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Divisivo? No: contraddittorio. Non ho sopportato la crisi adolescenziale come veniva descritta dagli Smashing Pumpkins nel loro "Mellon Collie and the Infinite Sadness" del '96, ancor meno quando l'allusione alla luna diventa pleonasticamente un estratto dal videoclip di "Tonight, Tonight" di cui, dopo quasi la prima ora di film, per qualche secondo si sente una cover. Lynch e Kelly hanno esplorato l'universalità di tale crisi (la dirompente scoperta dell'Edipo in "Blue Velvet" [1986], l'omicida ciclo di lunazione di "Donnie Darko" [2001]). Invece Jane Schoenbrun non va oltre la citazione stilistica anche diretta (la testa nel televisore di "Videodrome" [Cronenberg '86]) e si scontra col paradosso d'un cinema che, ergendosi ad alfiere dell'inclusività, esclude gl'altri e relega i non binari a un'opera artistica di nicchia. Ps: il furgoncino del gelataio si trova in "Southland Tales" (2006).
Dramma psicologico molto particolare, pure troppo per i mie gusti, ma piatto e inconsistente nei suoi deliri allucinati che coinvolgono il protagonista. Per quanto mi riguarda, forse potrei apprezzarne le interpretazioni ma decisamente non è un film nelle mie corde e la visione è stata svogliata e sofferta. Non lo rivedrò mai più.