la banda regia di Eran Kolrin Israele, Francia 2007
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la banda (2007)

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locandina del film LA BANDA

Titolo Originale: BIKUR HA-TIZMORET

RegiaEran Kolrin

InterpretiSasson Gabai, Ronit Elkabetz, Saleh Bakri, Khalifa Natour

Durata: h 1.30
NazionalitàIsraele, Francia 2007
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 2008

•  Altri film di Eran Kolrin

Trama del film La banda

In un tempo non molto lontano, una piccola banda musicale della polizia egiziana arrivò in Israele. Erano venuti per suonare ad una cerimonia, ma a causa della burocrazia, della sfortuna o per qualche altra ragione, sono arrivati all'aeroporto senza trovare nessuno che li aspettasse. Hanno cercato di cavarsela da soli, finendo per ritrovarsi in una piccola cittadina israeliana desolata e dimenticata, da qualche parte nel cuore del deserto.

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Voto Visitatori:   7,16 / 10 (19 voti)7,16Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
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Voti e commenti su La banda, 19 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Noodles_  @  02/12/2011 10:10:00
   8 / 10
Un piccolo grande film che arriva dritto al cuore.
Vengono trattatti diversi temi - il potere della Musica, la Dignità e la Fierezza d'altri tempi, quasi in via d'estinzione, la (in)comunicabilità tra generazioni diverse, gli attriti e la curiosità reciproca tra 2 popoli che qualcuno ha detto e continua a dire che si devono odiare... - con inusuale garbo e delicatezza.
La scena in cui a tavola l'imbarazzo e le tensioni si sciolgono grazie a Summertime (il potere della Musica) è riuscita a commuovermi.
Semplice e profondo.

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Ultima risposta 04/12/2011 16.59.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  18/11/2011 21:26:39
   8 / 10
Il pullman riparte.
Lascia a terra 8 omini tutti vestiti allo stesso modo, completo celestino e cappello d'ordinanza.
Ognuno ha poggiato accanto ai propri piedi un trolley e una custodia. Otto diverse custodie, alcune grandi come quelle di un violoncello, altre piccole come quelle di un flauto. E proprio quello contengono effettivamente le otto custodie, violoncelli, trombe, clarinetti, flauti. Perchè gli 8 omini tutti vestiti uguali sono la banda musicale della Polizia di Alessandria d' Egitto, mica de Casal Palocco.
Hanno un concerto il giorno dopo a Bet Hatikva, un concerto importante, un punto d'incontro tra l'Egitto musulmano e Israele. Non c'è nessuno ad attenderli però, come mai? E sto deserto, sta cittadina fantasma che cos'è? Aspè, Bet Hatikva... oddio, vuoi vedere che era Petah Tikva?
I pullman che passano a Bet Hatikva e portano a Petah Tikva sono limitati, anzi, diciamo che ce n'è soltanto uno, o meglio, diciamo che ce n' ERA soltanto uno, quello da cui sono appena scesi. Non resta che passare la notte in questo deserto, in questa cittadina fantasma. Non resta che passarla a casa di qualche israeliano dal cuore d'oro.
Film dolcissimo, tenero, misurato, profondo con, tra l'altro, un cast di un livello straordinario, su tutti l'attore che interpreta il Generale (una specie di nostro Tirabassi con 20 anni in più) e la bellissima donna israeliana.. Il registro è quasi quello della commedia, una commedia intesa un pò alla Kusturica per capirsi.
Il film non ha la presunzione di raccontare la questione israeliana attraverso la metafora di una piccola vicenda. Chi vede questo in La Banda sbaglia, e sbaglia di grosso. Perchè questo piccolo film racconta soltanto delle microscopiche dinamiche emozionali, racconta della tristezza e della felicità, dell'amore e del ricordo, del senso di colpa e della speranza. Racconta come l'umanità a volte, anche a fronte di differenze religiose assassine, può riuscire a passare la nuttata insieme, raccontandosi le proprie debolezze, chiedendo conforto nelle braccia altrui, aiutandosi a vicenda. E così il bel trombettista può insegnare l'arte di amare e sedurre all'impacciato e bruttino israeliano (in una scena divertentissima), e così altri tre componenti della banda possono superare disagi e differenze culturali attraverso la magia della musica, e così il generale può passare una notte magnifica con la bellissima israeliana che lo ospita. Lei forse vorrebbe l'amore, quell'amore sognante nascosto tra la magia della lingua araba o nei film egiziani, o forse vorrebbe soltanto una notte di sesso ma lui no, personaggio dalla dignità incredibile e dall'immensa carica malinconica resterà nel suo guscio almeno fino a quando la notte non gli porterà consiglio e un senso di colpa sempre sopito tornerà violentemente fuori. E nella scena madre del film, una scena che può probabilmente restar nascosta e passare inosservata, il generale ha un gesto distensivo verso il giovane trombettista ribelle perchè è questo che avrebbe dovuto fare con suo figlio. Giovane, fai la tua vita, divertiti, fai tutto quello che la tua età ti permette di fare. E prenditi questa donna, io sono vecchio, stanco e triste. Sono 5 minuti di un'intensità pazzesca.
E così, tra un ragazzo che sente il mare nelle orecchie, un musicista che intuisce la chiusura del suo Concerto nella stupida melodia di un ninnolo per bambini e un Generale e una Donna che in poche ore scoprono di loro stessi più di quanto abbiano fatto in una vita intera, si arriva alla fine.
Il piccolo concerto si farà. A Petah Tikva ovviamente.
Come in Pranzo di Ferragosto (per citare uno degli ultimi film che ho visto) ci si può annoiare, dire che il film parla di nulla, affermare che alla fin dei conti non accade niente. Bisogenerebbe capire però che è vero l'esatto contrario, il nulla sono i robottoni, le macchine supersoniche, gli zombie e i pirati fantasma. Sono nulla perchè non appartengono alla nostra vita. Questi film raccontano invece di noi, delle nostre umili esistenze e delle nostre piccole emozioni. Possono non piacere, annoiare o farci restare indifferenti ma se parlano del nulla, allora il nulla siamo noi.

