lo squartatore di los angeles (1978)

Notevole inizio, in seguito dalla parte centrale in poi si appiana su calmi lidi, riprendendosi un pochetto nel finale.

Lo squartatore di Los Angeles è un film parte decisamente in quarta nella prima mezzora con delitti uno più efferato dell'altro e compiuti appunti con oggetti da cassetta d'attrezzi (la toolbox del titolo originale). Successivamente, complice un regia abbastanza televisiva il film si appiattisce e da slasher puro diventa quasi un thriller psicologico. Ovviamente non c'è nessun assassino da scoprire perchè lo si scopre a metà film, ma il lavoro di Mitchell è egregio in questo suo delirio bigotto e sui discorsi di purezza femminile. Da un lato nella seconda parte si cerca di dare uno spessore psicologico ai personaggi, dall'altro però il ritmo si appiattisce oltre la media. Diciamo che un film vedibile che cerca anche di avere un suo perchè, ma rimane nella media dei film a budget ridotto, ma con lo scopo di dargli un minimo di spessore.

Carino , per gli amanti del genere gli consiglierei di darci un occhiatina , le musiche sono azzeccate alle scene , la prima parte del film si vede bene , ma poi scivola nella noia e nella monotonia .... peccato
Penso che comunque per l'epoca ( si parla di quasi 33 anni fa ) deve esser stato un film parecchio duro da vedere !

SPOILER

quoto il commento che mi precede.dopo la prima mezz'ora il film entra nel ripetitivo,l'assassino,dopo la prima parte,viene mostrato,e quindi non bisogna neanche sforzarsi per smascherarlo e capire chi è;secondo me questa è una scelta sbagliata.
lo splatter dopo 30 minuti sparisce,per riacquistare una piccola particina verso la fine.
la recitazione non è certamente eccelsa,ma in fondo neanche malvagia.
gli omicidi del killer sono ben congegnati e gli strumenti di tortura non sanno di già visto.
prevedibile il finale.
comunque non mi è del tutto dispiaciuto,si poteva fare qualcosina in più ma alla fine questo thriller/horror fa la sua parte.
per cultori del genere.

SPOILER

mi aspettavo qualcosina di più considerata la fama conquistata nel corso degli anni, mi riferisco soprattutto allo splatter. gli omicidi, realizzati tutti con strumenti di carpenteria (come si evince, tra l'altro, dal titolo originale, "The Toolbox Murders") sono, sì, originali (nell'ordine, trapano, martello, cacciavite e sparachiodi), ma da quel momento in poi la storia finisce col perdere di interesse, colpa, probabilmente, di una regia non sempre all'altezza (daltronde, lo stile di Donnelly è quello delle serie televisive, vedi "Charlie's Angels" e "Dallas") e di una recitazione non proprio esaltante. cultissima la scena della masturbazione della ragazza nella vasca ! ! ! L

voto: 6,5