il giustiziere della notte 5 (1994)

onesto, anonimo, film poliziesco degli anni '90, più di serie B che di serie A. Con un imbolsito, patetico e moscio Bronson, ormai la caricatura di se stesso. Il film è praticamente uguale, nello svolgimento, ai precedenti giustizieri, noioso, insulso.
Fortunatamente è l'ultimo.
Non comprendo certi voti assurdi. Qui siamo dalle parti del molto mediocre.

Non ho parole...perché Bronson fa 5 film uguali!?

Commovente il caro vecchio Charles, ma irremovibile giustiziere della notte. La sceneggiatura pecca leggermente quanto alle ambientazioni, le quali, nel romanzo da cui è tratto il film, si riferiscono invece ad ambienti notturni e invernali: con tanta neve e ghiaccio.
Va replicato ai detrattori del genere "poliziesco" o di Cup nel mondo anglosassone americano, cappa e spada (non lady Oscar) nel mondo britannico europeo, come il compito di questi eroi sia quello di dare giustizia agli assetati di giustizia. E proprio così giudicherà, come risaputo, il Supremo Giudice dei vivi e dei morti al suo ritorno: con cappa e spada. Come un giustiziere della notte. Uguale, uguale, uguale.

Il peggio del peggio. Non ci sono parole per commentare questo film di serie C. Bronson invecchia e delude.

Ho amato alla follia il primo e il secondo capitolo della saga ma qui si scende nettamente di livello. Senza stare ad elencare tutti i difetti( e ne ha a bizzeffe) lasciatemi dire che la regia"televisiva" è la cosa più fastidiosa in assoluto. Anche il vecchio Charles sembra non crederci più.

Violento, compiaciutissimo, fiacco quinto capitolo della serie.

Buchi in sceneggiatura enormi, trama pretestuosa al amssimo, per un ennesimi capitolo di cui non se ne sentiva proprio il bisogno.

Charles Bronson (questo è stato il suo ultimo film interpretato tra l'altro, non proprio il massimo come saluto al cinema) è stanco ma se la cava sempre, come il mostro sacro Michael Parks.

Da evitare purtroppo.

Decisamente non ho parole per descrivere un film del genere. So solo che l'unica ragione di questo filmaccio è Bronson. Ho detto tutto.

Ultimo,penoso film della saga di Paul Kersey.Storia,personaggi e quanto altro
sono ultra scontate,le battute allucinanti e la regia paratelevisiva di Goldstein
non risolleva di certo la situazione.Il povero Bronson si ricicla per l'ennesima
volta nel ruolo di Kersey ma ormai è solamente l'ombra di sè stesso.Saul
Rubinek è sprecato.Parks e la Down irritanti.Decisamente trascurabile.