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Ultima risposta 18/11/2011 23.46.36
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Invia una mail all'autore del commento Totius  @  25/08/2010 01:11:50
   8½ / 10
Film meraviglioso. Di una poetica indicibile. Il tema sociale c'è solo marginalmente (rispondo a chi ha sottolineato questo aspetto). Qui esce fuori l'uomo. Con le sue paure, le sue debolezze, con il suo essere nel mondo ed il tutto viene sapientemente miscelato con una semplicità che regala emozioni vere.

P.S. Non conoscevo Kolrin. Ora si. Ovviamente l'ho scoperto grazie all'immenso Kowalski, che lo aveva citato chissà perchè e chissà in quale recensione.

bebabi34  @  24/06/2010 19:48:33
   9 / 10
Divertentissimo, poetico, spiazzante, indimenticabile. L'arte è nelle cose semplici, e questo film ne è la dimostrazione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  14/04/2010 18:41:27
   7 / 10
Sembra un film pensato per il mercato indie americano, un crocevia tra i Coen e il cinema minimalista di Jarmush.
In realtà nella sua apparente "diversità" colgo una fortissima reminescenza di un certo Samuel Beckett. A tratti, la "dead zone" di questi personaggi sembra illuderci, perchè la loro disadattabilità in fondo è innoqua, non pretende quasi mai di tastare il terreno o calcare la mano piu' del dovuto (v. l'episodio del figlio del capo-banda). Ma risulta complessivamente piacevole e divertente, con quel retrogusto amaro che è lecito concedere a tutti i cult movies che si rispettino

DarkRareMirko  @  03/12/2009 16:04:18
   9 / 10
Neanche poi troppo lento come molti dicono, si tratta però di un film dove, per stessa ammisisone dei critici che han anche lodato codesto lavoro, non accade nulla, qua si mostran solo incontri e rapporti tra due popoli tra loro differenti.

E' un'opera che fà sia riflettere che divertire, con bravi attori, che ha nobili ed originali intenti, ma per la quale, comunque, alla fine si ha come l'impressione che qualcosa avrebbe ad ogni modo potuto essere un pò più curata.

L'impianto di base è sin troppo leggero insomma, è di tanto in tanto questo prende il sopravvento sul resto.

Comunque un film fine, sentito, che utilizza delicati primi piani, per cui è palese il disinteresse verso il botteghino.

covin  @  20/02/2009 23:25:47
   9 / 10
un film stupendo,delicato,elegante e sempre sul filo dell'ironia

antonioba  @  20/02/2009 09:03:40
   5½ / 10
Come mai i civili israeliani, di fronte ad una banda così naif, fanno prevalere le loro migliori intenzioni, uno spirito collaborativo, una curiosità tutta umana priva di pregiudizi e diffidenze?
Il film ha un tono da fiaba che mette in risalto la voglia di umanità di due comunità diverse.
Sicuramente è un film che affascina solo che è tutto qui. Non c'è altro.
Il grosso limite sta nella suà positività monodimensionale omettendo lo scetticismo tra le due popolazioni umanizzandole all'estremo

arfio  @  02/01/2009 22:12:36
   7½ / 10
Arabi egiziani in una cittadina israeliana sperduta tra umanità ed ironia.
Un film diverso, un piccolo gioiellino.

Gruppo COLLABORATORI Hal Dullea  @  12/07/2008 12:26:47
   1 / 10
Il film si conclude con questo testo musicale: “Se potessi rivivere la mia vita, non cambierei nulla”. E allora tieniti pure il conflitto arabo-israeliano, imbecille. Sul piano formale: l'anziano capobanda scopre che il giovane sta scopando con l'accogliente israelita tramite un raccordo di sguardo. Pensavo che ormai si usasse solo nelle telenovele. Neanche un minimo d'ingegno per attraversare quelle due due camere da letto con un raccordo sonoro: i protagonisti arabi sono o non sono dei musicisti? Questi, invece, si limitano a cantarsela e a suonarsela.

