l'implacabile (1987)

Premessa di vitale importanza: nonostante sia tratto dall'eccellente, rozzo e violentissimo "L'Uomo In Fuga" di Stephen King/Richard Bachman, in cui lo scrittore dipingeva un mondo dal regime totalitario e alla completa deriva peggio di Orwell in "1984", questo film non ha nulla, assolutamente nulla da condividere con il romanzo a parte il nome del protagonista.
Detto questo (giusto per chiarire le idee a chi incuriosito si aspetta una trasposizione fedele del racconto) passiamo oltre e valutiamo uno dei migliori film di Schwarzy in assoluto, un'avventura fantascientifica mozzafiato e divertentissima in cui il nostro eroe (per nostra gioia, ancora più spiritoso del solito) si ritroverà costretto a combattere con dei nemici uno più sfigato dell'altro in un'arena dove solo il più forte sopravvive, tra battaglie all'ultimo sangue, corse forsennate, azione non-stop, e battutone da sbellicarsi dalle risate sparate ogni dieci secondi. Poco da dire, con un ritmo frenetico, una sceneggiatura totalmente assurda, uno Schwarzy grande grosso e fesso aiutato da dei comprimari di prim'ordine (tra cui il vecchio bastardo Dawson che lo prende per il c u l o per tutta la durata del film, e la caliente Maria Concita Alonso), ed un'ironia di fondo impagabile, il regista Paul "Starsky" Glaser se ne frega completamente della struttura e della storia del romanzo, e sforna un trashosissimo giocattolone anni 80 che non si prende mai sul serio e che grazie alla regia fluida e semplice scorre via che è una meraviglia. Un'opera da gustare ed apprezzare ad ogni fotogramma, piacevole, di sicuro mai noiosa, e di cui si raccomanda caldamente la visione con amici e cassone di birre a portata di mano.

Una vera f i g a t a, filmetti come non se ne fanno più e che a distanza di oltre vent'anni possiedono ancora tutta la loro carica e tutto il loro ridicolo fascino. Grazie Arnie!