un tram che si chiama desiderio regia di Elia Kazan USA 1951
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un tram che si chiama desiderio (1951)

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locandina del film UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO

Titolo Originale: A STREETCAR NAMED DESIRE

RegiaElia Kazan

InterpretiVivien Leigh, Marlon Brando, Kim Hunter, Karl Malden, Rudy Bond, Nick Dennis, Peg Hillias, Wright King, Richard Garrick, Ann Dere, Edna Thomas, Mickey Kuhn, Mel Archer, Walter Bacon, Dahn Ben Amotz, Marietta Canty, John George, John Gonetos, Chester Jones, Lyle Latell, Joe Brooks, Mike Morelli, William H. O'Brien, Maxie Thrower, Charles Wagenheim, John B. Williams, Buck Woods

Durata: h 2.06
NazionalitàUSA 1951
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 1951

•  Altri film di Elia Kazan

Trama del film Un tram che si chiama desiderio

Da quando è morto suo marito Blanche Dubois non si è più risollevata tanto che, per affogare il dolore, ha cominciato a bere. Questo le ha fatto perdere il posto di insegnante e così, sola e senza risorse, va a stare dalla sorella, a New Orleans. La sorella aspetta un figlio dal marito Stanley, un uomo brutale e violento con cui Blanche non lega. Mitchell, un amico di Stanley, prova per lei un certo sentimento, ma Stanley per questo lo deride, mettendo in dubbio l'onestà di Blanche...

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Voto Visitatori:   8,53 / 10 (57 voti)8,53Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Miglior attrice protagonista (Vivien Leigh)Miglior attore non protagonista (Karl Malden)Miglior attrice non protagonista (Kim Hunter)Miglior scenografia
VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR:
Miglior attrice protagonista (Vivien Leigh), Miglior attore non protagonista (Karl Malden), Miglior attrice non protagonista (Kim Hunter), Miglior scenografia
Miglior attrice non protagonista (Kim Hunter)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice non protagonista (Kim Hunter)
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Voti e commenti su Un tram che si chiama desiderio, 57 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  19/07/2024 17:40:10
   8 / 10
Da uno dei più noti lavori teatrali dello scorso secolo, un film divenuto subito un classico. Elia Kazan dirige un grande cast e firma una pellicola memorabile.

topsecret  @  11/10/2021 14:15:57
   7½ / 10
Che il punto di forza siano le interpretazioni lo si capisce dagli oscar vinti da tre su quattro protagonisti di questo dramma sentimentale scritto da T. Williams.
Regia, fotografia e ambienti non sono certamente meno efficaci nel tratteggiare la solitudine, la brutalità e il dramma che si consuma lentamente ma in maniera inesorabile.
Un classico del cinema, giustamente elogiato da critica e pubblico, intenso e di grande presa emotiva.
Soffre, forse, di qualche ripetitività di troppo ma è comunque un signor film che si guarda con attenzione e interesse.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  29/03/2020 14:00:07
   9½ / 10
Un calcio nello stomaco, senza troppi complimenti. Straordinario film drammatico, nei toni e nelle vicende. Sono rimasto estasiato dall'interpretazione di Vivien Leigh, una delle migliori di sempre. Eccellente la regia del grande Elia Kazan, così come la fotografia di Harry Stradling.

Romi  @  19/02/2019 17:46:15
   10 / 10
Un film carico di grande tensione emotiva. Indipendentemente dagli interpreti e' una storia tragica e terribile, di grande impatto emotivo. Per tali motivi non potevano essere scelti protagonisti piu' appropriati, contrariamente sarebbe stata solo una patetica farsa. Invce grazie a grandi attori, questo film colpisce come un pugno allo stomaco. Grandiose interpretazioni, la piu' strabiliante quell di Vivien Leigh. Un capolavoro.

Dom Cobb  @  01/09/2018 13:52:42
   4 / 10
L'aristocratica Blanche DuBuois si trasferisce a New York in seguito a una serie di tragedie personali per andare a vivere con la sorella Stella; questa è sposata con un giovane operaio rozzo, irascibile e violento, Stanley Kowalsky. Lui e la nuova arrivata si prendono subito in antipatia e le tensioni salgono alle stelle fin da subito, rendendo la convivenza un inferno...
Se dovessi puntare il dito su un film in particolare di cui non ho mai sentito il motivo per cui ne vengono tessute le lodi, sebbene se ne parli in continuazione come uno dei grandi capolavori del cinema, allora quel film è "Un tram che si chiama desiderio". Tutto ciò che ho sentito si limita a indicarlo come il film che ha lanciato la carriera del mostro sacro Marlon Brando nel panorama cinematografico, spesso commentando anche l'importanza della sua interpretazione, che ha portato all'affermazione di un nuovo tipo di performance al cinema basata su un estremo realismo (il "method acting"). Dopo aver visto di persona il film in questione, suppongo che alla maggior parte della gente certi aspetti bastino e avanzino per porre l'opera in sé su un piedistallo, ma per me la faccenda è diversa.
Non è questo il luogo o il momento adatto per discutere delle numerose sfumature insite nei lavori del drammaturgo Tennessee Williams, autore del pezzo teatrale originale che qui ha curato anche la sceneggiatura; d'altra parte, non potrei farlo neanche se volessi, visto che di lui e delle sue opere conosco poco o nulla. Tali argomenti sarebbero comunque inutili per giustificare un film che tutti ritengono intenso, socialmente impegnato ed emotivamente forte, ma che personalmente ho trovato inutile, melodrammatico all'inverosimile, verboso e costantemente sgradevole. Fin dall'inizio, da quando la giovane Dubuois arriva nell'appartamento derelitto della sorella,


