il mio sogno piu' grande (2007)

Film davvero debole.....
Lo spunto di voler onorare un fratello morto e' lodevole....ma prenderne il posto nella squadra di calcio e' un altra cosa....
Il film si ricorda per la sua mediocrita' e non ha davvero niente da farsi ricordare!!!!
Patetico...

Filmetto femminista a dir poco ridicolo e insulso con una protagonista ancora più ridicola del film stesso. Mi sorprende vedere la Shue in questo mediocrissimo prodotto per ragazzine dai 12 ai 15 anni. Non ha davvero nessun motivo di essere visto. E poi non ho capito una cosa:

SPOILER

Che due maroni...

mamma mia ke roba...già la trama è assurda...nn dico altro...

"Il mio sogno più grande" è un film furbetto e piuttosto risaputo, che gioca sull'idea (ormai perdente da molti anni) che la sofferenza e l'ingiustizia al cinema siano richieste per attirare il pubblico (non siamo più negli anni '80, Rocky et similia hanno fatto il loro tempo).
La storia, fortemente voluta dalla famiglia Shue (Elisabeth ed Andrew, anche lui coinvolto nel progetto in un piccolo ruolo) ruota attorno a Gracie, una ragazzina forte e ribelle che, in onore della morte del fratello (calciatore), cerca in tutti i modi di entrare nella squadra di calcio nella quale lui un tempo giocava.
Razzismo maschilista, botte da orbi e così via.
Il film non decolla quasi mai, avendo una matrice fortemente televisiva.
Elisabeth Shue, Dermot Mulroney e Carly Schroeder offrono spunti di sentita partecipazione.
Davis Guggenheim, marito della Shue, dirige in maniera diligente.

Orrendo. Una storia scontatissima e raccontata da cani dove le partite di calcio finiscono perchè la protagonista fa goal e non per i 3 fischi dell'arbitro. Dialoghi imbaazzanti e personaggi dipinti come degli emeriti imbecilli. Da evitare assolutamente.

Se non si trattasse di un fatto basato su una storia vera, sarebbe un discreto spunto per un film di fantascienza. Difatti solo così si potrebbero spiegare le insulsaggini di questo film. Innanzitutto, da che mondo e mondo, è pacifico che le calciatrici donne devono giocare nelle squadre femminile e non in quelle maschili, che ovviamente si ribellerebbero all'idea per ovvi motivi (a parte Gaucci,ma quello è un caso a parte). Quindi mi sembra una forzatura fuori luogo quella di far passare per una martire una quindicenne che ha la presunzione di voler giocare a calcio con i maschi, quando sappiamo bene che in questo non può esserci la parità, almeno quella che si intende nel film. Non solo, osteggiare una ragazza prendendola a pugni o falciandola con un tackle da tergo, porta la pellicola ai livelli più bassi di ridicolaggine che mente umana possa ricordare. Concludo dicendo che i ruoli, almeno nello sport, vanno rispettati. Gli attori non hanno offerto, a mio parere, una prova indimenticabile e le continue forzature rendono questo prodotto insufficientemente intenso e coinvolgente, perciò inutile.

Film tratto dalla storia vera dell'infanzia dell'attrice Elizabeth Shue (la mamma del film).
Un film eccessivamente banale,mal girato ma soprattutto con una sceneggiatura veramente pessima e piena di dialoghi ridicoli.
Gli attori si sforzano in tutti i modi di rendere questa pellicola "passabile",ma nemmeno il buon Mulroney e la discreta Shue riescono a fare qualcosa per questo film,con recitazioni brutte e una trama da sbadigli.
Tutto molto scontato e in-emozionante,dove l'unica cosa che si puo salvare del film è la fotografia...
La parte piu ridicola sono le partite di calcio,con falli ovunque (nemmeno nel football americano fanno placcaggi del genere) mai fischiati ed entrate assassine che farebbero inviadia a Montero e West....
Tranquillamente evitabile

cavolata unica..film indecente.

indecente. non è un film, è una ca..ta pazzesca

La trama di base non sarebbe neanche tanto male se non fosse gia'vista,stravista e con un finale anche abbastanza prevedibile....
Quello che mi ha disturbata e'una sceneggiatura che pare incompleta,strascicata e raffazzonata(situazioni clou sbrigate in 3 secondi e altre,inconcludenti,che durano veramente troppo!)e attori privi di entusiasmo a partire dalla protagonista.

La lentezza esaperante della prima parte dove non succede praticamente nulla non aiuta il film che decolla verso l'ultima mezz'ora ma volando sempre molto basso.

Visto il tema alla "voglia di vincere"mi aspettavo qualche trovata e qualche invenzione per rendere la pellicola,non dico originale,ma un po' piu' fresca,meno banale e sopratutto,meno noiosa.
Ho l'impresisone che si voleva puntare su tutt'altro ma si e' andato proprio fuori tema e ormai era troppo tardi per rimediare.
Si puo' dimenticare anche la performance della bravissima Elisabeth Shue il che e' tutto dire.
Dermot Mulroney meno espressivo di una patata truccata.

Una trama,dicevo,tra il film per la tv da pomeriggio estivo su rete4 più che da sala cinematografica.
veramente insipido devo dire.....

Gli americani dovrebbero finirla di fare film sul calcio se ancora non ne capiscono niente. Storia banale, partite stupidissime, attori pessimi.

La morte del fratello,un giovane campione di Calcio,convince una giovane ragazza a battersi per entrare in una squadra di calcio maschile.L'ostilità del padre ed il maschilismo dei quei tempi per le donne nel calcio, non rendono la strada facile a questa ragazza.Film sul calcio ne hanno fatti a filoni,ed a mio giudizio questa pellicola è curata malissimo.Mi aspettavo qualcosina in più giocato sul rettangolo verde,ma sono rimasto deluso.La storia anche non mi ha convinto.Goal rimane sempre il migliore degli anni.