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Con la scusa di parlare di argomenti tabù per i tempi come travestitismo e transessualità, Wood non trova niente di meglio che girare un fittizio docu-film che tratti la questione, mettendoci la faccia in prima persona anche come attore. Se il coraggio, in ogni sua forma, andrebbe sempre lodato, non si può proprio soprassedere su forma e contenuto dell'opera in questione, visto che le idee sono poche e soprattutto confuse. Si parte infatti con una voce fuori campo che ci introduce il tema centrale del film e ci accompagna ( purtroppo ) per tutta la sua durata, si passa per un petulante e ridicolo Bela Lugosi che farnetica Dio solo sa cosa verso gli spettatori a mò di severo monito (??) e si arriva ad un saccente psicoterapeuta specializzato in travestitismo che illustra i casi da lui seguiti negli ultimi tempi, senza dimenticarci dei ridicoli viaggi immaginari frutto della fantasia del povero Glen, il vero protagonista della storia, messi lì tanto per dare un nuovo punto di vista alla vicenda, come se non bastassero gli altri tre... Il tutto è annaffiato da un messaggio di tolleranza e rispetto per il prossimo che più buonista non potrebbe essere, e sebbene l'opera di Wood duri 70 minuti scarsi non si vede l'ora che finisca, tanto è noiosa. Sul lato tecnico ahimè nessuna novità, la regia è come sempre improvvisata, le scenografie sono poverissime, gli attori sfiorano il vergognoso; però alcuni inserti onirici con diavoli tentatori e donnine in déshabillé sono talmente avulsi dal contesto da risultare quasi simpatici. Solo grazie all'aiuto dei sottotitoli sono riuscito a capire cosa dicesse Lugosi, il cui inglese non è certo Oxfordiano.
Non si riesce a dare una collocazione precisa a questo film da quanto è sconclusionato. Si potrebbe azzardare ad un docu-fiction sulla questione del travestitismo, mettendo un io narrante, uno psichiatra esperto in materia e lo svilupparsi della situazione fra Glen e la sua fidanzata. L'argomento è piuttosto coraggioso per i tempi, ma il film è diretto in maniera piuttosto dilettantesca data anche dalla evidente scarsità di mezzi finanziari che costringe Wood a riciclare i set già di per sè piuttosto minimalisti per non dire posticci. La presenza di Lugosi è abbastanza inutile e la sua recitazione eccessvamente istrionica diventa persino irritante. Molto materiale di repertorio inserito nel film e sequenze onirico erotiche con donne abbastanza discinte con la speranza di fare cassetta.