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veniamo esposti a una serie di battibecchi, sfuriate violente e situazioni scomode, ulteriormente enfatizzate dalla scenografia ridotta all'osso e un bianco e nero che più spoglio e opprimente non si può; il tutto in compagnia di personaggi ambigui nel migliore dei casi (Blanche e il gentleman che le fa la corte), psicopatici e da galera nel peggiore (Kowalsky).
E' vero, Marlon Brando è effettivamente mostruoso nel ruolo, al punto che non sembra neanche recitare la maggior parte del tempo; ma gli fanno da spalla un gruppo di attori secondari che o non lasciano il segno o, nel caso di Vivien Leigh, rappresentano l'apice del melodrammatico teatrale che finora andava di moda nel cinema di quel genere e che, in questo caso, risulta più irritante del solito. E' vero, la storia contiene numerose allusioni più o meno esplicite a temi per l'epoca scabrosi (la protagonista è una probabile ninfomane pedofila, l'attrazione fra Stella e Kowalsky viene rappresentata come un rapporto un po' malato), ma sono tutti temi lanciati nella mischia senza che se ne faccia niente di interessante, messi lì tanto per fare shock. E alla fine, quando la vicenda si chiude e cala il sipario, cosa mi rappresenta tutto questo? Quale senso ha aver assistito alla tragedia, a livello narrativo o tematico? Dov'è che la storia vuole andare a parare?
Tutto questo, oltre al fatto che a nessun livello il film contenga scene o momenti memorabili,


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fanno il resto. Finora mi sono trattenuto nel giudizio negativo di film classici che non ho apprezzato, ma questo perché in loro sono comunque riuscito a trovare un elemento o due capaci di rendere la visione sopportabile; ma in questo caso, non ci ho trovato nulla. D'altra parte, molte delle recensioni che ho letto preferiscono concentrarsi su Marlon Brando, sulla sua immensa abilità e sulla presenza di temi da scandalo piuttosto che descrivere in che modo questi elementi rendono il film il capolavoro che dicono, perciò magari le mie non sono impressioni del tutto infondate. Se a voi piace, se vi lascia qualcosa di particolare (o di piacevole), buon per voi; ma per me, un'opera da Oscar, che ha generato la nascita del moderno stile di recitazione, rimane purtroppo il vuoto più assoluto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  31/05/2016 18:46:52
   6 / 10
Le straordinarie interpretazioni del quartetto protagonista rendono meno difficoltosa una visione appropriata per il palcoscenico ma davvero poco fluida per il grande schermo; una regia fin troppo soffocante (seppur adatta alle circostanze del racconto) tanta verbosita' senza un attimo di tregua, e le gestualità plateali degli attori stessi (della Leigh in particolare, attrice superba ma diavolo se non e' teatrale) altro non fanno che reprimere le emozioni drammatiche e favorire l'incredulità e la noia dello spettatore (come se non ci fosse gia' l'eta' della pellicola a cui badare): la parte centrale in particolare va praticamente in stallo per riprendersi solo negli ultimi minuti.

Pero' insomma, 9-10-10-9-10-9-10... Mah, probabilmente sono io a non capire nulla, ma per quanto mi riguarda un capolavoro, se mai lo e' stato (e questo, pur sfoggiando delle performance impeccabili ed un ampio studio dei personaggi che lo muovono, non lo e' per niente) deve essere eterno e non avere eta' (oltre, ovviamente, ad essere in grado di tenere svegli).

Tutt'altro che sto gran filmone.

DogDayAfternoon  @  18/05/2016 13:52:42
   6½ / 10
Per anni l'ho evitato ripromettendomi un giorno di vederlo, poco attratto soprattutto dalla trama. E in effetti tutti i torti non avevo, la storia infatti non mi ha preso minimamente, anzi mi ha parecchio annoiato.

Ma ci sono le straordinarie interpretazioni a salvare il film: Marlon Brando è qualcosa di indescrivibile, l'Oscar doveva andare anche a lui; Vivien Leigh inizialmente non mi aveva troppo convinto, causa la recitazione esageratamente teatrale, ma una volta entrato in simbiosi con il personaggio non ho potuto far altro che ammirarne la bravura; molto bravi comunque anche i dirimpettai, soprattutto Kim Hunter.

Ma al di là della recitazione (cosa comunque non da poco, trovarne di film recitati così), personalmente non ci vedo molto altro in questo film.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  13/11/2015 00:33:33
   7 / 10
Il film è Vivien Leigh (senza mancare di rispetto a Marlon Brando). Non bello però come altri cult del periodo.

Goldust  @  03/10/2014 10:03:37
   6½ / 10
Dramma sgradevole perchè volgare, almeno per i tempi, con un impianto scenografico ridotto all'osso delle quattro mura di un appartamento ed uno narrativo che accumula una serie di torti ed angherie atte ad esasperare i toni, anche per sfruttare al massimo la violenza animalesca di un Brando già grandioso. Come spesso succede alle opere di Tennessee Williams riproposte sul grande schermo soffre di una certa verbosità, nonostante lo stesso scrittore figuri come sceneggiatore. Oltre a ciò l'aria che si respira è sulfurea, l'atmosfera pesante, l'ambientazione come detto opprimente, la scena finale dello stupro ambigua: sono tutte caratteristiche che hanno contribuito a ergere il film nel mito, ma che personalmente, viste nel complesso, non mi hanno entusiasmato. Quello di cui non discuto è la prova degli attori, con menzioni particolari per il già citato Brando e per il sempre poco pubblicizzato Karl Malden.

ZanoDenis  @  28/09/2014 04:25:56
   9 / 10
Visto oggi pomeriggio, e che dire, delle interpretazioni strepitose, MARLON BRANDO LEGGENDARIO! Tra le migliori performance che ho mai visto, assieme a quella della Leigh giustamente premiata con l'oscar, é ottima pure la regia e la bella scenografia, quasi tutta in interni con oggetti molto suggestivi e pieni di significato e degli spazi molto stretti, quasi claustrofobici. Detto questo il punto forte del film rimane la recitazione e la stupenda caratterizzazione dei personaggi e l'indagare all'interno della loro psiche. Molto crudo il finale. Pezzo di storia del cinema.

