovamente). Temi su cui Cronenberg torna a ragionare in relazione alla contemporaneità e proiettandosi nel futuro: per Cronenberg l'umanità ha ormai imboccato la strada della proliferazione della chirurgia estetica come lenitivo performativo e di accettazione sociale, quella della banalizzazione dell'arte sotto cui tutto si può ricondurre (non a caso diversi personaggi indugiano nel ribadire che ciò che fanno Saul e gli altri "artisti" non è arte) e soprattutto, Cronenberg si proietta in un futuro in cui la mutazione continua del corpo, necessaria per esistere e r-esistere ("il corpo è la realtà") sarà tale che per un processo naturale l'uomo sarà pronto a cibarsi di plastica (d'altronde non lo facciamo già con le microplastiche?)

Per ricordarci però che Cronenberg non è uno qualunque il suo film è privo di qualsiasi rimando alla tecnologia del passato e del futuro: Cronenberg cita se stesso con tutta una serie di oggetti cinematografici che rimandano a suoi lavori del passato. Non cede all'estetica da sci-fi appaga-occhio e semmai rende tutto più sporco, putrido e oscuro (è stato giustamente notato che i colori della fotografia sembrano quelli di un organo morto).

L'umanità che anche se sull'orlo dell'estinzione continua a mutare, ad adattarsi, a sperimentare. Lo sguardo di un regista che riassume e rilancia se stesso (e il finale che richiama e cita Dreyer è allo stesso tempo bellissimo e agghiacciante).

Scuderia2  @  19/02/2023 12:36:33
   2 / 10
La transizione ecologica secondo Cronenberg.


Qualcosa non deve aver funzionato con le auto elettriche e in generale con la tecnologia, ma non viene spiegato tanto come mai il genere genere umano versi in questo stato devastato. Anzi non viene spiegato proprio niente.

Fatto sta che invece che andare alla Motorizzazione a omologare un nuovo cerchio da 19 si va in questo ufficio a registrare un nuovo organo interno. E va annotato anche che la soglia del dolore si è alzata di parecchio rispetto a quella di Angel Di Maria.

Io a questo punto avrei osato il performer che invece che essere ricoperto di orecchie era ricoperto di peni.
Sarebbe stato un tuning umano coi contro*****.

Non so come sono arrivato a scrivere fin qui senza averci infilato una bestemmia.
Devono essere comunque morti anche tutti i designers di complementi d'arredo (la sedia colazionista…la sedia colazionista mannaggia al demonio).

E alla fine vengono accusati di questi crimini del futuro coloro che almeno provano a salvare quel poco di mondo rimasto: i mangiatori di plastica sono il male
.
Porca troia che film di *****!

Attenzione: ORGANI IN MOVIMENTO!

Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  14/01/2023 20:41:16
   9 / 10
Videodrome per quanto poco "digeribile" nel tempo risultò un film all'avanguardia e in buona parte "profetico".

Cronenberg qui si è superato.

Filman  @  09/01/2023 15:27:19
   7½ / 10
Per la prima volta David Cronenberg usa il termine "tumore", una parola chiave che riporta il surrealismo del suo body-horror alla sensatezza, un termine che chiarifica la sua poetica sul cambiamento del corpo sotto una luce filosoficamente positiva seppur visivamente distruttiva, come qualcosa di naturale, di evolutivo e alla ricerca dell'auto-risoluzione alla modernità. Ed è proprio la modernità che trasforma a sua volta l'idea di arte e la natura stessa dell'erotismo.
CRIMES OF THE FUTURE è quindi un semi-saggio sul quale pesa, forse, il ritmo e la complessità di un linguaggio autoreferenziale ma che paradossalmente riesce a comunicare nella maniera più limpida possibile ciò che l'autore ha da sempre voluto dire.

BigHatLogan91  @  01/01/2023 22:44:36
   6½ / 10
Cronenberg ripropone la fusione tra corpo e tecnologia in un concept davvero interessante. Anche la scenografia è di ottimo livello. Peccato per la trama, che risulta piatta e abbastanza inconcludente.

il ciakkatore  @  29/12/2022 01:35:11
   4 / 10
A prescindere dal regista,quì bisogna votare il film..che è una delusione totale.
Troppo surreale e non sense,mi aspettavo molto di più invece ho trovato un film lento e senza mordente

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/02/2023 00.18.33
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jason13  @  24/12/2022 11:06:26
   4 / 10
Premetto...David Cronenberg e' uno dei miei registi preferiti.
Ma qui si esagera veramente in tutto...di una lentezza disarmante, dialoghi pretenziosi, trama confusionaria e alla fine difficile veramente da seguire con interesse.
In tutta la sua filmografia questo e' praticamente l'unico che non mi e' arrivato...delusione totale.

