la leggenda del green (2022)

Storia vera raccontata con molto garbo e una sana dose di emozioni, diretta bene e interpretata al meglio da tutto il cast, anche se il vero mattatore è Mark Rylance.
Si sorride, ci si emoziona quanto basta e si riflette su quanto sia importante nella vita perseguire i propri sogni...anche se lontani dalla gloria.

Questo film ci porta a conoscenza, di chi non segue questo sport,i una vicenda incredibile. Praticamente ho seguito il film con la pagina di Wikipedia aperta perche non risucivo a credere come un anziano signore possa aver imbrogliato tutta questa gente e obbligato i vertici di questo torneo a cambiare il regolamento...

Uno spassoso e grande Mark Rylance è assoluto protagonista del film. Un film in cui si sorride spesso senza mai trovare la fragorosa risata. Un humor all'inglese diciamo.

Non solo gli eroi ma anche i perdenti possono essere fonte d'ispirazione. E Maurice Flitcroft è il più perdente di tutti a vedere lo score del British Open di golf. Un professionista di golf che aveva a malapena preso una mazza da golf prima del torneo. Il film mostra una precisa dimensione romantica di un uomo che abbraccia un sogno ad età avanzata, dopo una vita cui aveva sacrificato i suoi sogni personali per mantenere la famiglia ed in fondo ci riesce, con tenacia e abnegazione malgrado sia negato per questo sport. I toni da commedia sono azzeccati ed inoltre c'è un cast di assoluto rispetto con Rylance e la Hawkins sugli scudi.

Meno impegnativa di "Collateral Beauty" (2016), Frankel imbastisce comunque un'altra storia commovente, una piccola storia vera tenera, gentile, carina e gustosa.