7219415  @  28/04/2014 00:46:32
   7½ / 10
Che dire recitazioni eccellenti...però, sarà che ero stanco...mi ha un po' annoiato...

bm_91  @  01/12/2013 09:40:42
   7½ / 10
E' sicuramente uno di quei film che ha fatto la storia del cinema con interpreti straordinari, ma non sono riuscita ad apprezzarlo fino in fondo.

Oskarsson88  @  26/11/2013 17:46:30
   9 / 10
Marlon Brando è immenso (in tutti i sensi) in questo film, una vera forza della natura primitiva, ma anche molto sensuale. Insomma un vero *****pazzo! E finisce per travolgere anche la debole e misteriosa ospite. Tanti momenti di alta tensione e mistero, che intrattengono fino all'ultimo. Devo dire che un paio di cose mi erano sfuggite lì per lì (avendolo visto in lingua originale) e leggendo la trama in seguito ho poi compreso tutto. Davvero un applauso a questo quasi capolavoro di oltre sessant'anni fa!

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Ultima risposta 28/04/2014 00.45.48
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  30/12/2012 13:15:28
   9 / 10
Da un soggetto teatrale viene fuori un capolavoro di inestimabile valore. Una regia meravigliosa di Kazan con una maiuscola scenografia dove ogni cosa sembra avere il posto giusto, e una interpretazione degli attori magistrale e sentita. Un cult che ha fatto storia assolutamente da vedere. Seconda apparizione nel cinema per Marlon Brando.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  26/05/2012 15:00:17
   8 / 10
Si evince facilmente che ci troviamo di fronte ad un film tratto da un'opera teatrale per il fatto di avere tutta l'azione girata in questa casa all'interno di uno stabile abbandonato...in questo genere di pellicole è necessario avere un cast che riesca a reggere il "peso" della mancanza d'azione e un'ottima sceneggiatura,ovviamente ci sono entrambe!
Eppure il regista decide di affidare un ruolo molto importante ad un attore non conosciutissimo (allora) come Marlon Brando che diventera' con il tempo il suo attore preferito!
Nel cast spicca la prova di Vivian Leigh, una donna fragile mentalmente trasportata sullo schermo con incredibile realismo e partecipazione...non era un ruolo facile!
Ecco come l'ambiente disadattato corrompe gli animi di chi ci abita conducendo alla follia e alla trasgressione!
Qualche anno dopo quasi lo stesso cast lavorera' per "Fronte del porto", altro grande film...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Peter Lyman  @  26/11/2011 12:12:27
   10 / 10
Lo vidi a 14 anni e fu il primo film di Marlon per me. E' incredibile, ricordo ancora quanto erano "vivi" gli attori, che interpretazioni straordinarie caratterizzavano questo cimelio del cinema. Fu come un salto nel passato, questo film mi ha catapultato direttamente lì, con loro. Assolutamente un capolavoro, uno dei più bei film della storia.

Lory_noir  @  16/08/2011 13:53:57
   8 / 10
Molto bello, anche se alcune scene sono un po' ripetitive la storia e le interpretazioni lo rendono memorabile.

PignaSystem  @  18/07/2011 19:50:37
   8½ / 10
L'adattamento per lo schermo del celebre dramma di Tennessee Williams ebbe molto successo,lanciò definitivamente Marlon Brando come grande attore e icona sexy,si portò a casa quattro Oscar.Per l'epoca in cui "Un tram..." venne realizzato,era certamente un film "avanti",per le tematiche toccate,per la carica erotica che c'era nell'atmosfera,per certe sfumature ,colte magari meglio dalle donne che dagli uomini per come viene rappresentata la follia e certi aspetti dell'animo femminile.Kazan trae belle cose dell'estro attoriale dei suoi interpreti:visto oggi,il film rischia di apparire un pò datato per certi dialoghi,spesso anche troppo infiorettati,e per certe ingenuità(il personaggio di Karl Malden cade un pò nel ridicolo).Brando è impressionante per il carisma che riesce a mettere in scena e per la grinta che dà al brutale,rozzo,prepotente Stanley Kowalski:basterebbe la scena in cui si abbandona ad un improvviso furore lanciando le tazze contro il muro per ammirarne la sconfinata bravura.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  18/03/2011 03:00:50
   9 / 10
Vivien Leigh in stato di grazia, meravigliosa in un ruolo che ricorda l'attrice decaduta di Sunset Boulevard, ma con in più un grave fardello di fragilità. Brando veste egregiamente i panni decisamente familiari di uno stron*o autentico, un bullo carismatico che scatena non poco l'ormone e ne è perfettamente consapevole. Emozioni effetto domino per una pellicola nera, sporca e beffarda, oltre che visceralmente ambigua (forse troppo).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  26/01/2011 02:06:21
   9 / 10
Kazan è stato il fondatore dell'Actor's Studio, e si vede.
Mai come in questo film, forse, un regista si è messo al servizio della recitazione, ottenendo un risultato così intenso.
Marlon Brando è superlativo, e gli altri attori, a partire da Vivien Leigh, non sono da meno.
Un melodramma potente, turgido (persino le claustrofobiche scenografie - quasi tutto il film si svolge in un interno - sono espressive), incentrato sul male che può discendere da una falsa morale ipocrita e bigotta, strumentalizzata dal maschio per tenere lontane le pulsioni erotiche, e protrarre il suo dominio sessista.
Kowalski è un personaggio memorabile, per come Marlon Brando riesce a renderne la crudeltà quasi innata, e allo stesso tempo il magnetico carisma.

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Ultima risposta 26/01/2011 02.10.57
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uzzyubis  @  20/06/2010 10:13:21
   7 / 10
Mi dispiace aver sentito troppo il distacco dato dagl'anni di "anzianità" del film ma non lo sono proprio riuscito ad apprezzare in pieno. Qualcuno ha capito che Blanche è stata violentata? o dell'amore saffico tra Blanche e la sorella? Ve lo chiedo perchè se non avessi letto recensione dedicate al film non avrei mai capito questi due aspetti..non vorrei aver visto una versione censurata del film visto che vi sono stati fatti dei tagli.
Marlon Brando che dire...sopra a tutto e tutti.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  01/06/2010 11:07:49
   8½ / 10
Uno dei tanti film tratti da un testo teatrale di Tennessee Williams, come al solito con una sceneggiatura modificata per via della censura e come al solito un gran bel film nonostante tutto.

