fitzcarraldo regia di Werner Herzog Germania 1982
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fitzcarraldo (1982)

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locandina del film FITZCARRALDO

Titolo Originale: FITZCARRALDO

RegiaWerner Herzog

InterpretiKlaus Kinski, Claudia Cardinale, José Lewgoy, Miguel Ángel Fuentes, Paul Hittscher, Huerequeque Enrique Bohórquez, Grande Otelo, Peter Berling, David Pérez Espinosa, Milton Nascimento, Ruy Polanah, Salvador Godínez, Dieter Milz, William L. Rose, Leoncio Bueno, Veriano Luchetti, Costante Moret, Dimiter Petkov, Mietta Sighele, Lourdes Magalhães, Jean-Claude Dreyfus, Isabel Jiménez de Cisneros, Liborio Simonella, Jesus Goiri, Christian Mantilla

Durata: h 2.38
NazionalitàGermania 1982
Genereavventura
Al cinema nel Giugno 1982

•  Altri film di Werner Herzog

Trama del film Fitzcarraldo

La passione dell'avventuriero Carlos Firmin Fitzgerald (Kinski), conosciuto con il nome di Fitzcarraldo, è la lirica. La sua idea fissa è quella di costruire un teatro d'opera a Iquitos, dove egli vive, nel cuore della foresta amazzonica. Per poter riuscire nel suo intento accetta di guidare una spedizione a bordo di un battello verso una ricchissima zona di alberi da gomma che intende sfruttare, e tenta imprese disperate di trasportare una nave al di là delle montagne.

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Voto Visitatori:   8,30 / 10 (47 voti)8,30Grafico
Miglior regia (Werner Herzog)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior regia (Werner Herzog)
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Voti e commenti su Fitzcarraldo, 47 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Goldust  @  30/04/2024 15:13:56
   6½ / 10
Più che un film è un viaggio, eccessivo e stravagante, nella megalomania di un uomo e del suo sogno. La visione non è una passeggiata ma molte sequenze hanno grande fascino; per predisposizione personale mi riesce però difficile ad appassionarmi a pellicole come questa. Sono contento di averla vista ma il mio entusiasmo finisce qui.

Gualty  @  11/02/2024 18:32:28
   8½ / 10
Difficile separare il giudizio sul film (un capolavoro, nonostante una poco convincente Cardinale) da quello sul personaggio reale, reo di genocidi: se si scoprisse che Faust, dopo la scommessa con Mefistofele, fosse diventato un ricco, crudele e famoso schiavista, il giudizio sull'opera di Goethe ne risentirebbe?

VincVega  @  02/10/2023 16:04:40
   8 / 10
C'è un parallelismo tra l'impresa incredibile del protagonista che deve portare un battello in zone impervie dell'amazzonia e la realizzazione del film da parte di Herzog in condizioni difficilissime e travagliate. Due follie di due uomini ambiziosi che a fine corsa non avranno gli stessi esiti, ma si toglieranno le proprie soddisfazioni personali delle loro imprese che sono costate tempo e fatica (vedere anche il documentario dello stesso Herzog, "Kinski, il mio nemico più caro" che parla in parte della realizzazione del film e del loro rapporto sul set). Film da assolutamente da vedere, magari non sempre coinvolgente nelle oltre due ore e mezza di durata, ma rimane un'impresa titanica da ammirare e contemplare, una pellicola unica nel suo genere. Grandiosa interpretazione di Kinski.

Oskarsson88  @  26/12/2020 21:25:32
   7½ / 10
Non troppo diverso da Aguirre furore di Dio nell'ambientazione e nell'ambizione del protagonista Kinski di realizzare il suo sogno, che come prevedibile non tutto andrà per il verso giusto. Kinski meno pazzo del solito, immagini suggestive, e una storia affascinante. Finale:

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DankoCardi  @  18/04/2019 23:16:26
   9 / 10
Nonostante la considerevole durata il film non annoia affatto, la maestria di Herzog riesce a trasformare ogni singolo fotogramma in un'opera d'arte. Imponenti e realizzate splendidamente le scene di massa e non si tralascia anche azione e pathos. Pellicola che riesce a trasformare l'Amazzonia nella scenografia adatta per le musiche (sia liriche che le melodie ipnotiche di Popol Vuh). Anche Kinsky, evidentemente rapito dalla poesia della storia, per una volta abbandona la sua spinosa recitazione sopra le righe e ci dona una delle sue migliori performance. Da non perdere, anzi mi sono pentito di averne rimandato al visione per anni...non commettete il mio stesso errore!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  02/09/2018 23:16:01
   9 / 10
Un film che probabilmente se si incidesse la pellicola originale sgorgherebbe sangue, il sangue dei sacrifici per mettere in scena questa grandiosa utopia.
Raramente nella storia del cinema il dietro alle quinte diventa un elmento fondamentale per capire l'opera.
Fritzcarraldo è davvero la messa in scena di un'utopia cinematografica, dell'imponente risalita di una nave su una montagna dove lo spettatore è portato anche lui sul "cantiere" ad aiutare gli INdios a realizzare il sogno del protagonista.
Realtà e finzione sembrano non avere più confini e se a ciò aggiungiamo una narrazione estreamente coinvolgente, con una fotografia maestosa, capiamo come mai nonostante la sua durata, il fim non annoia mai.

