l'onore dei prizzi (1985)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Era il periodo in cui il gangster movie era rinato e stava impazzando un po' ovunque, era il periodo in cui un po' tutti i maggiori autori in un modo o nell'altro ci stavano passando, basti pensare agli anni immediatamente precedenti con "Scarface", "Once upon a time in America" ma anche un po' dopo con "The untouchables" e "Goodfellas", anche Huston, maestro del genere e all'opera fin dagli anni quaranta, decide di realizzare un'opera sulla falsariga di questa tendenza, qui mischiando sapientemente il gangster movie con una satira lievemente percepibile, un umorismo di fondo che dà vita ad un'interessante commedia nera che tramite i personaggi molto sopra le righe, certe volte talmente stravaganti da sfociare nel grottesco, dissacrano i valori e gli elementi delle famiglie mafiose così come rappresentate al cinema.

Basti vedere personaggi come Il padrino della famiglia, Don Corrado Prizzi, un vecchietto malandato dall'aspetto cagionevole che però mantiene dentro di sé il male più puro, rappresentato come di poche parole, ormai non interviene agli eventi neanche in prima persona, detta ordini dalla sua poltrona, ormai ingobbito è l'unica cosa che riesce a fare, ma anche i suoi figli non sono da meno, tra l'abile Eduardo, una sorta di contabile/amministratore e Dominic che invece è il figlio scemo, che occupa una posizione di rilievo solo perché è il figlio del boss ma è totalmente incapace e uno di quelli che si fanno prendere in giro più facilmente. Come da titolo, una delle parole più ripetute e a cui i nostri tengono di più è l'onore, trattato come quel concetto dogmatico, non tangibile, che viene prima di tutto e a discapito di tutto, a discapito dei soldi, a discapito degli affetti, a discapito dell'umanità, quasi ogni questione per questi gangster è una questione d'onore.

E poi c'è Charley, una sorta di figlio adottivo del padrino che è il sicario di fiducia della famiglia, un Jack Nicholson come al solito gigioneggiante e straordinario, totalmente a suo agio - come se ci fossero film in cui non lo è - una delle figure più interessanti del film, specialmente per la sua crescita, per come passa dall'essere un pezzo di ghiaccio al conoscere l'amore e iniziare a piegarsi, il personaggio più emblematico, quello da cui nasce il vero dilemma del film, con la conoscenza di Irene, una Kathleen Turner dal fascino magnetico che lo farà innamorare per la prima volta e che lo metterà di fronte a delle scelte obbligate col procedere della vicenda, tra i due c'è un'ottima complicità, ma anche quella forte sensazione di precarietà dovuta agli affari di famiglia, che nel contesto mafioso sembrano prendere il sopravvento su tutto, anche sulle questioni personali, come dimostra una delle scene finali in cui Charley è chiamato a decidere tra l'amata e la famiglia e fa vedere come i restanti uomini in posizione di potere, nonostante i soldi, nonostante il rispetto, nonostante l'onore mantenuto, in fin dei conti sono soli.

Un'amara riflessione in un film che non sempre mantiene un ritmo eccelso, probabilmente se paragonato ai suoi concorrenti manca un pochino di quelle scene iconiche che caratterizzano i gangster movie, fatta qualche piccola eccezione tipo il rapimento di Filargi che mostra qualche sussulto, il resto è una sceneggiatura ben congegnata ma alla fine abbastanza statica, con qualche momento di estrema violenza che richiama i pezzi classici, un po' come aveva fatto Kubrick - c'è pure la gazza ladra guardacaso mentre Charley uccide Heller - e diversi colpi di scena, che portano ad un dramma di fondo finale anche abbastanza sentito.

Una parte abbastanza borderline per Anjelica Huston, che interpreta una sorta di pecora nera della famiglia, ormai stigmatizzata per aver fatto perdere l'onore, specialmente a suo padre Dominic.

In definitiva, bel filmetto gangster, tra i più dissacranti seppur non tra i migliori, certo, qualche anno dopo Scorsese con Goodfellas sarà ben più abile a mescolare l'amara ironia col gangster movie, ma anche questo è molto godibile.