Straordinario è soprattutto il rapporto che si instaura fra il rude Stanley e la nevrotica Blanche, una donna che combatte per migliorare il suo futuro ma finirà per essere soggiogata da quel perbenismo che ha rovinato anche il suo passato. E Stella, la moglie di Stanley, resterà a guardare, e tollerare quel comportamento di un marito violento nel silenzio, un po' come accade ancor oggi.

Gli attori sono tutti perfetti, Brando è un gradino sopra alla perfezione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  07/04/2010 18:51:45
   8½ / 10
La follia amorosa, quella violenta - da strapparsi i capelli, da frangere gli oggetti insomma - credo nessuno l’abbia saputa rappresentare meglio di Kazan.
Ambienti vivibili. Corpi quasi tangibili e odorabili. E un profondo scavare dentro la psiche le cui pareti interiori detengono la stessa ruvidezza degli esterni, di quei quartieri poco illuminati, di quei volti rudi o spaventati, dove rimbombano ancora furiosi i colpi inflitti oppure subiti - autentici drammi.

Come sempre gli attori sono tutti straordinari, Kazan riesce a spremerli a tal punto da sentire grondare i loro sudori, le loro grida isteriche, le loro lacrime.

Gabo Viola  @  15/03/2010 15:43:59
   9 / 10
Possente pellicola di Elia Kazan, in una delle migliori rappresentazioni psicologiche di sempre. Abbiamo il mito del "buon selvaggio" brandiano, esplicativo nel suo "non le ho fatto nulla, non l'ho mai toccata", ignorando completamente la sfera emotiva ed il rasoio della parola etcetera etcetera. Blanche sprofondata fino all'ultima matriosca dell' infanzia, dove un suono ed un odore possono risvegliare il pianto o lo sbocciare di nuove promesse. Difesa estremamente freudiana la sua, realtà parallele nelle quali potersi cullare. Nel complesso un film fondamentale e meraviglioso, unica pecca il doppiaggio di Brando (in idiosincrasia con la sua prestazione mostruosa). Mi auguro di procurami una versione sottotitolata e non quella deformazione nasale, assurda per dei doppiatori preparati come quelli italiani. Epico.


GABO 1913

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/02/2010 23:55:22
   8½ / 10
Meno scabroso della piece teatrale o almeno non propriamente esplicito, ma la forza di quest'opera, adattata al cinema dallo stesso Kazan che ne aveva curato la sua versione teatrale, è data dalla maiuscola prova collettiva degli attori: la fragilità di Blanche/Leigh, l'irruenza e la fisicità di Marlon Brando senza dimenticare i comprimari (si fa per dire) Malden e Kim Hunter, che in una torbida e afosa New Orleans del dopoguerra, in un piccolo appartamento, sfocia in un dramma di sogni infranti.

JOKER1926  @  17/12/2009 01:58:17
   7½ / 10
Sogni utopistici nascono e si intrecciano nella psiche umana inneggiando al delirio...

"Un tram chiamato desiderio" è dunque il viaggio della speranza, dell'ipotetica gloria di un personaggio come Blanche Dubois che dopo tante problematiche esistenziali è catapultata in una realtà molto differente ove è in embrione una famigliola composta da una donna (la sorella di Blanche) e capeggiata da un uomo istintivo e spavaldo: Stanley Kowalski.
I conflitti, le incomprensioni sono praticamente all'ordine del giorno, Blanche personaggio indubbiamente fragile sarà letteralmente schiantata in questa clamorosa giostra di violenza, rozzezza e sentimento.

Elia Kazan dunque confeziona un notevole film incentrato su problemi e concetti della mente umana come quelli della megalomania e dell'eterna giovinezza che porta l'uomo verso scenari ignoti e drammatici ; "Un tram chiamato desiderio" è anche in modo simbolico e subliminale il concetto di vecchiaia che trova schianto in concezioni circa l'immortalità e dunque della superbia sconfinante nei sogni...

Gli ingredienti che rendono grande tale film sono in primis il cast e la splendida fotografia.
Analizzando prima il cast è impossibile non apprezzare la sontuosa, drammatica, commovente (e magari anche teatrale) prova di Vivien Leigh che (soprattutto nella seconda parte del film) ricorda Gloria Swanson nel fastoso "Viale del tramonto"; Marlon Brando (età 27 anni!) offre con pochi dubbi e con tante probabilità una delle più grandi prestazioni cinematografiche della storia incarnando, sublimando, facendo sua l'icona di questo irruente (ma allo stesso tempo affascinante) Kowalski; l'entrata in scena del futuro "corleonese" è antologia del Cinema, la maglia a mezze maniche i bicipiti gonfi e la sicurezza psicologica e fisica marchiano e creano modelli di sicura ispirazione spiazzanti e dominanti in ogni possibile sfera temporale/spaziale.

"Un tram chiamato desiderio" inoltre funge anche da splendido intrattenimento, insomma ritmo sostenuto e spettatore sempre ancorato alle sorti dei protagonisti, sceneggiatura compatta ed intrigante, storia molto buona, coinvolgente nella prima parte, soffocante, "buia" e delirante nella restante.

Il tutto è incorniciato da una bellissima scenografia e dai rumori di una suggestiva New Orleans palco scenico di tanti piccoli teatrini quotidiani che scandiscono vita, morte e miracoli di un'America colma di personalità e ispiratrice di sogni (non solo cinematografici...)

