non e' peccato - la quinceanera regia di Richard Glatzer, Wash Westmoreland USA 2006
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non e' peccato - la quinceanera (2006)

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locandina del film NON E' PECCATO - LA QUINCEANERA

Titolo Originale: QUINCEAÑERA

RegiaRichard Glatzer, Wash Westmoreland

InterpretiEmily Rios, Jesse Garcia, Chalo González, David W. Ross, Ramiro Iniguez, Araceli Guzman-Rico, Jesus Castanos, Johnny Chavez

Durata: h 1.30
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2006

•  Altri film di Richard Glatzer
•  Altri film di Wash Westmoreland

•  Link al sito di NON E' PECCATO - LA QUINCEANERA

Trama del film Non e' peccato - la quinceanera

Il film prende spunto dalle varie tensioni, di diverso genere, che si vivono in un quartiere latino in transizione, di una grande città americana. Sesso, conflitti di classe e razziali, sono i problemi che accompagnano Magdalena, che si avvicina a compiere i quindici anni e si prepara a festeggiare la "Quinceañera", la tipica festa messicana che segna il passaggio all'età adulta. Un paio di mesi prima del compleanno, nel bel mezzo dei preparativi per la festa, Magdalena, rimane incinta e per questo viene ripudiata dal padre. Inizieranno cosi una serie di problemi che segneranno profondamente la vita della ragazza...

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Voto Visitatori:   5,71 / 10 (7 voti)5,71Grafico
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Voti e commenti su Non e' peccato - la quinceanera, 7 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Wilding  @  09/01/2022 11:28:36
   6 / 10
Una commedia pacata e sdolcinata, interessante pur se superficiale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  16/06/2010 16:29:42
   6½ / 10
Istantanea sulla comunità messicana che vive a Echo Park, Los Angeles, "Non è peccato - La quinceañera" descrive in maniera del tutto vivace e compatta l'umanità chicana che respinge il formarsi di una cagionevole (all'apparenza) costola familiare di "esiliati".
Il gruppo così arrangiato è composto dalla giovane Magdalena, fuggita di casa perché rimasta incinta pur tuttavia senza aver avuto rapporti sessuali completi (!) e rifiutata dal padre, il bel Carlos, giovanotto da "car wash" con le sue pulsioni omosessuali, e il vecchio Tomas, parente lontano dei due giovani, in realtà più vicino alle loro problematiche di quanto si pensi.

Vincitore del premio come Miglior Film e premio del Pubblico al Sundance del 2006, la pellicola non ha la maestosità dell'incedere della marcia trionfale dall'Aida di Verdi (colonna sonora delle feste per il compimento dei 15 anni delle fanciulle messicane). Sotto la superficie di ostentata spontaneità manifesta spesso un'inclinazione di fondo confortante e moderata, propensa al fatale risanamento di scismi illusori.

Il film ha un che di spirituale negli ammennicoli messi su dal vecchio prozio ottuagenario Tomas ed evocanti la protezione degli angeli. L'anziano parente ama incondizionatamente il prossimo, senza distinzioni di razze, religioni o inclinazioni sessuali.
La sua figura attraversa la storia in modo dolce, richiama una saggezza antica che non esiste più, grazie a un modo garbato e fluente nell'affrontare una vita sempre più frenetica e materialista.
La direzione fatta prendere al film da Richard Glatzer e Wash Westmoreland è rivolta verso una sfumatura leggera e coinvolgente che avrebbe avuto la sua compiutezza in un maggiore coraggio nel gestire i sottotemi legati allo sfruttamento edilizio, all'intolleranza razziale e alla religione.

