devil's playground (2010)

il "28 giorni dopo della mutua"?

A me non è piaciuto perché troppo finto e già visto...il cast di certo non aiuta e non mi ha lasciato nulla di che la visione anzi mi sono annoiato!
Si piazza nel mare di z-movie degli ultimi anni poco riusciti...

Premetto che mi sono interessato a questo film solo per la presenza di Danny Dyer, uno dei migliori attori britannici di ultima generazione! Pensavo di trovarmi di fronte ad uno zombi movie con qualche spunto umoristico, genere che in Terra d'Albione va di moda da quando uscì Shaun of Dead, in stile Doghouse (del cui cast fa parte lo stesso Dyer) e invece mi ritrovo di fronte ad uno dei tanti zombi movie di ultima generazione che nulla aggiunge al genere…

Trovo assurdo uscirsene nel 2010 con un film come questo… Tutto è stereotipato, situazioni, personaggi, dialoghi, l'unica differenza sostanziale è che gli zombi oltre che correre fanno anche evoluzioni, capriole e piroette, ma il resto è la fiera del già visto…
A poco serve una fotografia e una regia accettabile, perché la storia è priva di mordente anche se devo ammettere non annoia lo spettatore…
E' un delitto non dare a Dyer il ruolo del ******** della compagnia perché è lì che Dyer si esalta… Quando gli si chiede di interpretare un personaggio normale non convincer come quando fa il ********, c'è poco da fare!
Accettabile il resto del cast in cui si riconoscono Pertwee e Fairbass…

Il problema grosso è sempre lo stesso: lo zombi movie è un genere che ormai ha detto tutto da anni, o sei un regista di talento e sai fare dannatamente bene il tuo mestiere oppure devi buttarla sul grottesco altrimenti esce fuori una roba come Devil's Playground… Che per inciso non è un film brutto ma semplicemente inutile!
Sconsigliato anche ai patiti del genere, di fatto sembra quasi uno spin-off di 28 Giorni Dopo…

Siamo ad un livello creativo pari quasi allo zero,"Devil's Playground" è un horror a basso budget che non aggiunge nulla di nuovo al genere riducendosi a rivedere in modo trascurabile il prototipo apocalittico trattato in film come "28 Giorni dopo" o "L'alba dei morti viventi".La sequenza di Londra deserta –comunque sfornita della disperazione che si respirava nel film di Danny Boyle-è lì a testimoniarlo, come le urla degli infetti,che secondo le regole dello zombie-movie moderno non mugugnano più ma emettono versacci striduli.Inutile dire che i tapini siano stati resi tali dal solito esperimento andato storto.Abbastanza ridicolo che un integratore possa causare certi effetti collaterali,ma tant'è,accettiamo lo spunto narrativo e consideriamo che questi ci viene introdotto su titoli di testa che potrebbe ricordare (mi si perdoni il paragone blasfemo) gli indiavolati montaggi di Tsukamoto.Il prologo non è malvagio,propone cose già risapute e straviste ma sembra cercare linee narrative che tentano qualche intelligente divagazione,e poi c'è l'efficace scena all'interno del laboratorio che segna la prima vera rivelazione della malattia.In seguito però la pellicola cala d'interesse,appiattendosi nella solita corsa verso la speranza da parte dell'altrettanto scontata comitiva di sopravvissuti.Di conseguenza la noia abbonda e non è difficile capire chi ce la farà,se non altro si nota un lieve tentativo di rendere meno stereotipati i vari personaggi che in fin dei conti risultano tutti abbastanza antipatici.
Non male l'idea di infetti più temibili del solito,decisamente più agili,forti e difficilmente eliminabili.Le poche idee degne di nota però vengono soffocate dalla paura di osare e anche le parentesi gore non soddisfano.