Penultimo lavoro di John Huston, uno dei tanti maestri dalla Hollywood degli anni d'oro.
Complice forse l'età e l'appagamento avuto da una carriera ricca di soddisfazioni, dirige una pellicola senza grosse pretese, una sorta di parodia sul mondo della famiglie malavitose italo-americane velata di un sottile humor nero sterile nel suo intento e fine a se stesso.
Nicholson stranamente fuori parte, leggermente meglio Kathleen Turner anche se poco graffiante e seducente come il personaggio avrebbe richiesto.

Regia e attore protagonista, Jack Nicholson, in particolare ad altissimi livelli, ma tutto, proprio tutto in realtà di questo film risulta convincente.
Si lascia guardare dall'inizio alla fine senza soste, nonostante la sua durata imponente.
Ottimo!

Gangster story dalle tinte noir abbastanza godibile...con intrecci a sorpresa che finiscono per disorientare...J.N. gigioneggia abbastanza col personaggio spietato ma anche sorprendentemente grottesco in alcune movenze....

Huston mette in immagini una sceneggiatura molto ben fatta - che sbraga solo un pò nel finale - per raccontare con graffiante cinismo gli instabili equilibri di una famiglia mafiosa italo-americana. La si può considerare in definitiva una commedia nera, colpevolmente lenta nel suo sviluppo nonostante l'indubbio mestiere e molto contenuta nei toni, visto che sfrutta poco l'istrionismo di Nicholson e la brillantezza comica della Turner ( comunque in parte ). Anjelica Huston riesce a lucrare un Oscar come non protagonista pur vedendosi pochissimo.

SPOILER

"L'onore dei Prizzi" calca la passarella con un abito firmato, insomma la confezione del prodotto americano ha, dalla sua parte, fattori veramente importanti, le firme sono varie.
Alla regia John Huston, regia che non ha bisogno di tante presentazioni, fra gli attori compare il nome del celebre Jack Nicholson accompagnato da Anjelica Huston in una prova molto passionale che a tratti ripiega in silenzi e in implosioni amorose.
La costruzione eccelsa del film si registra con una smodata facilità, il prodotto del 1985 dispone quindi di un'ottima confezione tecnica; fra le altre cose da ricordare anche la musica (in pieno stile commedia) e la fotografia sontuosa e colma di colori densi utili a fotografare la sfarzosa cornice di lusso e di baldoria dei Prizzi, famiglia mafiosa.
"L'onore dei Prizzi" oltre ad una (già citata) impalcatura impeccabile si concede tutto ciò che vuole e lo fa attraverso una storia di sentimento e di intrecci mafiosi. Alcuni passaggi sono pure un po' improbabili e disorientanti ma la somma fa il totale e l'interesse del pubblico (grazie anche ad un prodigioso ritmo) si riscontra pienamente.
Il gangster firmato Huston procede molto bene fino ad un finale troppo cinico ed acerbo che fa smarrire tutta la fruttuosità precedente. Appurata la bravura tecnica del regista è la storia (e la sceneggiatura) a inoltrare credito alla critica ad un disegno che mostra delle sbavature oltre alle sue indubbie qualità visive e interpretative dei vari personaggi. Film comunque estesamente consigliabile.

JOKER1926

Un piccolo Padrino: l'onore, la famiglia e altre tematiche di mafia, con un grande Jack Nicholson a far da mattatore.
Film discreto con qualche momento alto. Peccato solo per don Corrado Prizzi che, doppiato in italiano, sembra La Russa.

Una perla nel genere mafioso...girato ad opera d'arte e con attori in stato di grazia...capolavoro

Una commedia nera abbastanza divertente, con una coppia di donne davvero diaboliche. Nicholson fa la parte di un mafioso fesso (gigioneggiando forse un po'troppo) legato alla "famiglia". La pellicola si fa parecchio incasinata più si prosegue ed il finale non mi ha convinto per niente. Però l'Oscar alla Huston è meritatissimo.

Non mi ha convinto anche se le interpretazioni degli attori lo rendono abbastanza godibile.

Gangster movie in stile commedia-grottesca.
Un film che si lascia guardare divertendo e spiazzando lo spettatore con svolte impreviste.
Da vedere soprattutto per gli attori, tutti bravissimi, compresi quelli secondari.