Carlos per esempio, cugino di "Santa" Magdalena, non ha una precisa identità sessuale. Pertanto il suo approccio nei confronti della coppia dei vicini è abbastanza ambiguo nel suo evolversi. Una volta di più la gayetudine viene vissuta in modo represso e complicato, e la punizione, per chi cerca di manifestarla in qualche modo, è dietro l'angolo…

Xavier666  @  04/04/2010 13:34:01
   4½ / 10
Irritante. Solo chi ha una cultura superficiale della cultura sudamericana può minimanente apprezzare un film del genere, ma questo film ha ricevuto dei premi? Ma quali tematiche affrontate? Ma io sono scandalizzato! Per fortuna questo film mediocre non rappresenta se non in minima parte ma ricalca in modo banale e irritante lo stereotipo del sudamericano superstizioso, impulsivo e viveu. Ma vogliamo parlare degli attori? improbabili e noiosi (a parte il nonno)
E il padre? Film del genere sono offensivi!

tabularasa  @  27/04/2008 21:28:54
   6½ / 10
classica descrizione della vita di immigrati messicani in usa.tra dettami di vita religiosi,ragazze madri e fan*****sti violenti uno spaccato di vita già visto in altri film del genere.

norah  @  04/02/2007 12:30:43
   4½ / 10
Questa puntata di Sentieri in versione messicana ha rimediato il primo premio al Sundance?
Andiamo bene...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  19/12/2006 10:33:54
   6 / 10
Ero curioso di vedere questo film,che oltre a vincere il Sundance film festival 2006 ha ottenuto degli ottimi risultati ai botteghini U.s.a.
Il film è godibile e simpatico,ma per la verita’ non è che abbia molti altri pregi,innanzitutto la trama è piuttosto scontata e troppo leggera, anche quando dovrebbe puntare maggiormente sul lato drammatico degli accadimenti,la regia è decisamente anonima a dimostrazione che Glatzer e Westmoreland (i due registi) si sono fatti le ossa tra fiction e programmi per Mtv.
Encomiabile l’idea di ambientare il tutto a Echo Park ,uno dei quartieri a maggior densita’ latina di Los Angeles e di evitare di additare le tradizioni di questa comunita’ come ridicole o prive di senso,come spesso avviene in prodotti di questo genere...molto bello e delicato il rapporto che si viene a creare tra Magdalena,il cugino Carlos e zio Tomas(interpretato da Chalo Gonzales,gia’ attore per Sam Peckinpah),una sorta di strana famiglia che sfugge completamente le regole della societa’ di cui è originaria,ma la sensazione che al film manchi quello spunto che lo possa far eccellere tra la massa di prodotti simili è molto forte,sicuramente “La Quinceanera” rimane un film amabile, facilmente digeribile,con personaggi simpatici,ma questo tono da favoletta a lieto fine lo penalizza non poco.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/09/2006 23:57:50
   6 / 10
Operina gradevole e squisitamente ipocrita, "Quinceanera" tenta - riuscendovi solo in parte - di tracciare uno spaccato sociale e generazionale della comunità messicana, di cui sinceramente - sia detto con tutto il rispetto possibile - non vorrei mai far parte.
Il senso della forte cristianità, al di là dei riti che la compongono, diventa solo un'apologo abbastanza squallido della moralità che decide di interrompere gli affetti familiari (con quale faccia non si sa) esclusivamente per ragioni morali.
I due registi avrebbero dovuto soffermarsi maggiormente sui particolari, per esempio sull'attaccamente terreno degli anziani verso la loro dimora, che in questo caso diventa fatale, mentre esibisce una serie di figurine patinate e convenzionali sulla società e gioventu' messicana.
Non esattamente un film "alla Almodovar" e questo mi dispiace. Manca la dissacrazione dell'autore spagnolo, e tutto resta nel segno di un conformismo aberrante, lesivo, molto nazional-popolare.
Il film sconfina nel kitsch soprattutto negli orridi filmati sulla festa della Quinceanera, che esibiscono quel falso senso di famiglia unito che è assai antitetico alla storia del film, o nelle svenevoli effusioni della giovanissima protagonista con il fidanzatino.
Tuttavia la vita delle coppie alternative (gay) è resa con discreta efficacia, evitando gli stereotipi tipici del genere.
La scelta di ripiegare su un modello maschile "latino" virile e palestrato è azzeccata perchè rivela la circostanziale identità sessuale del giovane indipendentemente dalle sue scelte.
Il finale getterebbe nello sconforto qualsiasi esegeta della questione: è pronta la riabilitazione per questi oscuri "peccatori".
Stendiamo un velo pietoso, e strappiamo una sufficienza "morale" a questo film, fingendo di coglierne solo gli aspetti positivi

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