Il finale è a suo modo un compromesso con un tocco di positività sull'esito dei sogni.
Unica pecca un Kinski un pò troppo algido in un ruolo così umano ed una Cardinale mai davvero sfruttata.
E' evidente che l'attenzione di Herzog era altrove.

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Ultima risposta 02/09/2018 23.17.10
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Larry Filmaiolo  @  16/01/2016 11:07:21
   9 / 10
un'opera che definire totale, titanica sarebbe alquanto riduttivo. raramente vedrete nuovamente qualcosa del genere al cinema, qualcosa di così vero, unico e sanguinante. sanguina sogni, e di sangue è intrisa la linea che separa il sogno dalla follia, che è l'eccesso del sogno nella vita reale.
anche se le montagne, alla fine, camminano comunque.

Palestrione  @  02/06/2015 00:21:31
   8½ / 10
Grandioso! Dopo aver visto questo film, per un po', sono stato ossessionato da Werner Herzog. Gli altri, però, a parte, forse, "Nosferatu", non è che mi abbiano fatto impazzire. Ma questo resta il top in assoluto.
INDIMENTICABILE.
Da vedere per forza.

Charlie Firpo  @  09/12/2014 15:07:34
   8 / 10
Progetto imponente dal quale non si capisce chi sia più pazzo fra Herzog e Kinski. Il film sebbene oltre le due ore abbondanti di durata intrattiene molto bene, ottima la fotografia, a tratti ha un taglio documentaristico soffermandosi sulla natura selvaggia dell' Amazzonia e poi che dire degli indios che essendo veri danno quel tocco in più di realismo alla pellicola.

Il film comunque narra principalmente la storia di un' avventuriero uomo d'affari che cerca un modo per fare profitti sfruttando le risorse del territorio, dopo l'idea andata in fumo di costruire una ferrovia cambia strategia e con i soldi della moglie finanzia una missione in nave per sondare se è possibile raggiungere un determinato nuovo punto proficuo per la raccolta del caucciù dagli alberi della foresta, per raggiungere il luogo l'idea folle è di sfruttare una strettoia individuata sulla carta geografica fra i due fiumi, partendo dal fiume più sicuro, perchè l'altro per pericolosità impraticabile e giungendo poi nel punto in cui i due corsi sono più vicini Fitzgerald a quel punto intende trascinare fuori dall' acqua la nave e scavalcare e se necessario fare esplodere parte della montagna per portare la sua imbarcazione dall' altra parte e continuare a navigare nel secondo fiume fino alla metà.

Film che in parte è inspirato ad Apocalypse Now, particolare e da vedere.

_Hollow_  @  14/10/2014 03:19:49
   8 / 10
"Monumentale" è il primo aggettivo che mi viene in mente. E, come tale, ha tutti i pregi e i difetti di uno status simile.
L'idea alla base, quella dei sogni che muovono le montagne, è senza dubbio meritevole. Soprattutto essendo basata su di una storia vera, anche se profondamente romanzata.
Herzog è un signor regista, e su Kinski si possono dire molte cose ma non che non sappia recitare. Le scene coi "culi nudi" meravigliano e danno da pensare, così come la fissazione di Fitzcarraldo per l'Opera.
Ma tornando all'aggettivo iniziale, non è il mio genere di cinema. M'ha fatto venir voglia rivedere "Tarda Primavera".

DogDayAfternoon  @  08/03/2014 20:34:07
   6½ / 10
Non c'è dubbio che "Fitcarraldo" sia visivamente un gran bel film, la fotografia e il fascino di alcune scene (chiaramente mi riferisco al trasporto della nave, ma anche alla risalita del fiume tra "Cuore di tenebra" e "Apocalypse now") sono decisamente intramontabili così come la performance dell'attore protagonista. Il problema secondo me sta nel modo in cui la trama è raccontata e sviluppata, ci sono troppi buchi e spesso non è chiaro perché accadano certe cose; non è un film semplice da seguire, e soprattutto all'inizio può risultare abbastanza pesante.

Si poteva far meglio, e mancava veramente poco.