Commedia nerissima sulla mafia italo-americana molto piacevole con Nicholson che neanche a dirlo regge il film da solo... Non vedo tutto questo capolavoro e non conosco bene Huston da contrapporre questo film ad altri suoi, ma questo qui non è poi così piatto...

Un bel filmetto...

Bello!!! Grandi interpreti e grande regia. La zampata del vecchio leone si sente sempre. Una commedia nera sulla mafia italo americana. Tutt'altro che perfetto, questo film ha comunque molti contatti con l'arte. Se Pollack è un ottimo routinier, Huston è un artista anche quando non sforna capolavori. Le musiche sono un miscuglio di 'Gianni Schicchi' di Puccini (non a caso il più antico truffatore italiano fa da sfondo a questa vicenda), 'La gazza ladra', 'Il barbiere di Siviglia'... Divertente, grottesco, ironico e graffiante: una delle più belle risposte al 'Padrino'.

L'incontro tra Huston e Nicholson non dovrebbe essere trascurato a prescindere, la mistura non può che essere esplosiva.
Commedia nerissima, graffiante come i due signori sopra citati.

Il buon vecchio Nicholson non tradisce mai, riesce sempre a rendere ogni suo personaggio unico.

Bellissima commedia sulla mafia, non troppo pesante, forse avrei accorciato solo la durata.

Finale a sorpresa che non ti aspetti...

Non è uno dei miei preferiti di John Huston però amalgamare commedia nera e gangster movie è stato un esperimento riuscito. L'ironia usata sui luoghi comuni dei mafiosi, l'inserimento di personaggi femminili molto forti e tutt'altro che sottomessi molto interessante. Ottimo tutto il cast ma William Hickey nella parte del padrino è qualcosa di diabilico e vecchio come il Male stesso.

Il film risulta forse troppo lungo per il racconto narrato. Comunque è una piacevole commedia con buona interpretazione di Nicholson.

La commedia non è sicuramente un genere di punta del repertorio del grande regista John Huston che poteva far meglio qui. I personaggi sono si divertenti, ma troppo irreali e fumettistici, anche se qualche risata te la strappano. C'è anche la figlia del regista che forse assieme a Jack Nicholson è la cosa migliore del film. Troppo lungo.

Da un romanzo di Richard Condon un film firmato John Huston. Il regista miscela perfettamente le parti comiche-grottesche a quelle di matrice più drammatica e violenta. Una commedia sulla mafia divertente e ottimamente interpretata dall'intero cast, su tutti brillano però Nicholson e A. Huston.

La giusta mescolanza tra commedia nera e gangsterfilm. Buona prova dei due protagonisti, ma oscar alla Huston. Film discreto.

Grandi interpretazioni per una spumeggiante black-comedy per tutta .............. LA FAMIGLIA !!!!

commedia sulla mafia abbastanza riuscita. Peccato manchi in tv da tanto tempo...

buona ed avvincente trama con due ottimi attori, anche se huston ha fatto di meglio

Bel film, ambientato a New York rappresenta le vicende della famiglia mafiosa Prizzi e dell'affiliato Charlie Partanna (il bravo Jack Nicholson); il finale è stato per me inaspettato.

gangsteristico, grottesco, simmetrico... recitato al bacio, colonna sonora azzeccata, huston c'è

protagonisti molto simpatici...anche se a volte si scherza su argomenti seri...
detto questo si assiste a una bella commedia che non sempre fa ridere...

il film è abbastanza bello....nel suo genere nn dei migliori(ci sono immensi capolavori di cui nn c'è bisongno ke citi nomi)ma comunque interessante.mi è piaciuto davvero questo intreccio tra vero amore, falsità e inganno.

Peppa, che velocità, Kappa!

Bel film sulla mafia, ma con un tema diverso dal solito. E poi: ci sono Jack Nicholson e la Turner!
"Nessuno mi ha mai fatto sentire questo rimescolio dentro..." e nasce l'amore tra i due migliori sicari che ci siano sulla piazza.
(Oddio, quanto la colonna sonora mi ha ricordato 'Arancia meccanica'...).
Il povero Charles passa di sorpresa in sorpresa prma di capire chi è la sua donna.
Chi dei due sarà più innamorato, più carogna, più falso, più furbo, più cinico... chi o cosa vincerà?