3 risposte al commento
Ultima risposta 15/03/2010 15.15.05
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  13/09/2009 16:37:42
   10 / 10
Tra le massime vette mai raggiunte nel corso della storia del cinema. Un autentico capolavoro imprescindibile e trascinante, reso immortale dalle interpretazioni a dir poco sconvolgenti del cast, dall'assoluta maestria registica di Kazan, da una messa in scena fantastica e dalla meravigliosa partitura musicale di Alex North. Alla base, un testo teatrale del geniale Tennessee Williams che ha fatto epoca. Un cult movie che mette i brividi e che fa rimpiangere un certo modo di fare cinema in quegli anni, ormai divenuto irripetibile. Leggendario il volgare e sexy Brando, splendida e commovente Vivien Leigh nel ruolo che l'avrebbe segnata per il resto dei suoi giorni, da applausi Hunter e Malden. Indiscutibilmente un film memorabile!

paride_86  @  16/07/2009 21:27:01
   9 / 10
Un film che è come un pugno allo stomaco: violento e atroce.
Marlon Brando qui è impegnato in uno dei suoi personaggi più odiosi, mentre Vivien Leigh dà il meglio di sé con una Blanche disperatamente folle e disgraziata.
Da vedere assolutamente.

edo88  @  23/06/2009 18:04:04
   9 / 10
Stanley Kowalski è uno dei personaggi migliori di Brando, e la crudezza, la volgarità e la violenza che lo contraddistinguono arrivano diritti allo spettatore.
Gli si contrappone il personaggio di Blanche, chiuso ma schietto, debole ma astuto.
Inutile dire che tra i due sono scintille, ma non d'amore, bensì di enorme talento recitativo che si scontra.
Come il personaggio di Brando, il film non è di certo melenso o moralista, e presenta molti aspetti dell'opera teatrale, come le limitate scenografie e i dialoghi pungenti e spesso a botta e risposta.
Quasi pauroso il Brando che in una delle scene finali urla il nome della moglie con forza, accanimento e amore tutti assieme.
Da non perdere.

Lunamagica  @  03/04/2009 20:37:49
   8 / 10
Lo stesso regista del palcoscenico ha trasportato "Un tram chiamato desiderio" sullo schermo ( Un tram che si chiama desiderio ) facendo esordire Marlon Brando come attore. Fu una cosa felicissima per entrambi. Il film è un incanto.

lord vampire  @  20/03/2009 12:58:17
   9½ / 10
Grande trasposizione dal tetro al cinema. E' il caso di visionarlo in lingua originale pe rnotare le sfumature che con il doppiaggio si sono purtroppo perse

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  23/08/2008 20:36:22
   9 / 10
"Un tram che si chiama desiderio" è tratto dall'omonimo dramma di Tennessee Williams. Inutile stare a sprecare parole per commentare film come questo, i quali non presentano neanche una sbavatura in recitazione e regia. La parola giusta è solo una: capolavoro.

THE_FEX84  @  15/08/2008 18:58:47
   10 / 10
Eccellente trasposizione cinematografica dell'omonimo spettacolo teatrale che Kazan ebbe già modo di dirigere a teatro con lo stesso cast,esclusa Jessica Tandy(che per questo accaduto se ne rammaricò molto)sostituita dalla più celebre in termini di successi cinematografici Vivien Leigh.Il regista non tolse il pathos e la carica emotiva che facevano la forza dell'opera teatrale,considerando che il film è svolto quasi tutto in interni ed è sorretto da un'impostazione filmica,che pare svolgersi su un palcoscenico tanto è invisibile la regìa e tanto è motivata la recitazione degli attori.All'epoca,alcune scene abbastanza carnali fecero discutere:ma ancora a distanza di anni,la sequenza in cui Brando stupra la Leigh ,mantiene intatto il suo violento e morboso erotismo.Maiuscola interpretazione di Brando,sex-symbol allo stato puro,ribelle,volgare e attraente come non mai,purtroppo non coronata dal premio Oscar,dato invece ai suoi altrettanto bravi colleghi(specie Vivien Leigh,in un'interpretazione eccellente)e alla essenziale scenografia.

quaker  @  27/06/2008 21:07:29
   9 / 10
E' una delle grandi trasposizioni del tetro nel cinema. Riuscito in pieno, anche se soffre del passaggio da una forma artistica all'altra. Non entusiasma, ma piace ancora parecchio. I dialoghi dovrebbero essere "sgrezzati" e forse sarebbe veramente il caso di sentirlo in lingua originale con i sottotitoli...

wega  @  04/05/2008 20:35:26
   8 / 10
Beh questo sì invece che è un vero film firmato Kazan, grazie ad una caratterizzazione dei personaggi che sfiora il nostro neorealismo e soprattutto, non amando troppo questo regista, anche se non dovrebbe essere per una corretta valutazione di una pellicola, grazie all'interpretazione di Marlon Brando e di Vivien Leigh, incredibile come quest'ultima non sia cambiata di una ruga in 12 anni dai tempi di "Via col vento".
Per il resto la regia è piuttosto teatrale, come è ovvio che sia, e non nego che, le parti più interessanti, io trovi le abbia letteralmente create Brando, quando non è in scena, personalmente, ci si trova continuamente ad aspettarlo, ora capisco tutto, l'attore che è stato, avendolo visto solo con Coppola l'ho sempre considerato uno dei più sopravvalutati.
Questo film è considerato un capolavoro, è probabile che lo sia.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/01/2010 12.15.52
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harry stoner  @  22/03/2008 00:11:54
   10 / 10
Kazan diresse il dramma nella versione teatrale nel 1947,che ebbe molto successo e consacro Brando come nuovo talento.Quando Kazan volle trasportare il tutto sul grande schermo si ebbero problemi con l'attrice protagonista.Jessica Tandy era una grande interprete teatrale ma non era una star,per cui fu scelta Vivien Leigh.Questa,afflitta da numerose nevrosi anche nella vita reale,diede una delle sue migliori interpretazioni nei panni di Blanche,vedova con il vizio dell'alcol,prossima al collasso nervoso.Eccellente Malden e Kim Hunter,che comunque poi non ebbe una gran carriera a Hollywood.Leggendaria la prestazione di Marlon che avrebbe meritato l'Oscar e non solo la nomination.Comunque una delle migliori trasposizioni,se non la migliore dell'opera di Williams.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  31/10/2007 09:07:48
   8½ / 10
Rifacendosi all'omonimo dramma di Tennesse Williams, Kazan dà vita ad un film dai connotati fortemente psicologici, che ammalia dalla prima all'ultima scena.
Inutile soffermarsi sulla straordinaria recitazione di tutti gli interpreti, tra i quali spicca il giovane e talentoso Brando, qui consacrato in un ruolo che gli si attaglia perfettamente. Il personaggio negativo di Stanley Kowalski fa parte di diritto dell'immaginario cinematografico.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  03/10/2007 21:41:10
   6½ / 10
Oddio come pesa il mio 6 e mezzo !
Purtroppo però devo ammettere che il film mi ha un pò annoiato, bugie-verità, litigi-riappacificazioni, il rapporto tra Blanche e Stanley non si capisce, e dopo un pò che va avanti così, non si riesce a distinguere chi menta e chi dica la verità e la cosa scoccia un pò.
Vivien Leigh ancora una volta si trova a dover fare la donna con un rapporto di amore/odio verso gli uomini.
E la coppia con Marlon Brando è straordinaria, come è straordinaria l'interpretazione di quest'ultimo (tanto per cambiare).
Il film però come già detto non mi ha appassionato.
Spero di non rovinare troppo con il mio voto la media di questa pietra miliare.

