Sull'isola di Gorgona, che si trova a 19 miglia dalle coste della Toscana, c'è un penitenziario del tutto particolare che è concepito come una colonia agricola dove i detenuti svolgono diverse attività come quella, per esempio, di coltivare l'orto, fare il pane oppure occuparsi del bestiame. Sul posto non c'è praticamente nulla; non esistono infatti negozi, ristoranti, automobili. Con il mare grosso poi è irraggiungibile. L'unica residente è Luisa Citti, discendente di una delle famiglie che hanno vissuto nel luogo dall'Ottocento. Nella casa di reclusione c'è il direttore Carlo Mazzerbo che dialoga con i detenuti che, oltre alle diverse attività che svolgono, sono in frequente contatto, per esempio, con un educatore e un istruttore volontario di un corso di musica. A Gorgona però non possono essere ammessi chi fa parte della criminalità organizzata né chi ha problemi di tossicodipendenza.
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GORGONA
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