GianniArshavin  @  28/02/2014 20:35:35
   8 / 10
L'opera più maestosa e personale di Herzog,vero e puro sogno folle e utopico di un regista che con passione e pazzia ha sempre superato i limiti imposti dal cinema convenzionale.
Questa storia narra l'ambizioso e impossibile progetto di Fitzcarraldo,uomo d'affari temerario e visionario che vuole costruire un teatro dell'opera in mezzo alla foresta peruviana. Questa sua aspirazione pazzesca sembra irrealizzabile,ma gli ostacoli e le difficoltà non basteranno a dissuadere l'uomo, che deciderà di tentare la disperata impresa.
Il personaggio principale è chiaramente lo stesso Herzog,che con quest'opera immensa si è messo in gioco con tutta l'anima sfidando la natura,il pubblico,la critica e anche se stesso. Un progetto enorme che alla fine l'autore tedesco riesce a portare a termine con successo nonostante mille problemi.
Il coraggio e la bravura del regista portarono quest'ultimo a realizzare per DAVVERO tutte le scene,senza modellini,ricostruzioni o effetti visivi. Le imprese che vediamo durante la storia sono state compiute realmente,a dispetto dei grandi rischi e pericoli. Doveroso quindi un plauso ad un lavoro del genere,ancora oggi straordinario ed attuale nonostante la virata verso il digitale dell cinema moderno.
Il film è divinamente girato, ritroviamo le location stile "Aguirre" tanto suggestive ed evocative. Le fasi sul fiume (con il tocco poetico della scena della musica di Caruso\Dio),quelle sulla terraferma o nei villaggi sono perfettamente inscenate e realizzate. A volte la totale attinenza con la realtà del prodotto può appesantire un po la visione,ma davanti ad un lavoro del genere ben venga qualche punticino morto.
Nota di merito per l'ennesima grande prestazione di Kinski, incredibile nel manifestare le sue emozioni tramite un viso talmente espressivo da far paura. Forse non siamo ai livelli di "Aguirre" o "Nosferatu" ma anche questa prova è da ricordare assolutamente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  21/12/2013 04:20:31
   8 / 10
La storia di un uomo che si spinge oltre i margini della follia pur di raggiungere il proprio obbiettivo narrata brillantemente dal tedesco Werner Herzog. Solo l'idea è da pazzi, inconcepibile, mi domando come sia stato possibile girare un film del genere in tali condizioni. Tanto di cappello.
Fotografia stupenda, scene titaniche (il trasporto della nave su per il monte, mozzafiato), ottime musiche ed un protagonista squilibrato e paranoico come pochi.

Grande film.

bagninobranda  @  27/05/2013 01:48:30
   5 / 10
Un film non è bello per la storia della sua realizzazione, ma per la storia che racconta e di come la racconta. Come trama non ci regala molto, la regia è scadente, il montaggio è davvero pessimo e i personaggi sono scarsissimi. Di questo film si ricorda solo lo spostamento della nave e la discesa sul fiume, nulla di più.

Badu D. Lynch  @  07/02/2013 14:10:07
   9 / 10
Geniale, folle, immenso e monumentale.
Un'opera unica nel suo genere.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  15/11/2012 23:05:58
   8½ / 10
Monumentale. Grande regia, grandi attori (uno su tutti, indovinate chi), grandiosi paesaggi. Grandissimo film.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  09/05/2012 16:12:26
   8½ / 10
La forza e la follia di un sogno. La follia Fitzcarraldo e la follia di Herzog nel voler filmare questo assurdo film nella giungla, solo un folle come Kinski poteva assecondarlo.
Un grande film, e la storia della sua realizzazione è altrettanto affascinante. Grande Herzog.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  17/01/2012 18:52:01
   9 / 10
Ritratto viscerale della potenza incontenibile del sognatore, del "conquistatore dell'inutile". Autoritratto quasi di Herzog stesso, film che - pur non essendo il capolavoro di Herzog - è il suo più personale, perché la storia narrata rispecchia la storia della produzione. Come uno specchio riflesso dentro uno specchio, "Fitzcarraldo" rimanda a se stesso, documenta se stesso e il proprio farsi. Si fa mito mentre fonda il mito.
Di un'impresa titanica, che aveva uno scopo, che è fallito, che è ugualmente un trionfo: perché l'impresa era lo scopo, perché il film racconta dello spirito più grande della vita (bigger than life). La Natura è un ostacolo alla grandezza umana, la grandezza umana la trascende o almeno può sognare di farlo.
Herzog ha finito il film; l'opera risuona in Amazzonia; Kinski che è Fitzcarraldo che è Herzog (che è Marcello, che è Fellini) può esaltarsi perché ha trionfato su se stesso.
Un'opera unica.