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Ultima risposta 23/08/2008 17.00.42
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Dick  @  14/09/2007 17:08:10
   8½ / 10
Bel melodramma angusto giocato sulle psicologie dei personaggi.
Come è stato scritto in effetti forse la figura che rimane più in mente è quella di Brando sia a livello fisico (quando per altro ce l' aveva ancora affatto mica male, anzi), d' abbigliamento e psicologico.

dgarofalo  @  20/07/2007 09:21:59
   9½ / 10
nn e il mio genere ma mi attrato lo stesso soprattutto per le interpetrazioni di brando leigh e malden
un capolavoro

Ch.Chaplin  @  11/06/2007 11:41:56
   9 / 10
vivien leigh rende proprio l'idea della swanson in sunset boulevard e, data la vicinanza temporale, non escluderei le si fosse rifatta x qst film.
marlon è un gigante anke qui, ci sono alcune parti ke gli riescono addirittura meglio di altre, e questa è la sua preferita. registicamente è abile xkè fondamentalmente si svolge sempre in quelle 4 mure dell'appartamento, ma non sentiamo il peso claustrofobico dell'impianto teatrale della scena.
il dramma è ben orchestrato. grande malden!

mikyross  @  28/02/2007 13:24:22
   10 / 10
Blanche Dubois incarna il prototipo della ragazza di buona famiglia, manierata, colta e civettuola, la cui ingenuità poetica è stata spazzata via dalla vita e ora non ne rimane che uno sbiadito ricordo, nei suoi giochi di bimba cresciuta intenta ad adornarsi di perline e a intrattenere truci ubriaconi come se fossero ancora i gentiluomini del suo tempo. Ma Blanche è anche una donna passionale, innamorata dell'amore e che non esita a rincorrere nei rari momenti di lucidità. Invade la vita di Stella e Stanley con le sue pretese da ricca dama, la sua nascosta lussuria, la sua adorazione per il bello. Come il corpo, bellissimo nella sua brutale dirompenza, del giovane Marlon Brando, qui in una performance veramente incredibile. Purtroppo, se il doppiaggio dona a Blanche (Lydia Simoneschi è la migliore!) non altrettanto lo fa con Stanley, la sua voce caricata e goffa non rende giustizia al personaggio.
Anche la censura ha costretto Kazan a giochi allusivi e scene velate per poter tirar fuori comunque un vero e proprio capolavoro. Oscar più che meritato per Vivien Leigh, attrice che con il carattere di Blanche ha veramente molto in comune...

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  25/01/2007 23:27:02
   8½ / 10
Non si può fare a meno di notare l’origine teatrale del soggetto del film. In pratica la storia si svolge tutta fra 4 mura. Più che costituire un limite, il regista sfrutta quest’aspetto per dare alla vicenda un’atmosfera claustrofobica, come se mancasse qualsiasi valvola di sfogo. Tanto più che tutto si svolge prevalentemente di notte, con la luce che gioca sempre in contrasto con il buio per illuminare impietosa i recessi torbidi dell’animo dei personaggi.
Siamo a New Orleans che è un po’ la Napoli degli Stati Uniti. L’ambiente è popolano, “sgarruppato”, ma tutto ciò non serve per denunciare le condizioni economiche e sociali (come avrebbe fatto un film italiano dell’epoca) ma per rappresentare un atteggiamento esistenziale, psicologico (un vivere rozzo, semplicistico, anche un po’ intollerante). E’ lo sfondo per il significato universale del film: l’incomunicabilità fra le persone, la difficoltà di convivere, l’inautenticità dell’essere.
Questi concetti così astratti diventano dolore, conflitto e infelicità nel personaggio di Blanche, la protagonista del film. Un personaggio molto complesso, pieno di sfaccettature, avvolto nel mistero, tanto più che il film non ce la fa a svelare appieno la sua vera natura. La prima cosa che salta all’occhio è il suo circondarsi di una bella apparenza: vuole sembrare bella, giovane, brillante. Si vuole distinguere, mostrare belle maniere, nobili interessi ma il tutto fatto in maniera non spontanea, artificiale, a volte eccessiva e fuori luogo. Ci si accorge subito che cerca di coprire e nascondere la sua interiorità con uno sforzo che la consuma, che la porta all’ansia, alla mania. Cosa nasconde? – si domanda chi la circonda. Lei malvolentieri rivela pezzetti di una storia tristissima, anche questa fatta di incomprensione e rimorso, mentre altre fonti – bollate da Blanche come maldicenze – raccontano di una vita disordinata e poco seria. In realtà il suo atteggiamento poco sincero è un’alternativa alla solitudine, al nulla, al fallimento; è un’autodifesa necessaria non un deliberato inganno verso gli altri.
Chi non capisce questo atteggiamento (o fa finta di non capire) è Kowalski, il cognato di Blanche. Anche lui a suo modo recita una parte nell’ambiente in cui vive. La sua apparenza è quella dell’uomo rude, forte e bello che comanda e fa felici le donne; uno che sfoggia le peggio maniere per darsi un contegno, un valore, un po’ come fa Blanche con le belle maniere. In pratica i due si assomigliano e ognuno vede nell’altro i propri difetti rappresentati alla rovescia. Per questo si odiano e in fondo si attraggono. Solo che Kowalski rivela alla fine una natura violenta, un po’ sadica e soprattutto egoista, che lo porta quasi a torturare impietoso Blanche, togliendole tutte le illusioni e facendola precipitare nel baratro che lei aveva cercato in tutti i modi di evitare.
L’unica persona “sana” è forse Stella, la sorella di Blanche. Capisce la psiche di sua sorella e di suo marito, ma rimane come schiacciata fra i due, incapace di conciliarli e di farli convivere. In fondo anche lei rimane sconfitta, impigliata nella matassa inestricabile dei rapporti fra le persone, con la loro insincerità e cattiveria.
Un film così teatrale si regge soprattutto sulla recitazione degli attori. Marlon Brando rende Kowalski in maniera perfetta, convincente e spontanea, in tutti i suoi difetti e sfumature. Vivien Leigh rende Blanche come una diva di Hollywood in disgrazia (mi ha fatto pensare alla Swanson di Viale del Tramonto), la rende troppo teatrale, troppo personaggio dei film anni ’50. Bisogna dire che è un ruolo difficilissimo da interpretare e che si presta a mille sfumature e quindi direi bravissima anche lei. Purtroppo alla lunga il film è forse un po’ pesante, ma questo è solo il mio gusto personale.