VincVega  @  17/12/2022 15:39:08
   5 / 10
Ritorno al body horror per David Cronenberg, siamo circa dalle parti di "Existenz", ma rispetto al precedente film il tutto è meno riuscito. Dialoghi prolissi e momenti criptici sfavoriscono il ritmo, nonostante momenti interessanti non manchino e le scenografie siano di ottimo livello. Una pellicola che affascina per concetti (sulla carta) e atmosfera ma che toppa nella realizzazione filmica. Bene Mortensen e la Seydoux, fastidiosa la Stewart (come quasi sempre). Amo Cronenberg, ma personalmente ritengo "Crimes of the Future" tra i lavori meno indovinati del regista canadese.

Mauro@Lanari  @  24/11/2022 01:21:15
   5 / 10
Qualcosa non funziona nel rapporto mente-corpo, ma cosa? L'anatomia naturale ingabbierebbe l'identità psichica che ci attribuiamo oppure è l'idea mentale che abbiamo di noi stessi a essere angusta già di per sé? Rispondendo "ambedue l'ipotesi" s'ottiene forse la risposta maggiormente esaustiva del cinema di Cronenberg. E poi? È giusto o no provare a modificarsi sperimentando, tifare per la Metamorfosi e l'Ibrido ultimativi? La fusione uomo-macchina di Brundlefly era un'hybris ch'andav'abortita per compassione, stavolta invece il transumanesimo ecologista (i plasticofagi adattati all'inquinamento ambientale), che passa attraverso la chirurgia della body art o per la bellezza interiore in senso letterale, dà l'impressione d'essere una rivoluzione desiderata e augurabile, un'auspicata anarchia psicofisicamente politica e in quanto tale punita da una legge foucaultiana e kafkiana, un contrasto fra cosmetica ed estetica, fra chi rigetta le neoplasie asportandole e chi vuole conservarle per raggiungere una trasformazione organica definitiva, il "monstrum" come prodigiosa meraviglia e non com'orrore ripugnante. Sarà pure Giger, però non si capisce più se distopia o utopia, degenerazione o creatività, traguardo tremend'o afffascinante, disgustos'o attrattivo, repellente o salvifico. Non giovano alla fruizione l'algido distacco del regista, che s'autodefinisce sempre più afferente all'arte concettuale, Burroughs o Ballard che sia, e un'opera più interessata al manifesto che alla sua manifestazione. "Last but non least", forse sarebbe stato più appropriato intitotolare il film "Crimes of the Past". "Le avanguardie si trovano spesso ad essere superate dal grosso dell'esercito" (Flaiano): durante questi decenni trascorsi ci sono state le performance d'ORLAN, piercing e tatuaggi di massa, l'interminabile saga dei cinecomic sui mutanti, la virtualizzazione dei rapporti sociali. Se il cineasta di Toronto se n'è accorto, qui che fine fanno?

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  09/10/2022 01:17:36
   7 / 10
L'inizio è folgorante, l'epilogo ancora meglio, non si discute il grandissimo impatto visivo, eppure qualcosa non mi torna. Forse davvero come direbbe qualcuno la Summa delle tematiche del cinema di Cronenberg è satura, o avrebbe urgente bisogno di Aggiornamento. Visto che gli stessi temi di decenni fa non sono però passati di moda, mi ha fatto venire in mente più la letteratura di Houllenbecq, che su un mondo informe incapace di coltivare il "piacere" ha scritto alcuni dei suoi migliori romanzi. E quindi cosa non mi torna? Non so, una truculenza troppo esposta, esibita, malgrado questo Dominio Scientifico del dolore sia tra le grandi tematiche su cui riflettere ma la tossicodipenza cyber era già in Existenz e, per altri versi, nel Pasto Nudo. Non mi sento di aggiungere altro, massimo rispetto a questo cinema e a Cronenberg, ma non credo che questo sia un capitolo determinante della sua carriera, malgrado il ritorno fin troppo celere alle sue antiche tematiche

