il bagno turco - hamam (1997)

Esordio di Ozpetek ( regista che conosco poco e che mi trasmette ancora meno),con una pellicola intimista ben realizzata ma che a conti fatti non mi ha lasciato molto,mi sembra che il regista abbia puntato molto nel mettere in risalto l'umanità del popolo turco ma al di là dello scontato principio della parità nella diversità non c'ho trovato molto.
È semplicemente un incontro tra due culture diverse ben poco appassionante,suggestiva l'ambientazione del bagno turco,teatro di passioni segrete e proibite ( omosessuali) ma non lascia il segno come dovrebbe.
Bravo Gunsur, Gassmann al contrario sembra un pesce fuori d'acqua.
Sufficiente ma non lo rivedrei.

Buon esordio per Ozpetek, su co-produzione di Risi jr; nella media un Gassmann ancora giovane (che qua va in giro vestito come Dylan Dog!!!), ottime e suggestive le musiche, originale la trovata del bagno turco.

Non male partire così, con una storia scomoda e coraggiosa.

Non fidatevi del voto. Il 3 è solo per via delle ottime ambientazioni e della buona fotografia. Poteva essere benissimo un 2. La storia è noiosa, la regia inesistente, gli attori pessimi (si sa che Alessandro Gassman vale quanto le unghie dei piedi del suo ben più famoso, dotato, simpatico e ormai deceduto padre, Vittorio). Davvero un pessimo esordio alla regia per Ozpetek, regista che può vantare qualche David di Donatello, ma che alla fine non ha mai diretto un'opera veramente memorabile.

Quasi sufficienza che è tutto merito dell'ambientazione, veramente affascinante ed ammaliante. Suggestive anche le lettere della zia, cariche di emotività e poesia.
Manca, però, tutto il resto, o quasi. Recitazione che vabbè, e sceneggiatura piena di buchi e di pretesti e forzature incredibili. Un minimo di approfondimento in più su questo cambiamento, o riscoperta di sè in questo "nuovo mondo" era essenziale. Anche il legame con il ragazzo, superficiale e freddo, non dà empatia né emozione.
Non parliamo poi del finale, evitabilissimo.
Comunque, traspare una certa sincerità di fondo, oltre all'amore per la propria terra, dipinta magistralmente con cura ed affetto.

Il regista turco ci mostra in ogni fotogramma quanto ami la sua terra, le sue tradizioni e la sua atmosfera. Lo fa in maniera grezza (è il suo film d'esordio) sia nelle immagini che nella (debole) storia, in cui infila pure, a forza, la tragedia. Il livello è abbastanza televisivo, soprattutto nella recitazione di diversi attori. La Turchia resta la cosa migliore.

Non è malaccio il primo di Ozpetek...peccato per la recitazione di Gassmann...veramente vomitevole...

Film che a dire il vero non ti lascia gran che ma dai commenti mi aspettavo molto peggio..Gassman non mi convince ma non è una novità, la famiglia turca invece mi ha fatto sorridere, sembrava una di quelle famiglie del sud con la mamma sempre a cucinare e che ti vuole rimpinzare a tutti i costi :),mi sono piaciute molto anche le lettere scritte dalla zia...davano un senso di pace profonda,non ho riconosciuto la voce della donna che le narrava ma mi ha molto colpito.

Idea buona ma cast italiano inadeguato, quasi indecente.
Troppo giovane Gassman per quel ruolo e la recitazione della moglie è ingiudicabile!
Forse nel '97 a Ozpetek ancora non davano troppo credito, adesso fanno a gara per lavorarci.

L'opera prima di Ozpetek mette in evidenza quella ricerca di libertà dei sentimenti e degli intrecci sessuali che sono poi le caratteristiche che più spiccano nei suoi lavori successivi.
La storia è abbastanza interessante e strutturata in maniera convincente, anche se nel finale eccede un po' nella drammaticità, ed è interpretata bene dai protagonisti che mostrano grande affinità ed intensità emotiva.
Personalmente lo ritengo un film che vale la pena vedere.

Effettivamente la trama è un po' debole ma le immagini di Istanbul, le parole delle lettere e la musica meravigliosa danno al film un qualcosa di struggente che poche pellicole hanno. E' un'opera prima, forse troppo grezza in alcuni punti ma la suggestione dell'insieme merita un buon voto.