j.ascia  @  09/01/2007 15:55:06
   10 / 10
Il capolavoro di Elia Kazan. Irripetibile.

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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  29/12/2006 21:20:43
   10 / 10
Kazan aveva anticipato i tempi.
dirige un' opera ultramoderna per i contenuti che in quegli anni non ha saputo esprimersi al meglio (la censura è ridicola ai nostri occhi), ma non avrebbe avuto il fascino, la potenza visiva che ha grazie ai geniali Marlon Brando, Vivien Leigh, Kim Hunter, Karl Malden i quali recitano come se la storia fosse vera, come se stesse succedendo veramente.
Tennessee Williams e Kazan in un unico ambiente, ossia quello casalingo, tessono una fitta tela di rapporti inter-familiari fra uomo e donna in cui la tensione sessuale e il suo opposto ossia il desiderio si scontrano violentemente in ogni momento per sfociare alla fine nella violenza più inaudita ossia lo stupro: Kazan molto più pessimisticamente di Fronte del Porto (è più amaro il gusto di questo film) pone questo atto come sintesi delle relazioni maschili e femminili in questo caso impersonificate da Stanley Kowalski e Blanche Du Bois legati da uno stretto rapporto di parentela.
l'eccezionale Vivien Leigh (oscar più che meritato) dà vita (se così si può chiamare) ad un personaggio oscuro, ma positivo vera vittima di una terrificante posizione ovviamente distorta della giustizia e della realtà che vede un mostro come Stan tronfio, sicuro e egoista esaltato per tutto il film (anche grazie al particolare, ma spettacolare uso della fotografia) mentre una vittima distrutta emotivamente, psicologicamente e intimamente come Blanche sbeffeggiata e diffamata.
l'immagine che dà Elia è di una donna morta dentro che si rifugia nell'alcool e nei rapporti occasionali per affogare il dolore; la vita le dà un'opportunità con Mitch, ma alla fine il cinico realismo del regista prevale atrocemente con la tentata stupro di Malden e quella riuscita di Brando il che la distrugge definitivamente rendendola pazza.
Kowalski personaggio estremamente negativo, ma furbo che conscio della violenza verso la cognata trae un piacere sadico dal farlo e alla fine verrà ripagato con la stessa moneta a causa della reazione coraggiosa e inaspettata (data la sua passione per il marito) di Stella che lo lascerà per sempre.
uno dei film più importanti della storia del cinema.
grazie Kazan

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Ultima risposta 09/04/2007 16.21.46
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tati  @  22/11/2006 08:03:57
   10 / 10
come non dare un 10 a uno dei massimi capolavori del cinema americano??da analizzarlo scena per scena perche'ogni punto nasconde delle verita'e delle emozioni da capogiro...........

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  09/09/2006 16:24:21
   9 / 10
Vedi recensione

8 risposte al commento
Ultima risposta 28/02/2008 23.53.55
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fred legh davis  @  17/06/2006 14:02:35
   10 / 10
ke capolavoro di regia di interpretazione di trama ...
elia kazan ha diretto magistralmente questo eccezionale dramma..dove spicca un giovane, intenso e spettacolare marlon brando;vivien leigh ci fa rivivere il dramma di blache de buois dando un interpretazione realistica intansa e dolente poi kim hunter e karl malden,bravissimi anke loro,fanno da cornice cmq a i due protagonisti!
forse adesso piuo sembrare un po antiquato...ma a ki apprezza il buon cinema...chi ama il cinema, piacerà tantissimo questo film.
4 premi oscar:vivien leigh...dopo un interpretazione di questo livello mi e sembrato il minimo,attore e attroce non protagonista k.hunter e k.malden,e scenografia...brando e kazanriamngono sfortunatamente fuori.pazienza! grandi lo stesso!