Boromir  @  28/09/2022 01:09:57
   8 / 10
Fatti i dovuti complimenti ai responsabili del marketing, che ovviamente non hanno tardato a spingere sui lati più malati del film, vendendolo per ciò che non è (uno spargimento di sangue e mutazioni corporee lungo due ore), cosa resta di quest'ultimo lavoro di Cronenberg? Sono ormai dieci anni che il "barone del sangue" ci ha abituati alla provocazione intellettuale, più che fisica (infatti l'elemento body horror è saggiamente trattenuto), e comunque il risultato finale rimane sempre pungente. Le piccole critiche che gli si possono muovere a livello formale, causa budget ridotto, svaniscono davanti alla mood fatiscente dell'intero progetto e alla sua ricchezza di contenuti.
Un titolo astratto e concettuale, perfettamente in linea con tutto l'ultimo Cronenberg, che colpisce duro con la rappresentazione della zombificazione umana, della metastasi dell'arte, e del tentativo di recuperare l'idea di dolore quale simulacro del senso della vita. Ovviamente i mugugnii indignati non potevano che arrivare da chi si è lasciato trarre in inganno dalle manipolazioni pubblicitarie (quanto è attuale l'eco di Videodrome in tutto ciò?), aspettandosi qualcosa senza sapere cosa. Anche fosse stato un film minore, sarebbe bastato il ritorno di un genio al suo ambiente naturale.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  27/09/2022 17:52:22
   5 / 10
Mi dispiace moltissimo distanziarmi dal plauso unanime ma a me questo film non è piaciuto affatto: sembra quello che farebbe uno studente dell'ultimo anno del centro sperimentale se l'insegnante gli chiedesse di girare un film alla Cronenberg.

Quello sicuramente vorrebbe strafare, e ci metterebbe dentro tutto: corpi squartati, estetica sporca e decadente, tecnologia che si fonde con la carne (tecnologia che però somiglia a giganteschi bozzoli, scheletri e vermi), metamorfosi, Viggo Mortensen e catch phrase (laddove un tempo c'era "Gloria e vita alla nuova carne" oggi c'è "La chirurgia è il nuovo sesso").

Solo che, appunto, trattandosi di lavoro cerebrale e non di cuore, rimarrebbe del tutto vuoto, stucchevole, didascalico e (auto)celebrativo senza aggiungere assolutamente nulla alla filmografia ed all'immaginario di un grande regista come Cronenberg.

Che poi vabbe', Cronenberg resta un gigante e quindi la regia del film è pazzesca, così come la fotografia e le scenografie. Strepitoso anche Viggo Mortensen, sempre incappucciato ed accucciato, mentre tutti gli altri attori sono fastidiosamente sopra le righe, Kirsten Stewart in testa. La sceneggiatura poi boh, sembra avvitata attorno alle prerogative di Cronenberg e non va davvero da nessuna parte - o non le importa, perché l'unica cosa che veramente interessa Cronenberg è fare un bignamino del suo cinema. Solito tasto dolente poi nei dialoghi, che ormai sono tutti appiattiti allo stesso modo in tutti i film un po' più pretenziosi, da Tenet in giù: una serie di frasi ad effetto che non comunicano nulla, e che messi assieme non formano un dialogo ma una serie di aforismi o espressioni slegate le une dalle altre. Spero caldamente che questa moda finisca al più presto e il cinema torni dagli sceneggiatori in grado di ricreare dialoghi credibili tra i personaggi (ridateci Aaron Sorkin e Taylor Sheridan, per favore).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  22/09/2022 09:22:58
   7½ / 10
Film potente, un ritorno di Cronenberg al grande cinema dopo alcune cadute di stile quasi inquietanti per quanto stridenti con altri film.
Visivamente fortissimo, lento ma che poi segue un percorso estremamente riflessivo provocatorio ricordando Crash.