marfsime  @  04/01/2011 00:03:34
   7½ / 10
Bel film decisamente..impreziosito da una regia superba di Herzog..da una fotografia eccellente e da un attore protagonista come Kinski in stato di grazia. Bella anche la morale del film che ci dimostra come anche i sogni che appaiono impossibili se fortemente voluti possono realizzarsi. Da sottolineare anche la critica (nemmeno troppo velata) al mondo occidentale basato sullo sfruttamento delle risorse e delle popolazioni indigene..merita una visione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  10/09/2010 20:22:43
   9 / 10
Di cinema realistico ne esiste a bizzeffe ma di cinema reale poco. Herzog è uno dei rappresentati più grandi di questo modo di fare film mettendoci dentro non solo sè stesso,i propri pensieri e le proprie aspirazioni ma rendendo proprio il film al di fuori di sé,un cinema che riesce ad ipnotizzare con immagini incredibilmente suggestive ma che sono un tutt'uno con le esperienze al di fuori del set. In pratica con Herzog si tratta sempre di documentario,non è mai del tutto finzione. L'esempio più famoso del suo modo di fare cinema coniugato al film stesso è Fitzcarraldo.
Film potente,maestoso,difficoltoso soprattutto. Sono leggenda le tribolazioni ed i problemi che ne hanno accompagnato la produzione ma sono leggenda proprio in virtù del risultato finale in quanto Fitzcarraldo stesso,personaggio sognatore e folle,è Herzog. Certo,è anche un Kinski bravissimo e delicato del tutto differente nei modi (non nella follia visionaria) da Aguirre,ma è pure Herzog che dirige un impresa titanica come lo stesso protagonista di uno dei suoi capolavori. Che come Fitzcarraldo non si arrende,non si cura del denaro e lo usa come mezzo per soddisfare un proprio desiderio,che come Fizcarraldo ingaggia veri Indios per trasportare una nave,che rischia pure l'incolumità sua e di chi gli sta accanto. Herzog è Fitzcarraldo perché è un sognatore folle,destinato a fallire come tutti i personaggi cari al regista. Un fallimento glorioso ed epico in cui il sogno non svanisce ma rimane. Probabilmente lo stesso film risente di questo suo essere spesso poco cinematografico nel senso stretto del termine,con una Cardinale un pò irritante (sarà anche il doppiaggio),qualche attore che sembra fuori posto,una prima parte che spesso è poco interessante. Ma se anche Fitzcarraldo fosse un fallimento come film allora lo stesso regista è riuscito a realizzare il suo sogno e si può concedere,per una volta,un finale lieto e sognante.

Personalmente è il lavoro di Herzog che ad oggi più mi ha colpito nel profondo,che ha toccato tutte le corde giuste pur essendo venuto a sapere solo dopo di molti avvenimenti accaduti fuori dal set che mi hanno fatto valutare ancora meglio questo lavoro strepitoso.
Contiene immagini di rara bellezza perché sono vere,non realistiche.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  30/08/2010 11:47:21
   9 / 10
"Questa è una grande metafora, non so di cosa, ma è una grande metafora".

E' una grande metafora: la nave che avanza su per il fiume suonando, dal grammofono posto sulla prua, la musica lirica alla natura sorda, alla foresta fosca, ai suoi uomini invisibili, ineducati; l'arte che boriosa annuncia il proprio arrivo; la nave che, come la fede può spostarla, sa scavalcare un'intera montagna..
Eppure un film di Herzog non riesce a restare contenuto entro una metafora, per grande che essa sia: straborda, c'è sempre molto di più; come paesaggi veri, rapide vere, uomini veri, un'impresa vera, una storia vera. Anzi il film non riesce a contenersi neppure tra i suoi limiti temporali: ciò che avviene oltre, sul set, dietro o davanti la telecamera non fa molta differenza, diviene il film esso stesso.

Fitzcarraldo non è forse il film più bello di Herzog, ma è probabilmente il più ambizioso e allo stesso tempo il più intimo, quello che più ci parla dell'autore, di un folle che si rappresenta (e non poteva essere altrimenti) attraverso il suo migliore, irrequieto nemico alter ego, Kinski, qui quanto mai acceso da una carica luminosa e da un'ingenua bramosia, sognante e incoraggiato da una sorridentissima Cardinale.

Se Fitzcarraldo vuole portare il teatro in mezzo alla giungla, Herzog porta il teatro in mezzo alla giungla. Se Fitzcarraldo vuole trainare una nave al di là di una montagna, Herzog traina una nave al di là di una montagna. Fa tutto questo davvero. Il film è anche uno dei meno pessimistici, d'altronde il regista ci sta parlando di sé.

Egli cerca nell'estremo, dove più la natura infittendosi si fa ostile, nell'estremo dell'azione e dei luoghi incolti, l'uomo, i popoli, se stesso - come per Flaherty il suo interesse è antropologico - e là trova, dove le foglie coprono altre foglie, dove più le acque si fanno brune, la maggiore sofferenza, e tra gli uomini i comportamenti non tra i più umili ma spesso tra i più meschini: eppure tende al sublime, al sogno, ed è di tale 'peccato' che infondo qui ci parla, questo documentarista amante ancora e nonostante tutto dello spettacolo dell'arte.

C'è del resto anche in questo film un vasto mistero, quasi mistico, la grande nebbia che avvolge la foresta, gli atteggiamenti indecifrabili dei selvaggi, il risalire le acque enigmatiche di un fiume. Certi momenti, quell'atmosfera d'incertezza e di attesa, ricordano molto il viaggio di Aguirre, ma la meta questa volta non è l'oro materiale di Eldorado. Addirittura si punta oltre: non a trovare un mito o un'illusione, bensì a edificarli.

