Nel 1944 Suzu lascia Hiroshima per andare a vivere a Kure con il marito e la di lui famiglia. Nonostante la guerra incomba, Suzu non perde mai la gioia di vivere, finché - nel 1945 - i bombardamenti metteranno a dura prova il suo coraggio
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il film purtroppo, a dispetto delle aspettative forse un pò troppo alte, non mi ha preso per niente... riconosco che il tema trattato era abbastanza difficile e che il film in sè non è da buttare...però, sarà stata la lunghezza o non so cosa, ma non sono riuscito ad emozionarmi.. (come invece successo con altre pellicole giapponese del genere).. peccato..
Katabuchi si è formato con gli insegnamenti di Miyazaki e in questo suo film dimostra di saperli mettere in pratica, imbastendo una storia di forti emozioni. Emozioni che paradossalmente sembrano trattenuti, in quelle che sono le caratteristiche dei personaggi principali e che mostrano di come in tempo di guerra si possa mettere da parte la sofferenza e andare avanti con la forza di volontà, quasi come a isolarsi dalle paure e dai pericoli. IN QUESTO ANGOLO DI MONDO potrebbe trovare delle assonanze con UNA TOMBA PER LE LUCCIOLE, ma il film di Katabuchi si focalizza, forse in maniera un po' prolissa, sulla vita di una giovane donna che deve affrontare cambiamenti improvvisi nella sua vita e imparare cose nuove, conoscere nuove realtà famigliari e deve fare i conti anche con un destino che la porta ad avere, e fare, scelte diverse da quelle per cui era portata. Un film graficamente discreto, come già accennato forse un po' lungo e non totalmente fluido in alcuni momenti, ma capace di coinvolgere e mantenere viva l'attenzione dello spettatore, portandolo a riflettere su quello che era la condizione della donna in Giappone e le conseguenze di un conflitto mondiale che non ha risparmiato nessuno. Un buon film d'animazione, da vedere.