i mercenari - the expendables (2010)

Tutto sommato è un film riuscito.
Stallone, che con la vecchiaia si sente sempre più inadatto in questo mondo, non riuscendo a frenare il proprio entusiasmo come invece sa fare il suo amico Arnold, si butta in un altro action violentissimo, partecipandovi da protagonista, con tutto che ha una faccia plastificata da sembrare un pupazzo.
Le intenzioni sono far rivivere una certa aria in voga negli anni 80, allestire quindi un grande spettacolo di nostalgia e rammarico, con battute che il più delle volte trascendono la dimensione filmica per riferirsi alla realtà: è come quando si organizza una partita del cuore, con tutti i campioni radunati nella stessa squadra e in quella avversaria, in una sfida per una volta all'insegna della correttezza e del rispetto.
Più particolarmente la scena nella chiesa con il trio delle meraviglie Stallone-Willis-Schwarzenegger è un rimando diretto al duetto Chaplin-Keaton in Luci della ribalta o alla partita di bridge di Viale del tramonto, piena di star del muto, un omaggio opportunamente filtrato nel linguaggio action: lì il rimpianto era per un cinema muto oramai irrimediabilmente surclassato dal sonoro, con tragico epiligo per gli attori che non usavano la voce, qui è la vecchiaia che arriva a portar via muscoli e agilità, cioè successo e fama.
Stallone cmq non lascia tanto spazio ai toni lirici e dimostra che grazie alla chirurgia uno come lui non è ancora da buttare.
Richiedevasi al film un'ora e mezza di divertimento, ed è quello che Stallone mi ha dato, pur scrivendo un action rigoroso e prevedibile fino al midollo.
E' gustoso vedere gli 85 milioni di euro che saltano in aria, ed è sempre un piacere farsi quattro risate con Terry Crews che, in una scena cult, prende il posto di Rambo e si fa strada con la sua "bambina".
Ah, un'altra cosa che fa ridere: Arnold si presenta da Church per l'offerta, ma per tutto il tempo non fa che stuzzicare Stallone, poi conclude: "cmq non mi interessava" e se ne va. Cinema Giocattolo.