l'occhio del gatto (1984)

Film a episodi tratto da un romanzo di Stephen King che non convince. Dei 3, il secondo è il meno peggio, gli altri veramente brutti e facili da dimenticare.

Fiacco e palloso film horror ad episodi, diretti dallo stesso Teague del buon "Cujo". Definirlo horror o fantasy sarebbe un'eufemismo, dato che paura, tensione, sangue o divertimento sono del tutto assenti. I primi due episodi sono tratti dalla magnifica raccolta di Stephen King "A volte ritornano" (per essere precisi, dagli eccellenti "Quitters Inc." e "Il Cornicione", i migliori insieme a "Camion","Campo Di Battaglia" e "Il Compressore"). E in questo film, tutta l'angoscia e l'ansia che lo scrittore riusciva a trasmettere con appena dieci pagine scarse a racconto, va a farsi benedire. L'errore principale è stato quello di buttare tutto sull'ironia e sullo humour, ma sopratutto, di bruciare tutti i raggelanti colpi di scena dei racconti fin da subito.

- Episodio 1: girato bene ma troppo comico. James Woods, perfetto fisicamente per il ruolo, è fin troppo sopra le righe (oltre che stupido), mentre i cattivi sono dei pagliacci da circo. Tensione zero.
- Episodio 2: parte in modo stupido e al momento della sfida non coinvolge per niente, anzi annoia e basta. La spietatezza e la cattiveria del racconto sono inesistenti. Tensione zero.
- Episodio 3: sceneggiato dallo stesso King (non è tratto da alcun racconto), c'è poco da dire, una noiosissima idiozia senza capo nè coda, fatta giusto per torturare mezz'ora in più lo spettatore. Si salva solo il bellissimo gatto, "narratore" e filo conduttore delle tre storie, ed il "folletto" ottimamente realizzato da Carlo Rambaldi.

Come buttare un'ora e mezza della vostra vita. Leggetevi il libro che è meglio.
Da evitare.