Forse non sempre piacevolissimo o facile ma che comunque vale la pena vedere

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  18/09/2022 18:04:54
   8 / 10
Indubbiamente il peggior difetto di "Crimes of the future" è un didascalismo a tratti fastidioso e (forse) il mancato approfondimento di tanti temi che vengono accennati e poi lasciati perdere. Ma se il didascalismo è oggettivamente eccessivo, tutta quella carne al fuoco buttata lì da Cronenberg è probabilmente un tratto distintivo di questo piccolo miracolo. COFTF è un film che va rivisto e più che comprenderlo credo sia necessario "assorbirlo". Quel senso di vuoto che ti lascia non penso sia un difetto, quanto piuttosto una precisa scelta autoriale. Più che una nuova frontiera del cinema cronenberghiano, a me è parso un piccolo sunto di tutto ciò che lui ha proposto in oltre 50 anni di attività.
Inoltre, considerazione in calce: il fatto che un lavoro come questo riesca ad uscire nel 2022, in sala, in quello che è forse il peggior momento nella storia del cinema dalla sua nascita sarebbe già di per sé un buon motivo per festeggiare

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Evarg Nori  @  17/09/2022 18:00:06
   6½ / 10
Dopo quasi un decennio di pausa Cronenberg torna alla regia scegliendo il titolo di uno dei suoi primissimi lavori del '70,riprendendo un progetto che risaliva al 2003 dal titolo "Painkillers" e tornando a certe atmosfere dei suoi film negli anni'90("Crash" ed "Existenz" con un pizzico di "Il pasto nudo"),dal quale riprende le ambientazioni e certi effetti vecchia scuola.Le tematiche non sono nuove sia per le ossessioni del regista che per la critica sul vuoto odierno in cui anche la spettacolarizzazione cannibalica è pura routine.La storia è affascinante ma non sempre sfruttata a dovere dando al film un che di irrisolto nel suo sterminato potenziale,e se il digitale è utilizzato con parsimonia gli effetti protesici per la tecnologia visivamente non sono granchè.Sempre impeccabile la confezione ed efficaci le performance di Mortensen(quasi un Nosferatu del futuro)e della Ledoux,come di consueto di ammaliante freddezza ma non totalmente fredda.La Stewart invece per me funziona solo in parte.Adeguati i toni sempre freddi ed impassibili anche nei momenti più estremi,con la sequenza dell'autopsia del bambino trattata con una certa pudicizia che però non esclude del tuttol'orrore.Non aggiunge nulla di nuovo rispetto ai precedenti film di Cronenberg(anche sceneggiatore)che erano di ben'altro livello,e forse lo sarebbe stato anche questo se lo avessero girato a inizio '2000 ma è comunque piacevole ed apprezzabile.Il finale è degno di nota.Musiche del fedele Howard Shore.Originariamente il ruolo di Tenser era di Raplh Fiennes,dopo che Nicholas Cage si era ritirato dal progetto.

mrmassori  @  15/09/2022 20:00:59
   8½ / 10
Che dire, Cronemberg è come sempre e da sempre un genio, uno dei registi icona riconoscibili per un'etica ed un'estetica ben delineata e originale.
Questo ultimo lavoro è un'opera d'arte che fonde le proprie tematiche con intrispezioni di vario tipo e sottili prese per il **** alla pseudo "arte" performativa e concettuale spinta fino all'esasperazione. Una fusione che è resa perfetta anche dall'atmosfera retro futuristica e dagli attori pienamente calati nei propri ruoli. Mi è piaciuto tantissimo perché è come se fosse un sunto perfetto del visionario regista.

Signor Wolf  @  10/09/2022 15:54:04
   7½ / 10
un compendio di tutto cio che ha fatto Cronenberg
concettualmente disturbante ma un po' confusionario

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  02/09/2022 13:54:58
   8 / 10
Film incredibile. Mi ha ricordato il mio amato Crash. Inizia lento, piano piano sviluppa tutto il suo significato.
Non per tutti, ma solo per i cultori e gli appassionati di Cronenberg.

lucasssss  @  01/09/2022 09:47:08
   4 / 10
a me non è piaciuto affatto

visti i voti mi sono tenuto largo, avrei dato a anche meno.....



Lucasssss

neverhood  @  30/08/2022 11:35:31
   8½ / 10
Cronenberg si conferma grande visionario.
Suggestioni a profusione, un'orgia di innesti di carne e tecnologia, interni ed esterni di corpi trasformati, mutilati, con un filo conduttore sempre presente sul dolore quale chiave d'accesso primaria al piacere sessuale e all'orgasmo fisico e cerebrale.
Gli effetti speciali non mi hanno particolarmente entusiasmato; un po' troppo "plasticosi", con una cgi poco convincente...ma sono dettagli a mio parere irrilevanti.