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  04/04/2006 21:44:55
   9 / 10
Pietra miliare, su cui è stato già detto tutto: Grande Kazan, grande sceneggiatura da una piece di Tennessee Williams e personaggi dipinti con pennello d'artista, Brando su tutti. Un mito, sempre e comunque

laurent  @  06/01/2006 18:06:23
   8½ / 10
E' un film molto sentimentale e molto bello... forse con qualche punta di retorica ma bellissimo. Attori formidabili e personaggi ben costruiti... strappalacrime.

alesfaer  @  31/10/2005 15:23:07
   4 / 10
1 superba interpretazione di marlon brando salva 1 film ke forse 50anni fa era oro. ora è noiosissimo e piatto, nonkè troppo lungo. 4,5 secondo me.

8 risposte al commento
Ultima risposta 30/10/2007 11.59.49
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  31/10/2005 12:34:41
   8 / 10
Non concordo con tutti questi votoni. E' un buon film, ma non un capolavoro.
La regia di Kazan è standard, ma l'interpretazione degli attori è decisamente eccellente (anche se in taluni punti troppo teatrale a causa di una sceneggiatura più vicina ad uno script teatrale che cinematografico).
Inoltre non rende abbastanza giustizia ai personaggi di Stella e dello stesso Stanley, decisamente più interessanti nel testo d'origine.
Resta un gran film, assolutamente da vedere, ma lontano da essere un capolavoro assoluto della settima arte.

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Ultima risposta 14/09/2007 17.11.39
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Guy Picciotto  @  25/08/2005 11:29:58
   9 / 10
difficile dire chi tra la Leight e brando abbia inciso di più, io dico andando contro corrente che l'interpretazione della Leight è ancora superiore a quella di Brando, la Leight è veramente commovente, una figura eliotiana , una sorta di visions of johanna dylaniana, un entita` soprannaturale, un miraggio di un arcano essere femminile. Film Immortale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  02/06/2005 22:46:03
   9 / 10
Qualcosa devo pur dirlo riguardo il film di Kazan, per ovvi motivi. L'allestimento da actor's studio del noto romanzo di Williams (depurato in parte dalla scabrosità del testo originario, almeno per quanto riguarda la presunta omosessualità di Stanley) è decisamente in linea con l'esordio di Kazan di qualche anno prima, "Un albero cresce a Brooklyn" e con films degli anni trenta come "street scene" e "strada sbarrata". Per inciso, il teatro filmato vive dei riflessi e del linguaggio del cinema e viceversa. Il tipo di recitazione, le nevrosi di Blanche per esempio, rafforza la tipologia dei personaggi e ne crea un turbamento non indifferente (non sono affatto un mistero le fragilità psichiche dell'ex - Rossella, nella vita privata). Quanto al film, il procedimento è peculiare del lancio di un divo (Brando aveva già interpretato la versione teatrale 4 anni prima) ed è evidente un tentativo enorme di portare lo script ad ogni dimensione possibile (teatrale cinematografica radiofonica televisiva) La tv è già nata, e Un tram che si chiama desiderio celebra in qualche modo la prossima consacrazione di un mezzo. La rabbia di kowalski (senza la y, ehm, ho fatto un errore) celebra l'immigrazione come ambiente - ghetto di sogni irrealizzabili (magari non romantici come quelli di Blanche), gli stessi che porteranno in musical la fastosa rievocazione shakespeariana del west side story di Bernstein. In questo modo al realismo francese (tutto sommato poetico e trasognato) e al neorealismo italiano si oppone con forza il realismo sociale americano, quando vede quel Sogno sfumare dall'inquieta frustazione di una quotidiana assenza. Libera di fatto i costumi sessuali - con Brando che camicia strappata e indole selvaggia diventa a tutti gli effetti un sex symbol - costringendo la vittima a "dichiarare, folle, il suo desiderio concreto". Nel richiamo alla quotidianità anche omertosa del disagio sociale, la mogliettina Hunter - molto"americana" nello spirito - prova una sorta di malsana protezione dal rude marito, contrastando in questo modo anche le abitudini "alte" e finto-aristocratiche della sorella. In quel momento, Stanley Kow apre gli occhi: non è tanto intollerabile la menzogna, l'eccentricità di Blanche ma la sua inerme capacità di mettere alla berlina il confronto con l'indegna maleducazione della casa che la ospita. Quasi una Norma Desmond in cerca di (vana)gloria, o soltanto di un vago, disilluso amore. Memorabile l'interpretazione di Karl Malden nei panni dell'amico di famiglia

5 risposte al commento
Ultima risposta 07/11/2006 14.41.40
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  05/04/2005 08:38:09
   9 / 10
Forse il miglior adattamento cinematografico di un testo teatrale mai realizzato...
Brando, al primo film da protagonista, splendido (anche esteticamente), espressivo e nella parte come non mai (eccezion fatta per il padrino ;-).
Affascinante e terribile il percorso inverso dei due protagonisti, la follia che si affaccia mano mano negli occhi di lei mentre un barlume di consapevolezza e rimorso incrina la granitica brutalità di Brando.
Omaggiato anche in altre pellicole, da ultimo lo splendido Tutto su mia madre di Almodovar, rimane uno dei migliori film di ogni tempo, non pagando dazio ai suoi 54 anni e alla sua impostazione necessariamente teatrale.


Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  28/01/2005 16:30:38
   10 / 10
Punto zero...Nascita di un mito.
La coppia Kazan - Brando, che certo non ha bisogno di presentazioni, nella sua prima collaborazione...Un gioiello di rara bellezza che ha consacrato il sigor Marlon nell'olimpo delle divinità Hollywoodiane: un capolavoro per chi ama il cinema.

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Ultima risposta 29/12/2005 12.39.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Sere90  @  23/01/2005 13:09:19
   10 / 10
MAGNIFIQUE. Marlon è uno spettacolo ( in tutti i sensi )....Film bellissimo,dalla trama sottile,che descrive il declino di una mente,quella della protagonista blanche dubois (vivien leigh), segnata dall'alcool e da dolori, fino a raggiungere la pazzia...Dramma perfetto e profondo firmato Elia Kazan e Tenneesse Williams con un Brando grandissimo e una Leigh altrettando grande.

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/04/2005 08.28.28
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