Il sedicenne Rocky Dennis è affetto da leontiasi, una mostruosa deformazione del cranio, ma è dotato di intelligenza vivace e di molta saggezza; più di sua madre, che si è rifugiata nella droga e conduce un'esistenza non certo esemplare. Ma il loro rapporto è fecondo, così come quello con la "vivace" banda dei loro amici. La sorte di Rocky, però, è segnata.
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Bellissimo questo film.....davvero bello; mai mi era capitato di affezionarmi ad un personaggio come in questo caso; tutte le vicissitudini del caro Rocky le ho vissute come se fosse un mio amico, e soprattutto mi ha colpito molto come esso affrontava le avversità e i disagi che gli si presentavano a causa del suo malus fisico....un vero esempio di vita che mi ha stretto il cuore quando ho ripensato che era ispirato ad una storia vera....poi Erik Stoltz da applauso. Anche Cher mi ha colpito in modo notevole; non che la sua parte fosse difficilissima, ma credo che questa sia forse una delle sue interpretazioni più significative ed importanti.... Ho provato anche una grande tristezza.....come pochi film sono riusciti a darmi....e ho considerato ancora più approfonditamente quanto la vita possa essere ingiusta..... Stupendo e consigliatissimo; non arrivo a dare 9 per via di alcuni cali di ritmo a volte fastidiosi, ma in linea di massima è una pellicola che un giorno mi rivedrei molto volentieri.....
Tecnicamente ben manovrato e diretto, a livello dei contenuti non propone molto. C'è da dire però che Cher all'epoca era un'ottima attrice con qualità, per lo più drammatiche (vedere anche Silkwood), peccato ...
Beh, Bogdanovich mica è pirla. Senza scadere nel melenso e in una facile retorica colpisce dritto al petto con un dramma apparentemente felice. La storia del ragazzo è raccontata in modo relativamente sognante senza tematiche come l'esclusione sociale e senza eppisodi cattivi e studiati per far piangere. La vita del forte Dennis è vivace e si snoda tra amori e amicizie. Bellissime le capacità del ragazzo nel aiutare la mamma ad uscire da un brutto vizio e a vivere in modo naturale con tutti i piaceri dell'esistenza. Solo quando poi la sorte è segnata e i sogni poetici di un grande viaggio finiscono scende la prima e sincera lacrimuccia.
Una moderna favola di quelle crudeli, alla Andersen o alla Oscar Wilde, dove alla fine non si accomoda un bel niente. Il giovane Rocky, a causa di una malformazione, ha un aspetto strano (per non dire mostruoso): eppure, le sue eccezionali doti intellettuali e morali lo rendono ben accetto sia nella scuola, dove consegue ottimi risultati, sia nella cerchia degli amici. Interessante e complesso il rapporto con la madre, una bella donna che adora il figlio ma non sempre riesce a comprenderne fino in fondo la purezza morale. La madre, infatti, frequenta cattive compagnie e talvolta, pur volendo bene al figlio, dimostra di non volere il suo bene. Ma anche i dissensi si potrebbero appianare se la malattia di Rocky non fosse, purtroppo, gravissima e irreversibile. Rocky non riuscirà mai a conoscere l'amore di una ragazza, ma la sua vita sarà stata comunque ben spesa. Film diretto con semplicità e rigore, senza mai scadere nel facile melodramma. Cher è affascinante e brava, ma Eric Stoltz (attore indipendente notato e utilizzato anche da Tarantino) domina la scena con una faccia che non è la sua. Indimenticabile la scena degli specchi deformanti, dove finalmente Rocky scopre il suo vero, aggraziato volto.