Ci sono poi, accanto al realismo dell'azione e degli ambienti, altre metafore, diversi simboli, come nel bellissimo episodio del treno - immobile in una stazione fatiscente e curato dal suo fedele custode ancora in divisa - quale emblema di un vecchio sogno abbandonato, che non può proseguire né retrocedere, e i quali binari torneranno utili per la realizzazione del nuovo progetto più grandioso.


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8 risposte al commento
Ultima risposta 03/09/2010 13.14.36
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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  02/08/2010 00:19:33
   8½ / 10
Che film! Visto nella sua realizzazione, mi ricorda Apocalypse Now!, in una "guerra" tra regista e natura, al'inseguimento di un sogno. La scena della barca che sale la nave con Caruso che canta è, credo, uno dei momenti della storia del cinema che più rappresenta la forza dei sogni folli degli uomini, in tutta la sua bellezza. La Cardinale sembra la protagonista di C'era una Volta il West 20 anni dopo!

BlackNight90  @  29/06/2010 03:18:17
   9 / 10
"Mi sono guardato alle spalle e nello stesso odio ribollente si ergeva iraconda e fumante la foresta vergine, mentre il fiume nella sua maestosa indifferenza e condiscendenza sprezzante annientava ogni cosa: la fatica degli uomini, il peso dei sogni, le pene del tempo." (‘La conquista dell'inutile', W. Herzog)

'Fitzcarraldo' è un film vero: non solo perché prende spunto da una storia vera, ma perché quello che si vede non è semplice rappresentazione ma realtà. L'impresa titanica di spostare una vera nave da un fiume all'altro, l'incidente durante il trasporto, il fiume in piena che rischia di travolgere la nave e i suoi passeggeri, senza contare tutte le disavventure che ha subito la troupe (e che il regista ha raccontato in un suo bel libro, 'La conquista dell'inutile'): morti, feriti durante le riprese, indios morsi da serpenti velenosi e costretti ad amputarsi le gambe, l'abbandono di Mick Jagger e Jason Rombards, ecc.
E' questo che rende questa pellicola di Herzog così unica nella sua filmografia ma al tempo stesso così rappresentativa del suo cinema: Herzog E' Fitzcarraldo, senza ombra di dubbio, ogni goccia di sudore versato, ogni grammo di intelletto usati appartengono ad entrambi, tutti e due sono conquistatori dell'inutile.
Fitzcarraldo è un sognatore e come tale anche lui è, come molti personaggi herzoghiani, non compreso, deriso dai suoi (dis)simili che badano solo all'interesse materiale, all'utile.
Ma realizzare il suo sogno, costruire un teatro dell'Opera nel mezzo della giungla, vuol dire porsi 'contro natura', vuol dire sfidare i limiti della natura e sconfiggerli. Lo stesso Herzog non ama affatto la natura, o meglio la ama tanto quanto la odia, la teme per la sua mancanza di armonia e la sofferenza che nasconde dietro la sua apparente e lussureggiante bellezza.
Il viaggio (solo in apparenza conradiano) dell'uomo per la realizzazione dei suoi sogni, senza umiltà, nonostante abbia la purezza della vera passione, è destinato al fallimento.
Eppure questo scontro con la natura per la prima volta ha un risvolto positivo e un finale ottimista: l'uomo non può ottenere il successo concreto e materiale, ovvero il teatro dell'opera, ma gli rimane la musica, astratta ma vera come la passione, le uniche cose che non si possono togliere all'uomo
E se alla fine chi sogna non può veramente spostare le montagne, può portare il suo sogno aldilà di esse.
Un difetto del film è che forse lo stesso sembra smarrirsi nella grandiosità della sua impresa apparendo poco equilibrato, ma Kinski è ancora una volta magnifico nell'adattare il suo volto al protagonista: il suo sguardo entusiasta, ingenuo e genuino, quasi stralunato esprime alla perfezione gli stati d'animo di Fitzcarraldo il sognatore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  09/06/2010 16:12:52
   9 / 10
Opera magistrale di Herzog, capace a qusi 30 anni di distanza dalla sua uscita di colpire ancora per la grandiosità dell'impianto visivo e per l'immensa potenza della messa in scena: quello che oggi verrebbe semplicemente risolto con l'aiuto del digitale Herzog lo gira realmente, trasportando un imbarcazione su una montagna nel centro della foresta amazzonica con l'ausilio di un centinaio di comparse...il film vale una dozzina di visioni solo per la pazzesca idea. Nel mezzo tre anni di lavorazione e una nuova proiezione del sognatore "folle" interpretato ancora una volta da un inarrivabile Klaus Kinski. Grande cinema per uno dei film più rappresentativi del regista tedesco.