TheLegend  @  27/08/2022 23:25:35
   5½ / 10
Film in perfetto stile Cronenberg.
Non mi è arrivato.

Manticora  @  26/08/2022 16:26:26
   8 / 10
A livello concettuale quindi di oggetti il cinema alla Cronenberg verrà ricordato nella sua interezza secondo me soprattutto per la costruzione e uso degli oggetti che si ritrovano in buona parte dei suoi film, dalla pistola organica di Videodrome, alla macchina da scrivere senziente del pasto nudo, ai particolari bisturi di inseparabili, alle capsule di teletrasporto della mosca e alla pistola fatta di ossa in existenz. In crimes of the future praticamente assistiamo ad un compendio degli oggetti e dei temi del cinema del regista canadese. Potrebbe quasi essere il suo testamento legato al cinema del body horror, sicuramente non è un film banale, semplice o ripetitivo. Ancora una volta Cronenberg lascia il finale volutamente aperto, lo ha fatto anche con la promessa di un assassino e cosmopolis. Qui assistiamo ad un radicale mutamento della società e della specie umana, che vive in un mondo degradato, quasi privo di acqua potabile, cibo e beni tecnologici. Ottime le location greche, che si prestano bene a dare quel senso di desolazione e abbandono. Ma è l'evoluzione umana che ha stravolto tutto, un umanità che si è adattata a nutrirsi di plastica, che non sente più dolore, immune alle infezioni anzi oramai quasi immune perfino ai sentimenti a cosa può portare? Quale è il limite che non bisogna raggiungere e superare? Perchè superata anche l'ultima barriera cosa ci definisce ancora umani? Cronenberg fa un film di fantascienza che però parla di umanità non di robot o androidi, avvalendosi del "solito" cast all star tra cui oltre a Lea Seydoux spicca anche Kristen Stewart ed entrambi si confrontano con il suo attore simil feticcio, un Viggo Mortensen che perfino nei panni dell'artista concettuale di body art riesce ad essere credibile. Sontuosa come sempre la colonna del sempre fedele Howard Shore, insomma è Cronenberg e credo che nonostante oramai citi sempre più spesso se stesso c'è bisogno di questo cinema non scontato e banale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/08/2022 11:53:30
   8 / 10
Cronenberg è un regista in continua evoluzione, non si ferma mai, anche in Crimes of the future, a mio parere sottovalutato. Un cordone ombelicale continuo nella sua filmografia, coerente nella su a potetica perchè in questo suo ultimo lavoro, ambientato in un futuro imprecisato c'è tutto il suo cinema, ricco di riferimenti al suo passato, senza essere citazioni fini a se stesse. Sono naturali evoluzione del suo stesso cineasta. Un mondo senza dolore o sofferenza fisica, involucro da aprire, sezionare e rimuovere continue escrescenze tumorali o nuovi organi dalle funzioni sconosciute, mostrate in delle performance art. Il corpo e la mente sono ormai una cosa sola e sintetizzata dalla figura stessa di Saul Tenser. La mente che concepisce ed il corpo che ne mette in moto i meccanismi. Un contesto estremamente cupo fra remiscenze di Burroughs e Ballard, fari della poetica del regista canadese. Ed una nuova carne che si evolve anch'essa, che si nutre di plastica e la digerisce. In un mondo ormai ad alto tasso tecnologico, mangiare i nostri stessi rifiuti sono parte di una nuova evoluzione della razza umana.

sottopressione  @  06/08/2022 12:59:49
   7½ / 10
Cronenberg è sempre affascinante.
Quest'ultimo film tocca tutte le tematiche care al buon David, con un ammiccamento particolare a Crash ed Existenz.

Jumpy  @  09/07/2022 23:41:54
   7½ / 10
Cronenberg sembra voler raccogliere, rimaneggiare e sintetizzare tutto il suo modo di fare cinema, a partire dal titolo (che richiama il suo stesso film di sperimentazione del '70). C'è la tecnologia "organica" come in Existenz, c'è la manipolazione attraverso la tecnologia come in Videdrome, la sensualità morbosa delle ferite, del dolore che si trova in Crash, Molto forte e disturbante fin dai primi minuti

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La spettacolarizzazione dei corpi in vere e proprie performance artistiche

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Imperdibile per gli appassionati di Cronenberg, forse eccessivo per qualcuno.
Finale che lascia un senso di angoscia.

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Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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