Dispiace davvero vedere che in pochi hanno colto la grandezza di questo film, magistrale esordio registico di Ferzan Ozpetek.
Per cominciare, soltanto le atmosfere vaporose ed enigmatiche che velano leggiadramente il contorno della pellicola, dovrebbero bastare a classificarlo degnamente: il tutto, poi, condito in modo sublime da una fantastica colonna sonora, tipicamente orientale; da una buonissima recitazione, con un Alessandro Gassman davvero a suo agio nei panni di Francesco, il protagonista del film; da un eccellente montaggio; e da una brillante sceneggiatura, ricca di momenti appassionanti e di altri più drammatici e profondamente psicologici (vedasi, per esempio l 'intera sequenza nel bagno turco), dovrebbe assolutamente affascinare lo spettatore in modo divino.
Come da definizione davvero 'un film eccellente, bisogna vederlo'.
Da vedere e soprattutto, da riscoprire.

Pessima recitazione degli attori, trama inesistente, belle immagini di Istanbul

Assieme alle fate ignoranti uno dei migliori di Ozpetek.
Il regista turco ci mostra una Istanbul genuina (non a caso, le zone più turistiche non vengono inquadrate se non in rarissimi casi) e suggestiva: il punto di forza del film è proprio questo e chi non subisce il fascino di questa splendida città potrebbe rimanere deluso dalla svolgimento della storia, coinvolgente ma superficiale in alcuni momenti.

Primo film di Ozpetek che mostra alcuni punti focali della sua filmografia successiva!
Parte lodando la sua terra,la Turchia,portandola a vera icona della liberta' dei sentimenti!
Non è un film che prenderei come esempio di stile perche è molto lento e noioso...
E anche come film sul tema dell'omosessualita' si è visto di meglio...
Inesistente il carisma dell'amante del protagonista!
Film soporifero...

Esordio cinematografico di Ozpetek, che anticipa molti dei temi futuri.
La storia si svolge a metà tra Roma e la Turchia, patria del regista, ed ha come protagonista un discreto Alessandro Gassman alle prese con i cambiamenti della sua vita.
E un film non sempre credibile ma discreto e affascinante.
Brava anche Francesca D'Aloja.

Film d'esordio di Ozptek tratta tematiche che verranno rimescolate fino alla nausea nei film successivi. Si fa apprezzare per la freschezza e originalità e lancia un giovane talento che, purtroppo, negli anni a venire si perderà per strada

In confronto agli altri di Ozpeteck, che non è un regista per cui vado matto, devo dire che l'ho trovato all'altezza, rispetto ad alcuni anche di molto migliore. Alcune scene potevano essere fatte meglio ma mi piace come questo film riesce a far assaporare a chi lo guarda il clima di Istambul anche grazie alle splendide parole delle lettere. Veramente un film valido.

è il primo suo film e opzeteck deve ancora fare crescere...ma sicuamente il film è degno di nota, tema difficile a volte complikato a tratti confuso ma irresistibile, affascinante coinvolgente...

Gassman non sa recitare, non trasmette pathos ne emozione.. ha due o tre espressioni in tutto il film.
Mi è piaciuta la descrizione della Turchia, dellla vita di queste persone semplici.. e la favolosa Istambul, affascinante come sempre!

Ozpetek non è poi così estetizzante, ma la storia - pur tentando di raccontare una fuga di coscienza anche sessuale - è totalmente priva di pathos ed erotismo.
Il giovanissimo interprete (gay dichiarato. fra l'altro) ha la prevedibilità di un modello da passerella, e non riesce a suscitare inquietudine o attrazione.
Ben altra cosa "camminando sull'acqua" di Fox, girato ad Israele.

Il primo film e peggiore di Opztek.L'unico modo per essere attratti dal film non è assolutamente la trama,ingarbugliata e confusa,ma il fascino enigmatico di Instabul,una terra ai confini del nostro mondo quotidiano.
Il resto è veramente inutile.

Il film è caratterizzato dall'intento di trasmettere il fascino irresistibile di Istanbul, città magica e fascinosa come poche. Servendosi di una sceneggiatura mediocre e di attori altrettanto discutibili, specialmente i due protagonisti, Ozpetek riesce a strappare una sufficiente impressione e a salvare il film con un tutto sommato buon secondo tempo. Ma non è un film che coinvolge particolarmente, e non convince.

la cosa che mi spinge a a dare sei a questo film è quell'allegria che Ozpetek descrive nella così vicina Turchia... una terra poco conosciuta.
per quanto riguarda la recitazione: gassman non è adatto a baciare altri uomini... mi faceva ridere!

banalotto confuso mal recitato.......,inutile?

La storia dell’uomo troppo impegnato (tanto da non accorgersi che la moglie lo cornifica con il suo amico da due anni) e preciso che trova la pace l’amore in Turchia nel bagno turco è narrata bene e Ozpetek mostra di saperci fare dietro la macchina da presa.
Ma A.Gassman è un bacchettone inespressivo e la storia scivola via con sufficienza e senza l’adeguata cattiveria.