Mauro Lanari

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Ultima risposta 18/10/2008 02.49.19
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momo  @  01/05/2008 23:21:00
   7½ / 10
Un bel film: semplice ma carico di significati come le cose di cui ogni uomo ha bisogno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  01/05/2008 22:35:07
   8 / 10
La divisa azzurra della banda sembra stagliarsi nell'aridità del deserto e nella solitudine degli sfondi come in quadro surreale, come la premonizione di una ventata d'aria fresca, come il presagio di un viaggio interiore di rivalutazione personale apparentemente senza meta né senso. L'ouverture (l'inizio, quindi) incompiuta al clarinetto del vecchio vice-direttore d'orchestra (Simon nel film) sembra voler dire che si possono ancora scrivere le note della nostra vita futura, anche se crediamo di essere alla fine e che la nostra esistenza sia stata solo un'opera incompiuta, e il miglior modo di trovarle è nella semplicità e nell'innocenza dei bambini (Simon trae ispirazione dal ninnolo del bimbo che sta dormendo), in modo che il ricordo delle nostre azioni prosegua in loro. Persino in un microcosmo arido, desertico, statico, quasi assurdo, che vive solo nel ripetersi di certi moduli quotidiani (l'aspettare - in apparenza inutilmente - la telefonata della propria ragazza tutte le sere) la forza unificatoria dell'amore e dei sentimenti, ma anche l'universalità della musica (Summertime di Gershwin vista come elemento agglomerante), trionfano in un luogo dove tutto sembra essere morto da tempo; le differenze culturali, linguistiche, religiose, sintomo di apparente incomunicabilità, cadono di fronte a ciò che è universale, come la musica e l'amore (tant'è vero che un mussulmano può insegnare ad amare ad un ebreo, come fa Khaled nella pista di pattinaggio) e che invece il contrario può portare alla morte (Tewfiq - un bravissimo Sasson Gabai - che perde figlio e moglie perchè incapace di capirli). Ottime la regia e la fotografia ed intelligente la sceneggiatura, insomma un vero gioiellino malinconico e drammatico senza banale retorica e molto acuto.

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Ultima risposta 01/05/2008 23.13.01
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tabularasa  @  20/04/2008 15:32:00
   7 / 10
la musica che vince e accomuna la differenza/diffidenza di due popoli simili nelle storie di amore, dolore,problemi quotidiani,ma divisi per colpa della religione usata per scopi politici.dalla trama del film si capisce che la pace tra arabi e istraeliani è possibile,come tra l'altro tra tutti i popoli.
la location "desertica"mette angoscia e amplifica il senso di isolamento e abbandono.
interessante il cambiamento di visione dell'anziano capo della banda nei confronti del giovane membro,la vecchia mentalità che si adegua al nuovo

Rand  @  07/04/2008 15:22:36
   8 / 10
Un film eccellente,qualcosa che esplora i rapporti umani tra arabi e israeliani,la mancanza di prospettive,la staticità delle esistenze dei personaggi,l'angoscia ,l'indifferenza e la diffidenza portano a galla senza essere da una parte o dall'altra che la convivenza è possibile se culture e mentalità diverse hanno il coraggio di confrontarsi reciprocamente...
Peccato che questi film non abbiano distribuzione più capilare,io sono riuscito a vederlo di straforo,andate a vederlo anche se può risultare un pò lento.

forzalube  @  03/04/2008 01:24:53
   7½ / 10
Originale e divertente. Gli attori sono molto espressivi e danno vita ad una serie di scene davvero deliziose.

frapix  @  01/04/2008 00:45:42
   7½ / 10
Visto venerdi' in una sala semideserta. Mi dicevo: "nooo, perchè siamo venuti a vedere sto film de marucchi'"...e invece c'ho trovato nell'ordine:
1) la sensazione di fuori luogo (chissa' quante volte esperita);
2) una donna bellissima dai capelli neri, occhi pieni di sogni perduti in cambio di mezzo chilo di umanità (ottimo scambio direi)
3) la modernità di lampioni, strade asfalto palazzoni cresciuti nel deserto e un'umanità che alla fine poi ti assomiglia
3) la scena del corteggiamento eterodiretto, vista per la prima volta in un film
Per un venerdi' sera passato in un cinema semivuoto vuoi mettere?!

antigone  @  30/03/2008 11:54:02
   5½ / 10
Film davvero molto, troppo lento, a mio modo di vedere.
La trama è fragilissima e sembra non decollare mai completamente.
I personaggi non riescono quasi in nessun caso ad essere incisivi.
Qualche passaggio meritevole, ma troppo poco.
Per me, il film non raggiunge la sufficienza.

Burdie  @  29/03/2008 01:33:46
   5 / 10
...grottesco, inverosimile, molto lento.

giumig  @  21/03/2008 00:42:18
   7½ / 10
Un film squisito, con delle scene divertentissime, momenti di riflesioni, integrazione arabo-israeliana, il tutto girato egregiamente ed interpretato in maniera sublime. Il soggetto poi è davvero particolare!

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