Manu90  @  15/01/2010 15:38:02
   7½ / 10
Un gran bel film. Impresa titanica quella di Herzog, quasi 4 anni di lavoro per completare questa pellicola. Ma i risultati si vedono; immagini favolose, fotografia divina, riprese eccezionali (meravigliosa la scena della nave che passa attraverso il fiume, e tutto intorno la foresta amazzonica). E per concludere Klaus Kinski, un nome una garanzia.

Gruppo COLLABORATORI fromlucca  @  20/12/2009 19:32:36
   9½ / 10
Un regista piu pazzo e sognatore del personaggio che narra, da vita ad un film di grande poesia. Da vedere e rivedere.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  14/09/2009 12:59:34
   8 / 10
Operazione di titanica follia. A questo punto non è più chiaro chi, tra Herzog e Kinski, fosse messo peggio. Monumento al coraggio di tutti in un kolossal (fotografato da D.io) di un Sogno e di ambizione umana. Mi piace pensare a "Fitzcarrlado" anche come un sentito omaggio all' Italia. Enrico Caruso, Claudia Cardinale e Visconti.

edmond90  @  16/08/2009 16:49:40
   9 / 10
Inferiore ad Aguirre ma sempre un grandissimo film,storia di un uomo e del suo sogno impossibile....

bulldog  @  16/07/2009 11:40:31
   7½ / 10
Meno riuscito di Aguirre e Cobra Verde.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/09/2009 10.32.58
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  15/06/2009 13:41:36
   9 / 10
Herzog è talmente bravo a descrivere il delirio di onnipotenza dell'uomo verso la natura e il rapporto con essa che se Miyazaki vedesse un suo film probabilmente appenderebbe i suoi disegni al chiodo.

"Fitzcarraldo" ne è un esempio calzante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  30/05/2009 15:46:44
   8 / 10
Affascinante e spettacolare è invece Fitzcarraldo che mi ha stupito per il coraggio dimostrato dal regista. Non solo Kinski lo ripaga di un'interpretazione da paura, ma quello che vale il film è

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Pazzesco, anche se ci sono state delle polemiche da parte di ambientalisti e forse anche per questo motivo venne fuori un paio di anni dopo "Dove sognano le formiche verdi". C'è anche la Cardinale.
Da vedere.

Betelgeuse  @  23/08/2008 14:15:04
   9 / 10
La tematica del TITANISMO non mi va molto giu.
Un uomo che pur di realizzare il suo sogno, riesce a scalare una collina con una nave, nel cuore della foresta amazzonica... non può fallire poi miseramente!
(Mi piacerebbe capire perchè il regista abbia fatto prendere al film questa direzione)

A parte questo, realizzazione maestosa, storia intrigante.
Ma il vero valore aggiunto è lui: Kinski.

Mamma mia, che attore... impressionante: magnetico, stravagante, pazzo, carismatico, affascinante.
Vale la pena vedere Fitzcarraldo, solo per lui

