il grido del gufo regia di Claude Chabrol Francia, Italia 1987
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

il grido del gufo (1987)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film IL GRIDO DEL GUFO

Titolo Originale: LE CRI DU HIBOU

RegiaClaude Chabrol

InterpretiChristophe Malavoy, Mathilda May, Jacques Penot, Jean-Pierre Kalfon

Durata: h 1.42
NazionalitàFrancia, Italia 1987
Generethriller
Al cinema nel Luglio 1987

•  Altri film di Claude Chabrol

Trama del film Il grido del gufo

Un disegnatore parigino arriva in provincia e fa innamorare una ragazza. Ma la cosa suscita l'ira del fidanzato della giovane, che aggredisce il rivale. Un giorno il fidanzato scompare e la polizia sospetta il parigino di omicidio.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   6,13 / 10 (4 voti)6,13Grafico
Miglior attrice debuttante (Mathilda May)
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior attrice debuttante (Mathilda May)
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Il grido del gufo, 4 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Goldust  @  22/11/2021 18:02:09
   5 / 10
Lo catalogherei tra i minori di Chabrol, oltre che tra quelli meno riusciti. Travestita da thriller psicologico c'è sempre la sua consueta critica alla società borghese e anche la solita "tecnica" del regista di far montare la tensione del racconto attraverso sequenze narrative apparentemente placide, o superflue. Ma la seconda parte non mantiene fede alle premesse e si trasforma in un tutti contro tutti insensato e troppo di maniera. Con gli attori giusti sarebbe potuto forse essere almeno passabile ma il cast di anonimi sconosciuti non aiuta in tal senso. La debuttante Mathilda May sprigiona comunque una sensualità conturbante.

lupin 3  @  31/03/2012 16:50:21
   5 / 10
La prima parte del film è più avvincente, la seconda metà cade un pò nel banale.
Quasi sufficiente.

sweetyy  @  30/03/2012 22:00:18
   7 / 10
Buon thriller di Chabrol, l'atmosfera è misteriosa e ci sono inquietanti riflessioni sulla morte. Da vedere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/03/2012 22.01.21
Visualizza / Rispondi al commento
Crimson  @  12/06/2011 13:56:32
   7½ / 10
Nero di Chabrol tratto da un romanzo della Highsmith. Sgangherato e schizofrenico, lo adoro. Anche se non punge a dovere smarrendosi qua e là, racchiude più che degnamente il senso del Cinema del regista.

La fascinazione del male è come un impulso irresistibile che quando trova una sua giustificazione si scatena in un vorticoso delirio, apparentemente (?) nonsense.
La catena degli eventi del film rappresenta una mera esemplificazione di quanto un giudizio morale netto e ottuso possa esasperare l'insoddisfazione, a sua volta generata dalla rottura di uno schema rigido di esistenza.

Robert e Juliette: quando il primo finalmente riesce a rompere gli indugi e a conoscere la ragazza che da mesi ha osservato con la dovuta distanza e cautela, squarcia inconsapevolmente un sistema preconfezionato e ad hoc per giovani borghesi che intendono perpetuare la loro esistenza scritta già da tempo.
Juliette sta infatti per sposare Patrick, borghesotto prigioniero della propria gelosia, che fin dall'inizio identifica Robert come un elemento destabilizzante, pervertito e "anormale".

Il secondo punto di rottura del film è l'ossessione delirante per la morte che Juliette rivela: è come se conoscendo Robert ella avesse guardato realmente dentro di sé.
Certo, la deviazione psicopatologica di questa "povera" ragazza è repentina e drastica, ma in fondo proprio lei, che nella prima parte si rivela essere il centro della nostra attenzione, è semplicemente una pedina per muovere le redini di tutta la seconda parte della narrazione.

Il suicidio di Juliette (irrimediabilmente preda di un gravissimo acme psicotico) rappresenta la cesura ideale tra due parti connesse in modo funzionale e consequenziale.

Dalla casa di campagna l'occhio della cinepresa si sposta con perizia chirurgica nel paesino.
Chabrol deve necessariamente veicolare la sua riflessione in un ambiente circoscritto e claustrofobico, e in questo caso il classico scenario di provincia di cui ha bisogno è proprio la Vichy (piccolo paese di provincia reso noto dai prodotti della casa di cosmetici l'Oreal) che Robert ha identificato come la meta idonea per fuggire da Parigi e da sua moglie (non è ancora divorziato sebbene di fatto ormai la storia sentimentale con lei sia ampiamente conclusa – e del resto ne comprendiamo fin troppo bene le ragioni - ).

