doctor strange nel multiverso della follia (2022)

Neanche a dirlo, i momenti migliori di DOCTOR STRANGE IN THE MULTIVERSE OF MADNESS sono quelli in cui Sam Raimi può essere sé stesso e aprire le porte al suo mondo fatto di streghe, maledizioni, case infestate, libri demoniaci, morti risorti e magia oscura.
Il regista, bisogna dargliene atto, riesce a incastonare sequenze horror, dirette coi suoi tipici movimenti di macchina e le sue ricercatezze visive, in uno dei tantissimi prodotti cinematografici Marvel, che ormai vengono prodotti in maniera veloce e fuori controllo. Però si tratta (ahimè, ahinoi, ahitutti) solo di 1/4 di film, in termini di minutaggio.
La prima mezz'ora è un riassuntone mal velato e del tutto gratuito di quello che succede negli altri film, uno strumento che ormai è puro strozzinaggio nei confronti dello spettatore. Le scene di lotta sono noiose, l'ironia quasi sempre inutile, la serietà degli attori è assimilabile a quella di un fantoccio. Chiaramente, i difetti medi dei prodotti di bassissima qualità quali sono i Marvel movies son presenti anche qua.
Ci sono belle trovate visive disseminate in giro: queste, però, non possono certo mutare la logica di un film in cui forma, sostanza e stile sono frutto di politiche altissime e transazioni di denaro. Le piccole libertà concesse al regista sono il compromesso raggiunto da un uomo e un'industria che tende a cancellare identità e personalità di chiunque vi entri dentro.