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/07/2018 12.40.44
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  25/05/2008 17:26:33
   8 / 10
Questo film andrebbe visto due volte. La prima volta normalmente; la seconda seguendo l’extra del DVD, con il film raccontato e commentato da Herzog in persona. In questa maniera si rivela il significato del film. Si capisce che il vero protagonista non è il personaggio di Fitzcarraldo. Lui è semplicemente la maschera, la metafora dietro la quale si nasconde il regista stesso, con la propria concezione dell’arte e della vita, con i propri principi, le proprie idee a cui credere fino in fondo.
Il film è la dimostrazione che un uomo può e deve sognare, ma soprattutto ci deve credere ai propri sogni e dare tutto se stesso per realizzarli. Le difficoltà sono gigantesche, le imprese folli, eppure se ci si crede e ci si mette anima e corpo si può sconfiggere qualsiasi avversità, anche il destino, e portare a termine la propria impresa e stabilire così la forza dell’individuo su tutta la società umana e sulla natura stessa. Fitzcarraldo è uno dei pochi film di Herzog che finisce in maniera ottimistica, con una vittoria. Si tratta della vittoria dell’Arte, dell’impresa esemplare, che indipendentemente dal suo senso o dai suoi risvolti pratici, riesce a fare breccia nel senso comune grazie al fascino, alla magia, alla grande fascinazione che l’Arte e certi tipi di imprese “impossibili” riescono a promanare.
Fitzcarraldo rappresenta Herzog in quanto come lui ha la grande aspirazione di diffondere l’Arte, prendendola quasi come un imperativo categorico, qualcosa che sente come una missione, una sfida. Lo scopo di Fitzcarraldo/Herzog è quello di portare l’Arte dappertutto senza alcun secondo fine pratico, animato solo dalla certezza che l’Arte è l’unico mezzo possibile per comunicare l’essenza dell’esistenza e del mondo umano a tutta la gente di ogni nazione e di ogni razza (vedi la splendida scena del campanile, come pure la scena bellissima del grammofono che suona Caruso in mezzo alla foresta, riuscendo così ad “incantare” i feroci indigeni).
La prima e più grossa difficoltà da affrontare è lo scetticismo del mondo economico. La vera Arte è considerata da chi ha denaro come qualcosa di inutile e folle. Fitzcarraldo/Herzog è costretto a corteggiare gente che fa schifo, a subire umiliazioni pur di ottenere il denaro necessario alla realizzazione del proprio sogno. Qualcuno che condivide i sogni, che tifa per i sogni lo si riesce ancora a trovare, magari fra le persone meno perbene. Ecco il personaggio della tenutaria di bordello magnificamente interpretato da Claudia Cardinale. Come Fitzcarraldo, vive in un precario equilibrio fra idealismo e vita prosaica di necessari compromessi. Il suo fine ultimo non è però l’arricchimento fine a se stesso, anche lei crede a qualcosa di “superiore” dal punto di vista spirituale.
Con la convinzione, la tenacia, l’audacia e l’aiuto indispensabile di alcune persone salde (nel film il capitano olandese, l’indio della sala macchine, il cuoco – nella realtà il produttore fratello di Herzog e l’eroico cineoperatore Mauch) i sogni si REALIZZANO. Il film è una voluta testimonianza che si può fare l’impossibile se ci si crede veramente. La nave che viene trascinata sul pendio è stata VERAMENTE trascinata con mesi e mesi di lavoro. La nave che sbatte sulle rapide è una vera nave con gente a bordo che ha rischiato la vita per realizzare le riprese. Nessuno come Herzog ha creduto davvero nella sfida del cinema di testimoniare la realizzazione dal vero dell’impossibile, e Herzog ce l’ha fatta!
Preso com’è da questa folle impresa e inviluppato nell’identificazione con Fitzcarraldo, Herzog deroga qui ad alcune sue tipiche caratteristiche stilistiche. Ad esempio qui lo spettatore è portato a identificarsi pienamente con Fitzcarraldo, non c’è distacco dal protagonista come nei film precedenti. Poi si utilizza la convenzione di concentrare la storia su 3-4 personaggi, trascurando il resto. Si arriva quindi al “punto debole” del film: la questione degli indios. Infatti nel film non si riesce a rappresentare pienamente questa presenza indispensabile. Il loro contributo alla realizzazione del sogno è essenziale, eppure non si riesce bene a spiegare perché lo fanno, perché ogni tanto esitano e poi ci ripensano. La loro presenza è molto statica e quasi simbolica, mai approfondita. Certo, alla fine hanno la meglio su Fitzcarraldo, piegando la sua impresa ai loro fini, ma poi spariscono dalla storia; diventano funzionali al protagonista e basta, rimangono sullo sfondo.
Anche nella realtà ci furono difficoltà. Durante la realizzazione del film si sparsero voci in Europa che Herzog obbligava gli indios a lavorare per questa sua “inutile” impresa con l’aiuto dei militari, sottoponendo gli indios a turni massacranti e facendo rischiare loro la vita. Herzog venne dipinto come uno schiavista sfruttatore e addirittura il luogo delle riprese subì un attentato incendiario. Lui ha sempre affermato che pagava gli indios più di quello che veniva dato loro dalle compagnie petrolifere, che non c’entrava nulla con i militari, che nessuno ci ha mai rimesso la vita e che tutti venivano trattati bene e curati. Del resto senza il contributo degli indios il suo sogno sarebbe rimasto comunque sogno.
Sull’eroicità dell’impresa non ci piove, anche se i meriti andrebbero distribuiti in maniera collettiva. Fitzcarraldo/Herzog è un superuomo “positivo” perché animato da “nobili” intenzioni. Il tutto sta però nel concetto di “nobile”, perché gli stessi mezzi e gli stessi “sogni folli” sono stati usati anche da gente senza scrupoli, da sfruttatori e da squali che si sono arricchiti enormemente, lasciando il resto della popolazione nell’indigenza. Siamo sempre lì: il fine giustifica i mezzi? Per questo film, secondo me, sì.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  22/01/2008 00:08:17
   8½ / 10
La sana e splendida follia di un uomo che usa l'esistenza per rincorrere sogni apparentemente irrealizzabili. Superando le incertezze, i ripensamenti, i pregiudizi, Fitzcarraldo affronta ogni situazione a viso aperto e con la gioia di vivere ogni momento. Sullo sfondo la musica lirica, colta e raffinata che entra in simbiosi con la selvaggia e impenetrabile foresta. Che film!!!

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  14/10/2007 01:30:38
   7½ / 10
bel film di avventura,la storia di un uomo pieno di sè e che insegue adentemente i suoi sogni. un personaggio molto ben interpretato da kinski,un attore ideale per magnetismo e carisma ad interpretare il capitano della nave molly. la cardinale figura alquanto fuori contesto secondo me. molto belle le scene con gli indios, e i loro riutali. a mio parere manca un pò l'effetto sorpresa che dona quel tocco di classe in più a film d'avventura o comunque simili a questo

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  22/09/2007 19:53:39
   8½ / 10
UN UOMO E IL SUO SOGNO. NON IMPORTA SE QUESTO SI REALIZZERA' O NO. CIO' CHE CONTA E' SOGNARE... VIVERE. HERZOG E' UN ILLUMINATO.