Robert intende fare i conti col suo passato e con il suo lato oscuro, che confessa apertamente e senza remore. E' esattamente questa sua fragilità manifesta a prestare il fianco alla requisitoria morale che il mondo intero, come impazzito, sembra scagliargli addosso con brutale accanimento.

La "colpa" di Robert è infatti di aver avvicinato Juliette non secondo i codici che la società richiede, ma in seguito ad una sorta di pedinamento nato da una inclinazione voyeuristica.

E così dopo una colluttazione Patrick scompare un po' come Rod Steiger ne ‘Gli innocenti dalle mani sporche': lo stratagemma è perfettamente aderente alla volontà della macchina narrativa di focalizzarsi sul modus operandi asfittico del commissario, che incarna il pensiero di una comunità intera (la sequenza che ritrae gli abitanti del paesino accalcati alla vetrina per osservare con morbosa curiosità Robert è tanto grottesca quanto inquietante).

Da notare la viscerale, naturale relazione che nasce tra Patrick e la moglie di Robert: è come se, accesa una miccia, s'imbastisse automaticamente un gioco perverso volto all'eliminazione del soggetto che ha involontariamente spezzato il mondo precostituito a cui si alludeva. Per Patrick Robert è la ragione del suicidio di Juliette.

Lo humour nero che contraddistingue questa seconda parte è il mezzo attraverso il quale sbeffeggiare e ridicolizzare un pensiero stereotipato, per nulla incline alla misura, all'apertura e al dialogo, facente parte di un mondo borghese e provinciale che sta emergendo progressivamente.

L'epilogo riflette perfettamente questa duplice natura del film, che deve essere colta nella sua franchezza per poter decifrare i limiti stessi di un potenziale destino che sembra non lasciar tregua al protagonista.

Effettivamente l'ultima scena, perfettamente calzante a questo tipo di considerazione, lascia aperta l'interpretazione del significato, ammesso che ce ne sia uno, della serie di eventi catastrofici a cui abbiamo assistito (con un più che discreto pathos, devo sottolineare): Robert ha appreso che deve soffermarsi prima di compiere un'azione istintiva come quella di raccogliere il coltello da terra. Se lo afferra, visti i pregiudizi nei suoi confronti, sarà certamente accusato dell'omicidio della moglie e del tentato omicidio di Patrick: quest'ultimo è ancora vivo, e ha a portata di mano l'arma per offendere.

A conti fatti vien da sé ponderare che precisamente tutto sia nato dall'inclinazione voyeur di Robert, peraltro molto rispettosa e pacata.

Il centro del film è dunque il concetto di morale e in particolare la pregiudizievole requisitoria che un certo tipo di mentalità orchestra ogni qualvolta viene espressa candidamente un'attitudine che non arreca alcun danno ma che non rispetta ciò che "deve" essere espresso secondo i canoni della società in cui viviamo.
L'invettiva verso tale ristrettezza di vedute s'insinua confondendosi tra le righe con la consueta competenza, ma al tempo stesso una certa mancanza di credibilità nei personaggi della moglie (in particolare) e in Patrick mi costringe inevitabilmente a scovare una certa forzatura di questo tipo di psicologia e di condotta nei protagonisti, che rischia in più di un'occasione di far (s)cadere il film nell'eccessiva caricatura dei suoi "imbecilli" che lo rappresentano.
L'analisi che ne deriva dunque non è così acuta e destabilizzante come ne ‘Il colore della menzogna': pur affondando le radici nella medesima riflessione e in elementi circostanziali del tutto simili (la provincia, il vociare delle persone, in quel caso l'accusa di pedofilia che circola nei bar, a livello mediatico, ecc…), non si tratta di un capolavoro di quella portata (perché il film del 1998 è compiutamente uno dei passaggi più rigogliosi della filmografia di Chabrol, un'opera anche metaforica in grado di raggiungere una sorta di catarsi cinematografica), ma resta un film che nasconde qualcosa di verosimilmente agghiacciante.
Lo riguardo sempre volentieri, con una certa leggerezza, e nonostante le crepe evidenti che ho cercato di sottolineare resto affascinato da questo tipo di procedimento narrativo, così attento a rovesciare l'apparenza.

E poi c'è lei, Mathilda May. Magnetica. Alla sua prima parte da protagonista, poco più che ventenne, nasconde con la sua interpretazione svagata la natura più profonda, oscura e malinconica del proprio personaggio.
Un'interpretazione che le valse il Cesar, ma quella che era una giovane promessa successivamente non ha regalato ruoli memorabili.
La ricordo ad esempio ne ‘L'innocenza del peccato', vent'anni dopo, abbronzata e con un paio di taglie in più di reggiseno, in un ruolo completamente differente ricoperto ad ogni modo con competenza.

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/06/2011 21.19.28
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net