Jumpy  @  13/05/2007 18:44:41
   9 / 10
Grandioso, il trionfo della passione e della forza di volontà sulle avversità, superba l'interpretazione di Kinski, a mio parere il migliore di Herzog

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/05/2007 16:26:45
   8 / 10
Werner Herzog è un regista a cui non è mancato il coraggio, è un regista che ha sempre pensato in grande sul modo di fare cinema. Fitzcarraldo ne è una perfetta sintesi e, come già sottolinato nei commenti precedenti, il film ideale per un primo approccio al regista tedesco.

lukanoir  @  13/03/2007 18:31:49
   8½ / 10
Il film più consigliato per conoscere Herzog, vi è una sintesi di tutto il suo percorso filmico utopico documentaristico. Un regista a parte, autodidatta, avventuriero, perfetto con Klaus Kinski (protagonista nel film). 4 anni di riprese, morti sul set consiglio di vedere il documentario parallelo girato col film. E il mio nemico più caro per comprendere il lavoro con Kinski. Se si approfondisce la visione Herzoghiana del cinema, delle sue assurde imprese, dei suoi memorabili film e documentari o fintomentari non si può che ammirare questo mitico regista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  03/12/2006 13:16:57
   7 / 10
Film di avventura molto coinvolgente e di grande impatto visivo e formale.
Esaltazione dell'impresa individuale che ha il sapore di una metafora sul capitalismo colto che ama l'arte.
Il sogno può diventare realtà soprattutto se lo srtraniero diventa un dio prendendo per i fondelli il prossimo e tante altre cose...
Prosegue l'esplorazione di Herzog sulle follie umane occidentali che dallo schiavismo alle nefandezze coloniali del capitalismo si articolano ciniche caratterizzate dallo stritolamento di tutte le culture che incontrano nel percorso...
Film drammatico, senza ironia e umorismo, velato di morte assassina che chiama in causa l'orrido coloniale...dell'occidente.

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/07/2018 12.38.09
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  15/11/2006 21:30:57
   9 / 10
Raramente il cinema ha saputo affrontare meglio di Herzog la metafora del Sogno Assoluto dell'animo umano, in un certo senso è l'altra faccia del "cuore di tenebra" Conradiano, che ne rappresenta la grandezza e il coronamento definitivo del "fallimento".
Kinsky è davvero immenso

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/01/2008 13.00.00
Visualizza / Rispondi al commento
jmarra  @  18/02/2006 21:25:01
   9 / 10
un monumento all'utopia

Beefheart  @  09/11/2005 17:07:47
   8 / 10
Dieci anni dopo "Aguirre, Furore di Dio", Herzog torna ad inquietare gli animi con un film direttamente dall'amazzonia. Lungissimo e costosissimo (sia in termini economici che salutari) nella sua realizzazione, ma alla fine ne scaturisce un film bellissimo, intenso, febbrile, delirante. Kinski, al solito, grandissimo interprete di personaggi "deviati".

benzo24  @  22/08/2005 19:17:08
   9 / 10
Un film che racconta l'inseguimento di un sogno, la passione sfrenata di un uomo per la musica. Un dei film più forti ed esagerati di herzog. Folle e poetico allo stesso tempo.

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  10/07/2005 00:02:41
   9 / 10
Film che testimonia la grandezza di un regista che fece dei suoi film, e questo in particolare, un'esperienza di vita. Le avventure eccentriche e megalomani di Fitzcarraldo vennero vissute personalmente da regista,attori e troupe.
La sequenza della nave che viene innalzata su una montagna per passare il fiume ne è infatti la prova, folle e visionario ma allo stesso tempo geniale.E' anche la prova di dove può arrivare la rappresentazione cinematografica.
Kinski nella parte del protagonista è assolutamente perfetto

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  05/07/2005 19:39:01
   8 / 10
Gran film di Herzog, con un monumentale e indimenticabile Klaus Kinski.
E' l'opera + titanica del regista, che dovette investire personalmente nel film e fu accusato di sfruttamento degli indios e del territorio da molti ecologisti.

Alla fine rimane un'opera affascinante, molto visionaria, sopratutto nei 40 minuti in cui Kinski vuole passare da un fiume all'altro con la barca, trasportando la nave sopra una collina.
E' un film da vedere, non il migliore dei 5 film di Herzog con Kinski, secondo me molto inferiore ad "Aguirre" che per me è un capolavoro assoluto, ma certamente è quello + spettacolare.

Invia una mail all'autore del commento Drughetto  @  05/07/2005 12:17:38
   9 / 10
film veramente monumentale...

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